La Federazione di Livorno del Partito della Rifondazione Comunista
critica fermamente le parole del Presidente del Consiglio Monti rispetto
alla "monotonia" del lavoro a tempo indeterminato. La vera monotonia
nel nostro Paese è, ahinoi, invece, la disoccupazione, il non poter
progettare il futuro con serenità, e il rischio quotidiano di perdere il
lavoro e, come spesso accade, anche la casa. Questa monotonia ha un
effetto dirompente, in maniera negativa, sulla vita di tutti i
lavoratori e di tutte le lavoratrici.
Nel corso degli anni abbiamo potuto sperimentare come la flessibilità
invocata da Monti, ovvero la precarietà in realtà, sia un fallimento
totale, sia dal punto di vista occupazionale che sociale.
Ci sono, ad oggi, tantissimi giovani che lavorano da precari,
sottopagati, senza diritti e alcuna tutela sindacale e come spesso
accade, al nero.
In taluni settori viene applicato il "metodo" Marchionne in cui si
utilizzano contratti particolari e ad hoc che non tengono di conto del
contratto nazionale, come, ad esempio succede nel comparto della
componentistica auto o nel settore del trasporto pubblico, sia esso su
rotaia o su gomma.
Con i recenti provvedimenti l'età pensionabile viene ulteriormente
innalzata costringendo così quei lavoratori prossimi ad andare in
pensione a lavorare ulteriori anni e impedendo, naturalmente, ai giovani
di subentrare al loro posto. Non solo non si creano, come sarebbe
invece necessario, le condizioni per costruire nuovi posti di lavoro, ma
si blocca bensì il naturale turn over tra le generazioni.
E' oramai diffusa tra la maggior parte degli economisti l'opinione
secondo cui le politiche economiche del governo siano recessive e che,
se non si interviene prontamente invertendo la tendenza, le condizioni
di vita per i lavoratori e per la popolazione più in generale andranno
ulteriormente peggiorando.
Affermiamo convintamente il nostro NO alle politiche di destra del
governo Monti, il nostro obbiettivo verso la piena occupazione e verso
il lavoro a tempo indeterminato, la difesa dell'articolo 18, andando ad
estenderlo anche alle categorie che ad oggi non possono usufruirne.
Cogliamo l'occasione per invitare tutti i cittadini, i lavoratori e
le lavoratrici alla manifestazione indetta dalla FIOM a Roma sabato 11
febbraio.
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