di Simone Cumbo
«Riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l'abbondanza...» Claudio Lolli
La farsa è andata in scena.
C'è chi si stupisce, ma cosa c'è da stupirsi? Berlusconi tiene in
scacco le sorti del paese da molti, troppi anni, grazie ad un centro
sinistra ignavo e assai poco propenso a creare una seppur moderata
alternativa al berlusconismo, ed il clima democristiano così mellifluo,
ammanta ogni ragionamento politico.
"Il PD da domani non governerà più con Berlusconi ma
con un centro destra moderato" dichiara un autorevole esponente del PD,
e non si riesce a capire se scherza, recitando in una commedia di
Pirandello, o se lo dice seriamente. Giovanardi, Cicchito, Formigoni
novelli leader di un centro destra moderato solo ad immaginarlo viene da
ridere....
Ma quello che dovrebbe stare a cuore a chi crede ancora alla
Sinistra, è altro da questo. Cominciare a pensare, discutere e proporre.
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, prova da tempo a proporla:
«In queste condizioni è sempre più evidente che
l’unico obiettivo sensato è la costruzione di una sinistra che abbia un
progetto politico consapevolmente alternativo alle destre ma anche al
progetto del centro sinistra. Il problema è costruire un polo politico
della sinistra che abbia una sua piena autonomia politica e culturale e
sia in grado di costruire il conflitto sociale contro le politiche del
governo Letta. In altre parole, nella ristrutturazione a più poli del
quadro politico italiano, si tratta di fare il polo della sinistra, non
la sinistra del centrosinistra. Questa è la scommessa che passa anche
attraverso la piena riuscita della manifestazione del 12 ottobre, come
di quelle della settimana successiva. Costruire un movimento di
opposizione al governo e unire la sinistra che voglia provare sul serio a
camminare sulle proprie gambe, in relazione con la sinistra europea.»
Non c'è alternativa a ciò, fra 5 stelle che sembrano
aver svanito la bussola nel rincorrere gli umori del proprio leader e
SEL che rimane saldamente ancorata ad una visione tutta interna al
«teatrino» andato in scena ieri.
Bisogna parlare di altro: rilanciare la Cultura politica che è fatta
di impegno, coerenza, chiarezza...ma anche di poesia e arte...
Una visione ed un orizzonte chiaro, «alto", che
sappia parlare alle menti e ai cuori delle persone, al popolo della
sinistra che non si arrende a questo scempio di idee e di parole. Che
riscopra le proprie origini e che proponga un alternativa vera radicale
sociale alla miseria che stiamo assistendo.
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