Per la prima volta da quando è nata l’Unione Europea, il suo impianto neoliberista è messo in discussione apertamente. La proposta di uscire dall’austerità avanzata dal governo greco guidato da Syriza e la rabbiosa reazione dei poteri costituiti, disegnano in modo plastico qual è lo scontro politico oggi in Europa.
Si tratta di un conflitto tra due mondi: da un lato la partecipazione democratica, la spinta per l’eguaglianza e la giustizia sociale, dall’altra la riproposizione cieca del dominio di élites che badano unicamente ad accrescere i privilegi degli strati dominanti, incuranti delle sofferenze che provocano ai popoli europei. Questo conflitto vede oggi una enorme disparità delle forze in campo. Da un lato il complesso delle istituzioni europee comunitarie e nazionali a guida popolare e socialista, dall’altra il governo greco, un arcipelago di movimenti di lotta e le forze della Sinistra Europea.
Si tratta di un conflitto tra due mondi: da un lato la partecipazione democratica, la spinta per l’eguaglianza e la giustizia sociale, dall’altra la riproposizione cieca del dominio di élites che badano unicamente ad accrescere i privilegi degli strati dominanti, incuranti delle sofferenze che provocano ai popoli europei. Questo conflitto vede oggi una enorme disparità delle forze in campo. Da un lato il complesso delle istituzioni europee comunitarie e nazionali a guida popolare e socialista, dall’altra il governo greco, un arcipelago di movimenti di lotta e le forze della Sinistra Europea.
Noi riteniamo che la lotta che si è aperta sia decisiva per gli elementi di civiltà conquistati in Europa dopo la sconfitta del nazifascismo e della pace. Noi riteniamo che la partecipazione attiva ed efficace a questa lotta costituisca oggi un imperativo politico e morale.Non è la prima volta che in Europa si apre uno scontro di questa dimensione e nelle forme mutate pensiamo che il nostro impegno deve essere pari a quello di chi seppe scegliere nel 1936 come nel 1943/44.
Serve quindi un rapido salto di qualità nella costruzione di un movimento di massa contro l’austerità, il rafforzamento e l’allargamento della Sinistra Europea e della sinistra in ogni singolo paese. Per questo in Italia serve una sinistra, una proposta politica di alternativa. Non possiamo più aspettare: la battaglia è ora.
Serve quindi un rapido salto di qualità nella costruzione di un movimento di massa contro l’austerità, il rafforzamento e l’allargamento della Sinistra Europea e della sinistra in ogni singolo paese. Per questo in Italia serve una sinistra, una proposta politica di alternativa. Non possiamo più aspettare: la battaglia è ora.
Noi, compagne e compagne di Rifondazione Comunista, proponiamo quindi di costruire rapidamente un soggetto politico che faccia della lotta alle politiche liberiste, della partecipazione attiva a questo scontro epocale, la sua ragione di esistenza. Una sinistra antiliberista, parte della Sinistra Europea ed alternativa agli altri poli politici oggi in campo. Una sinistra che ricostruisca un legame sentimentale e politico con il nostro popolo, contribuendo al superamento della sua frammentazione e alla ricostruzione di una speranza e di una dignità. Una sinistra che sappia qui ed ora proporre una alternativa antiliberista concreta – di governo, come Syriza – alle politiche di austerità. Questa sinistra serve da molto tempo, ma adesso non possiamo più aspettare: il tempo è ora.
Per questo proponiamo di dar vita ad un processo costituente basato sul più largo coinvolgimento e partecipazione di tutte e tutti coloro che – individualmente o collettivamente – vogliono costruire una alternativa. Una costituente che sia un percorso di rifondazione della politica, un processo democratico – una testa un voto, referendum, ecc. – di allargamento della sfera della partecipazione. Occorre connettere saperi sociali e conflitti, valori e interessi materiali, speranza e impegno diretto in prima persona. La risorsa principale su cui far leva – come mostra il movimento sulla scuola – è la presenza di una soggettività sociale non pacificata.
Questa forza sociale deve trovare uno spazio politico in cui potersi riconoscere e costruirsi come forza di trasformazione. Per questo serve uno spazio unitario.
Per questo ci rivolgiamo direttamente a tutti coloro che oggi a sinistra auspicano la costruzione di un soggetto unitario – a partire da l’Altra Europa, SEL, Possibile, Cofferati, Fassina – proponendo di promuovere immediatamente il processo costituente della sinistra. L’unità della sinistra, nella valorizzazione del suo pluralismo, è il mezzo per dar vita al percorso costituente del soggetto unitario rivolto in primo luogo a tutti e tutte coloro che non fanno parte di alcuna formazione politica organizzata.
Per questo proponiamo di dar vita ad un processo costituente basato sul più largo coinvolgimento e partecipazione di tutte e tutti coloro che – individualmente o collettivamente – vogliono costruire una alternativa. Una costituente che sia un percorso di rifondazione della politica, un processo democratico – una testa un voto, referendum, ecc. – di allargamento della sfera della partecipazione. Occorre connettere saperi sociali e conflitti, valori e interessi materiali, speranza e impegno diretto in prima persona. La risorsa principale su cui far leva – come mostra il movimento sulla scuola – è la presenza di una soggettività sociale non pacificata.
Questa forza sociale deve trovare uno spazio politico in cui potersi riconoscere e costruirsi come forza di trasformazione. Per questo serve uno spazio unitario.
Per questo ci rivolgiamo direttamente a tutti coloro che oggi a sinistra auspicano la costruzione di un soggetto unitario – a partire da l’Altra Europa, SEL, Possibile, Cofferati, Fassina – proponendo di promuovere immediatamente il processo costituente della sinistra. L’unità della sinistra, nella valorizzazione del suo pluralismo, è il mezzo per dar vita al percorso costituente del soggetto unitario rivolto in primo luogo a tutti e tutte coloro che non fanno parte di alcuna formazione politica organizzata.
Il tempo dell’unità per dare vita ad un processo costituente è ora perché ora è il tempo dello scontro che si è aperto tra i popoli che vogliono la libertà e le classi dominanti europee.
Approvato all’unanimità
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