Si parla di elezioni anticipate … a primavera, si mormora sia una forca caudina, pare imposta dal giovane Principe Rottamatore per trasferire in parlamento la preponderanza ottenuta nel paese con le elezioni europee.
A lui converrebbe, a noi
meno, al paese manco per niente, ma queste cosiderazioni sono
secondarie rispetto all'urgenza di monetizzare il suo quaranta per
cento, finchè c'è, trasformandolo, nelle sue intenzioni. In una
maggioranza parlamentare che gli permetterebbe di “agire da solo” senza
alleanze e compromessi, che insomma, peseranno pure meno di zero e
diranno poco di vero, metteranno insieme personaggi equivoci ed in fondo
uguali, ma insomma dal punto di vista dell'immaggine pesano.
Ed obbligano a
condividere gli altari del popolo bue con altre immaginette santificate,
il che al principino fiorentino signore e padrone di tutte le
rottamazioni piace molto poco.
Non è di lui, però che
voglio parlare, ma dello stato dei lavori a sinistra … o nella landa
desolata delle intenzioni, come sarebbe meglio definirla.
Dopo mesi di
imbarazzante silenzio e di, interiori rimestazioni, eccola ritornare ,
finalmente, di attualità, anche se per ora timidamente, la Lista per Tsipras. Un poco più attempata ed un poco meno “credibile”, ma con tutti i suoi problemi intatti.
Rifondazione e la Sinistra Europea che cercano di spingere, SeL che
tende a frenare, scarsissima chiarezza sui rapporti con il PD, non i
tutti i comparti, ma quanto basta. La confusione fra verticismo ed
orizzontalità … il pericolo concreto delle “dirigenze preconfezionate”.
La banda degli
intellettuali garanti che non si capisce bene dove stia, cosa
garantisca, ed a che cosa ed a chi faccia riferimento, di cui non si
coglie il pensiero … di cui sfugge la ragione ed il radicamento.
Insomma i problemi di sempre che ne hanno caratterizzato la sua nascita e che non sono stati affatto risolti.
Nessuno si è, in realtà,
ancora seduto attorno ad un tavolo paritetico ed aperto, nessuno a
fatto i conti con le divisioni (a mio parere pretestuose e di comodo) a
sinistra, nessuno ha fatto i conti con dirigenze sclerotiche e
scarsamente disposte all'unità, piuttosto che alla coltivazione
compulsiva del proprio orto.
Solo a tratti nel paese, in alcuni luoghi più che in altri i Comitati pro Tsipras hanno
lavorato bene, costruendo ponti ed opportunità, forse non eclatanti, ma
annotabili: Roma, Milano, ma nei territori, poco o nulla.
SeL ha continuato ad essere SeL e ad amoreggiare con il PD … Rifondazione ha continuato inl suo ininterrotto dibattito interno con accenni autolesionistici.
I Cani Sciolti, che facevano riferimento alla lista per Tsipras, hanno continuato ad essere sciolti ed ininfluenti nelle decisioni.
Nessuno si è inoltrato, con il coraggio che occorrerebbe avere, nella conrtraddizione con la “Sinistra Contro L'Euro” che
pure qualche passo verso l'unità lo ha fatto e qualche gradualità ed
articolazione sembra volerla accettare, e che nelle articolazioni della
sua analisi è molto più vicina di quanto non si voglia farlo sembrare.
Eppure sarebbe fondamentale muoversi in quel senso … certo! Sempre se l'unità della Sinistra Vera è ancora un obbiettivo ed un passaggio fondamentale, come io credo, verso un'AreA di Progresso e Civiltà che tenga conto dei riferimenti storici del socialismo e sappia rinnovarne visioni e linguaggi.
Eppure i territori sono
lì e ci si vede tutti i giorni, più o meno, si potrebbe … basterebbe
fare un passo, basterebbe volerlo … basterebbe partire da dove si deve …
dal basso e muoversi orizzontalmente e circolarmente, nulla che una
incrollabile volontà unitaria e una dedicazione spirituale degna di
questo nome non possa fare.
Ed invece come suole ci
muoveremo all'ultimo istante, in modo scomposto, appesantiti
dall'urgenza e dall'immanenza … come sempre, come suole, colti alla
sprovvista.
Scontentando tutti e facendo la solita figura degli egemonizzatori, improvvisati e strumentali.
Sveglia compagni, sveglia!
Mettiamo in pratica a partire da subito, quello che tutti , in realtà, condividiamo.
Facciamolo adesso! Costi quel che costi …
Poniamo a SeL se occore … e purtroppo occorre, la domanda storica e muoviamoci sulla base di quella risposta “Dove state? Con noi o con il PD?” .
Proponiamo un CNL per salvare questo paese … ormai non c'è più tempo da perdere in inutili chiacchiare.
Diamo al PD la
sua misura, in modo definitivo e chiaro, ed invitiamo i compagni che
tanto chiacchierano di sinistra al suo interno a prendersi le
responsabilità di essere dove sono e di stare con chi stanno.
Basta chiacchiere.
Partiamo pure da quello che c'è dalla Manifestazione Nazionale della FIOM del 25 Ottobre e da quella del 29 Novembre di
tutta la lista nazionale, partiamo dalla partecipazione agli
appuntamenti proprosti dai compagni critici nei confronti dell'Europa,
partiamo dall'esserci e dal parlarci, dal confrontarci e dal trovarci
sulle cose vere … agli appuntamenti importanti. Nelle istanze dove
ancora si lotta, con fatica, ma si prova a reagire.
Partiamo dalle ...mila pagine sui network in cui si invoca l'unità, ma partiamo.
Il tempo delle chiacchiere, per questo paese è, veramente, finito.
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