di Enrico Campofreda
Allons enfants… et voilà il manager, pur scortato, deve
darsela a gambe, e volare, volare oltre la rete divisoria, tenuto per le
chiappe dai guardiaspalle che non possono guardargliele più di fronte a
centinaia di lavoratori urticanti, incazzati per i previsti
licenziamenti. Duemilanovecento. Dopo i precedenti duemilaequattro,
cinquemilaefischia, duemilaottocento, considerati non persone ma numeri
su numeri, che quelli come Xavier - i tagliatori di teste (predecessori
dell’Isis) - hanno falcidiato e continuano a colpire per assecondare una
fede: il fondamentalismo del capitale. Necessario per quadrare i
profitti di certe aziende che teorizzano di conservarli all’infinito
anche in tempo di crisi, puntando a farla pagare solo a chi lavora. Che
però non ci sta: rilancia la propria rabbia sul manager usurpatore in un
luddistico e liberatorio inseguimento che è solo simulacro d’un
linciaggio, ma mette il fiatone. Issato sul bordo della cancellata che
lo salva, il descamisado monsieur Broseta, respira a fondo e smaltisce
la paura, pensa d’averla scampata bella e incamera il totale sostegno di
quella politica che per il ruolo ricoperto deve oggettivamente
scandalizzarsi del gesto ribelle, ma mai si scandalizza di gettare via
coi licenziamenti le vite di migliaia di famiglie.
Ovviamente il troppo focoso manipolo che ha placcato e lacerato la chemise del capo del personale Air France, quasi che fosse un’ala avversaria inglese o degli All Blacks,
viene stigmatizzato da taluni sindacalisti e da colleghi che si
distinguono per metodi e stile. Lo stesso fronte di protesta ha varie
voci, quelle di ben pagati piloti, non sono le stesse di altro
personale, perciò la Compagnìa avrà modo di condurre trattative
vantaggiose per sé. Ma qui evidenziamo l’unica situazione che
intimorisce chi ha tutto il potere contrattuale (il manager) e può
collocare in prima pagina proteste altrimenti archiviate come routinario
dissenso sui piani aziendali: il gesto clamoroso. L’arrampicata sulla
ciminiera, il seppellimento in miniera, l’occupazione di fabbriche ormai
dismesse e mai più operative, azioni di rottura come lo straccio di
giacca, camicia e cravatta. Roba datata, da cattivoni fuori tempo
massimo? Forse. Ma i tempi che si vivono, con l’economia strozzata a
danno dei soli lavoratori (chiunque essi siano piloti, hostess o
scaricatori dei nastri) più le normative azzeratrici di diritti e
tutele, necessitano anche di questi atti d’accusa. Ricordando a chi vive
la contraddizione del lavoro salariato che la lotta è ricerca di
futuro, la camicia inamidata certezza d’un presente aziendale
tragicamente licenzioso.
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