M5S, democrazia o monarchia dal basso?
di Achille Saletti , Il Fatto Quotidiano
Mio nonno accompagnava mio padre nei primi anni del secolo scorso, in quel di Borgo Panigale
nella bella Bologna, a vedere i primi incerti voli della pioneristica
nascente industria della aviazione. Mi raccontava, sempre mio padre, che
più che volare si ricordava di lunghi e traballanti balzi di biplani
costruiti con materiale leggero. Chiosava, tale ricordo, compiacendosi
del fatto che era stato testimone di un secolo prodigioso capace di trasformare quei primi e timidi balzi in trasvolate oceaniche capaci di azzerare tempo e distanza.
Questo racconto mi è venuto in mente guardando il filmato dell’altrettanto traballante selezione dei possibili e futuri candidati del movimento 5 stelle alle regionali in Lombardia.
E ho confrontato il mio secolo con quello di mio padre e,
inevitabilmente, mi è scesa, simile alla nebbia, una coltre di
tristezza.
http://www.youtube.com/watch?v=rsv3zi1zRy0
I pioneristici aviatori erano uomini che realmente facevano qualche cosa di nuovo,
immaginato solo nella mitologia greca. I nostri volonterosi candidati
di quale novità sono portatori? Quale è la mitologia a cui si
riferiscono?
Che significato può avere la passerella di candidati con 5 minuti l’uno di tempo
per rispondere a domande imbarazzanti modello casting osceno da anni
80? E’ una domanda seria quella rivolta ad un candidato in merito a
quale comportamento adotterebbe in caso di mozione urgente di un
partito? Ed è parte di un prodigioso curriculum di persone che dovranno
decidere le sorti di una intera nazione o di una regione
l’autodefinirsi, quale unico elemento sostanziale, onesti? Ma questi
candidati hanno un pensiero politico su sanità, lavoro,
conflitto tra Israele e Palestina, ricerca, pensioni, e le altre mille
problematiche che sono in attesa ventennale di risposta?
Ed
ancora. E’ questa la famosa democrazia dal basso? Quella capace di
redimere i cittadini verso una partecipazione che, a giudicare dai
presenti, non è nemmeno avvertita dai militanti?
Personalmente mi
sembra più una paradossale forma di monarchia dal basso quella a cui
stiamo assistendo, con regole decise dal monarca e portate avanti da
pochi fedeli. C’era più democrazia in una qualsiasi sezione del vecchio
PCI che non nel movimentismo telematico dei 5 stelle.
Confido
in un miglioramento che mi faccia dire, alla pari di mio padre, che mai
avrei pensato di assistere a traversate oceaniche a bordo di un aereo.
Ma è semplice speranza, un indomito sperare nell’intelligenza di uomini e
donne che, seppure a digiuno di politica, sappiano scorgere la
differenza tra serietà e presa in giro.
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