I “profughi” arrivarono nelle città che avrebbero dovuto ospitarli e ad attenderli c’era perfino il padre fondatore del Ku Klux Klan. Plaudiva la rivolta, dalla tomba, quella buonanima di Mussolini e pure Hitler
scomodò qualche suo giovane seguace. Era una giornata di festa, di
quelle che non te le dimentichi. Le figlie, mogli e madri della patria
avevano tirato fuori la borsa frigo e si erano messe in cucina all’alba a
preparare le lasagne al forno e tutto il necessario per un ottimo
picnic.
Osservavano e orgogliosamente indicavano il lanciatore di sedie o sassi numero uno, e quella diceva “è mio figlio, è mio figlio”,
e tutte a complimentarsi con lei, con una punta di invidia, in realtà,
perché è raro che un figlio riesca così bene al giorno d’oggi. Con
quegli ideali così fermi, quella tenacia, la determinazione nel
perseguire i propri obiettivi. Ci vuole un gran talento a tenere in vita
idee così antiche, archiviate dalla storia, nonostante tutto. Bisogna contrastare quelli che parlano di antirazzismo, antifascismo, partecipazione e democrazia,
perché in realtà sono loro, quelli che si fanno chiamare antirazzisti
che impongono un ideale violento. Guardate come si vestono, quelle
zecche rosse. Chiudiamo tutti i centri sociali, tuonò un politico di
stazza, ma lasciamo stare quelli che cacciano via i “clandestini”.
La strategia dei destri è sempre la stessa. Prendete appunti se
volete seguire il loro fulgido esempio. Approfitto di un periodo di
crisi economica. Ti dico che voglio lavoro per tutti e case e soldi.
Dico che la colpa è dei sinistri, gli immigrati e pure i genderisti
froci hanno un loro perché. Vuoi mettere quanti soldi in più
guadagneresti senza i genderisti e senza i poveri immigrati? Non serve
dire che pagano le tasse, le pensioni ai padri e ai nonni dei destri,
ché subito ti dicono cose molto sensate come “e allora le foibe?”, “e allora i Marò?”.
Ma cosa c’entra, vi chiederete, e invece c’entra, perché le armi di
distrazioni di massa sono sempre tante e i destri sanno che noi tutti
complottiamo per distoglierli dai reali problemi del mondo. Invece loro
sanno che il nemico è l’altro e che l’oppressore è l’oppresso.
E’ il povero migrante colui il quale rende il destro bianco europeo un
povero disoccupato. Così si investe sull’inversione semantica e diranno
che la solidarietà è “buonismo”. La povertà è “criminalità”, perché si
sa che i poveri, migranti, sono tutti criminali per nascita.
I destri, normalmente alleati e promotori delle forze dell’ordine,
stavolta non hanno avuto grandi parole di elogio per l’operato delle
polizie. Cattivi loro che hanno protetto quei migranti invece che
lasciare i destri liberi di linciarli. Una sana democrazia, d’altronde,
lo sappiamo, deve permettere il libero linciaggio, la cacciata del
migrante, la forca in pubblica piazza, la discriminazione razzista.
Si tratta di un diritto sancito dalla Costituzione. Quale? Quella
scritta secondo il pensiero dell’ultrà destrorso che vuole salvare le “nostre” donne.
E noi “donne” siamo molto soddisfatte di queste iniziative. Non
vediamo l’ora di vedere sventolare la patriottica bandiera italica e di
vedere i nostri uomini partire all’insegna di una nuova avventura
coloniale. Siamo davvero compiaciute all’idea di tanta attenzione e
vogliamo dire chiaramente che sosteniamo i nostri patrioti e combattenti
anche se guardandoli ci sembra che siano rimasti intrappolati in un
altro secolo e stiamo lì a ricordargli che dopo un pasto non devono
tardare a prendere la pillola che ridà vigore e forza al braccio teso
per salutare romanamente il mondo.
L’umanità è un po’ fatta così, a contemplare gente persa tra corsi e
ricorsi storici, impegnata a fare accadere cose che sono già avvenute e
così oggi, domani, dopodomani, si perde l’onestà intellettuale che
valuta le notizie senza approssimazione, si perde la speranza che non vi
sia un’informazione di regime e che la gente possa ragionare con la
propria testa. Ma la gente ragiona con la propria testa.
E vede. E conosce. Lo sa. Perciò quel che succede nel 2015 non può che
essere un gioco di ruolo in cui si interpretano vecchi ruoli per
rieditare la storia. Il prossimo revisionismo, mi raccomando, fatelo
vestiti da nazisti dell’Illinois. Sono tanto simpatici e vorrei
conoscerne qualcuno. E ridere. Di tutti loro.
Una mattina, mi son svegliata, o bella ciao, bella ciao, bella ciao,
ciao, ciao. Una mattina, mi sono svegliata, e ho trovato l’invasor…
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