Un Raffaele Bonanni tutto d'oro. Che oltre a godere di una
pensione stellare (8.593 euro lordi al mese), è stato protagonista negli
ultimi anni di una strabiliante ascesa salariale. Nel suo periodo da
segretario della Cisl - dal 2006 fino alle improvvise dimissioni del
settembre scorso - il suo stipendio è aumentato vertiginosamente: da
118.186 euro a 336mila, una cifra da capogiro, di molto superiore al
tetto per i grandi manager di Stato (240mila).
Tanto per fare
qualche paragone, nel suo primo anno da leader Cisl, Bonanni prendeva
già più del presidente del Consiglio Matteo Renzi, il cui stipendio da presidente del Consiglio ammonta a 114.796,68 euro.
La sua ultima busta paga, invece, era addirittura superiore a quella
del presidente americano Barack Obama (circa 275mila euro).
A diffondere questi numeri è il Fatto Quotidiano, che è entrato in possesso di uno dei dossier avvelenati che riguardano l'ex segretario Cisl.
Il sindacalista - ricorda il Fatto - viene eletto segretario generale della Cisl nel 2006. Fino a quella data era segretario confederale e guadagnava meno di 80mila euro lordi all'anno. 75.223 nel 2003, 77.349 nel 2004 e 79.054 nel 2005. Quando diventa segretario generale, secondo il regolamento interno alla Cisl, il suo stipendio viene incrementato del 30%. Quindi, secondo le regole interne, avrebbe dovuto guadagnare circa 100mila euro lordi annui.
Nel 2006, la Cisl dichiara all'Inps una retribuzione lorda, ai fini contributivi, di 118.186 euro. Un po' più alta di quella prevista ma non molto. Le stranezze devono giungere con gli anni seguenti.
Nel 2007, infatti, la retribuzione complessiva dichiarata all'Inps è di 171.652 euro lordi annui. Che aumenta ancora nel 2008: 201.681 annui. L'evoluzione è spettacolare, gli incrementi retributivi di Bonanni sono del 45% e poi del 17%. Ma la progressione continua: nel 2009, la retribuzione è di 255.579 (+26%), nel 2010 sale "di poco" a 267.436 (+4%) mentre nel 2011 schizza a 336.260 con un aumento del 25%.
Sono
stati tutti questi aumenti a consentire all'ex segretario di ritirarsi
da pensionato d'oro. Senza dimenticare che Bonanni è riuscito a sfuggire
sia alle modifiche introdotte nel '95 dalla riforma Dini che introdusse
il sistema contributivo (grazie all'anzianità di servizio), sia alla
riforma Fornero.
Sentito dal Fatto, l'ex segretario della Cisl ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
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