Ferrero del Prc risponde all’appello del segretario Idv
Di Fabrizio d’Esposito
Paolo Ferrero, ex ministro del governo
Prodi, ha appena terminato una riunione con Maurizio Landini, per la
manifestazione nazionale che la Fiom terrà a Roma il 18 febbraio, sabato
prossimo. Ferrero è il segretario di Rifondazione comunista che insieme
con il Pdci di Oliviero Diliberto forma la Federazione della Sinistra.
Sul fatto di giovedì scorso, Antonio Di Pietro ha proposto una
lista civica nazionale contro l’inciucione tra Pdl, Pd e Terzo polo, che
vorrebbe una legge elettorale con sbarramento tra l’8 e il 10 per cento
per istituzionalizzare la Grande Coalizione permanente e tenere fuori
tutti gli altri. L’appello dell’Idv è a Sel, Federazione della Sinistra e
nuovi sindaci come Pisapia e De Magistris.
Ferrero, l’inciucio centrista avanza e agita la clava dello sbarramento elettorale contro le cosiddette “estreme”.
Monti non è una parentesi. È un governo costituente che prepara un’uscita da destra dopo il fallimento della Seconda Repubblica.
Un governo di destra appoggiato dal Pd.
Incomprensibile. E peggio di un governo di destra come quello di Berlusconi c’è solo un governo di destra senza opposizione.
Come questo.
Appunto. Perciò dico a Di Pietro che sono d’accordo con lui. Non
possiamo solo lamentarci, è l’ora di costruire un polo di sinistra come
la Linke in Germania. Dalla crisi della Seconda Repubblica possiamo
uscire da sinistra.
La proposta dell’Idv però è legata a un’eventuale soglia di
sbarramento alta nella riforma elettorale, se mai il Porcellum sarà
archiviato. Altrimenti c’è la foto di Vasto: Pd, Sel e Idv.
Non basta. Guardi che se si votasse oggi con il Porcellum, la foto di
Vasto avrebbe bisogno dell’Udc per governare, che al Senato non ci
sarebbe la maggioranza. Sarebbe un governo dal profilo moderato, sotto
il ricatto di Casini. Non sarebbe una vera alternativa al liberismo.
Ma Di Pietro vuol salvare il “soldato Bersani” dalle spinte centriste nel Pd.
Basta inseguire il Pd, che a sua volta insegue il Terzo polo. Certo,
il Pd resta la cosa più vicina a noi, ma dobbiamo prendere atto del
quadro sociale e politico. Il governo Monti sta facendo politiche inique
e recessive e vuole demolire i diritti dei lavoratori, con una
maggioranza ben determinata.
Cioè: Pd, Pdl e Terzo polo.
Sia in Grecia sia Italia si sta formando un blocco centrista
destinato a fare politiche convergenti. Che vinca l’una o l’altra,
queste forze sono chiamate ad applicare lo stesso programma.
Non c’è differenza.
Per questo è necessaria l’autonomia dal Pd. Dobbiamo costruire un
percorso per un governo di cambiamento radicale. Il dibattito sulla
legge elettorale sta portando fuori questa necessità, ma io sono a
prescindere per questo nuovo polo, che chiamerei di sinistra e dei beni
comuni.
Idv, Sel, Federazione della sinistra, nuovi sindaci.
E comitati, associazioni, reti. Insieme su quattro punti: pace;
riconversione ambientale dell’economia; allargamento dei beni comuni;
difesa dei diritti dei lavoratori. In questi giorni stanno facendo
passare sotto silenzio un’altra vicenda grave: la fine del contratto
nazionale di lavoro nelle Ferrovie, come ha fatto Marchionne alla Fiat.
Monti vuole demolire il sindacato. Non perdiamo altro tempo facciamo
un’opposizione costituente.
A prescindere dalla legge elettorale.
Esatto. Facciamo un blocco frontale e comune in difesa dell’articolo
18, che io vorrei esteso a tutti. Se vanno avanti togliendolo e non ci
facciamo sentire poi non possiamo lamentarci.
Il leader?
Il dibattito non mi appassiona. Io penso a una forza partecipata, dal
basso. Usciamo dal bipolarismo ma anche dal plebiscitarismo. Io sono
per un sistema proporzionale che sia rappresentativo in Parlamento di
tutto il popolo. Questo bipolarismo basato sul tifo calcistico ha dato
tutto il potere ai mercati, ai banchieri, ai poteri forti.
Nei sondaggi la Federazione della Sinistra è intorno al 2 per cento.
Alle elezioni però raddoppiamo sempre, ma non è questo il punto.
Il punto è politico.
I poteri forti adesso hanno anche un altro vantaggio: Berlusconi non
c’è più e non possono essere attaccati per questo. Monti non ha
opposizione e sta terremotando il quadro politico. È mai possibile che
la gente quando sente parlare di riforme pensa ormai sempre al peggio?
La gente è incazzata.
Pensa che la politica non serva più a nulla. Non è vero. La politica non è la casta.
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