Odiosa provocazione della Polizia contro i No Tav
nella Stazione di Torino. In Valsusa decine di migliaia di persone hanno
sfilato con contenuti netti e inequivocabili, ma senza problemi.
Siccome quotidiani e tg titolavano "manifestazione pacifica" qualcuno ha
pensato bene di provare a mutare il senso della giornata...
Una giornata di protesta dai risultati oltre le
aspettative in termini di partecipazione sta terminando all'insegna di
una provocazione da parte degli apparati di Polizia. La stazione di
Porta Nuova, nel centro di Torino, è stata infatti teatro dalle 20 alle
21.30 di scontri tra centinaia di manifestanti di ritorno dalla Valsusa e
la polizia. La tensione è aumentata nella fase di cambio dei treni,
quando centinaia di manifestanti di ritorno dalla valle si sono spostate
sulla banchina del treno in partenza per Milano. Qui i poliziotti
schierati davanti alle porte del treno hanno preteso di controllare i
biglietti dei manifestanti, e la tensione è subito andata alle stelle
dato l'atteggiamento provocatorio e ingiustificato delle forze
dell'ordine alla fine di una manifestazione che si era svolta in maniera
tranquilla e senza scontri. Dopo una prima fase di fronteggiamento e di
alterchi è scattata una carica molto violenta da parte degli agenti in
tenuta antisommossa. Alcuni agenti sarebbero addirittura saliti sul
treno manganellando e strattonando alcuni passeggeri. Molti i
manifestanti che sono rimasti feriti dalle manganellate, alcuni sono
stati portati all'ospedale. Dopo le prime cariche, tafferugli e una
specie di caccia all'uomo è continuata per parecchio tempo tra i binari e
nei vari locali di Porta Nuova. Secondo alcuni testimoni alcuni
manifestanti sarebbero stati fermati e identificati, alcuni trattenuti e
altri rilasciati.
Secondo la versione della Questura di Torino - naturalmente ripresa
acriticamente da Repubblica, dal Corriere e dalle agenzie di stampa -
"i dimostranti - circa 300 - hanno lanciato pietre e petardi contro le
forze dell'ordine. Un agente di polizia è rimasto ferito ad un occhio e
l'ambulanza del servizio 118 che e giunta sul posto è stata costretta ad
allontanarsi perchè bersagliata da una sassaiola. L'agente ferito è
stato poi portato via da un mezzo della polizia".
Poco prima delle 21 un gruppo di manifestanti è riuscito a prendere
un treno e a partire per Milano mentre gli altri sono rimasti ancora a
lungo all'interno della stazione Porta Nuova di Torino bloccando i
binari dall'11 al 21 per sfuggire alle cariche. Intanto nello scalo
ferroviario aumentava di minuto in minuto il numero di poliziotti e
carabinieri. Tra i manifestanti intrappolati all'interno della stazione
non solo attivisti milanesi arrivati in Valsusa per partecipare al
corteo di oggi pomeriggio, ma anche manifestanti di altre città che
attendevano convogli per tornare verso sud. Tra questi anche dei
manifestanti romani e genovesi che tentavano di tornare alle loro città
di provenienza.
"Si è formato un grande gruppo al binario 20 della stazione - ha
raccontato a Paese Sera Stefania, una manifestante di 46 anni - dove le
persone che dovevano salire sul treno per Milano si sono trovate davanti
una barriera di celerini in tenuta antisommossa. Non facevano passare
nessuno, dicendo che non poteva salire chi non aveva il biglietto, ma
molti lo avevano e non potevano passare comunque. I manifestanti si sono
messi a cantare qualche slogan, tipo ' Liberi tutti', senza insulti né
provocazioni, qualcuno si è avvicinato ai poliziotti per chiedere
spiegazioni, ma questi hanno iniziato a caricare all'improvviso e
manganellare. Abbiamo visto un ragazzo per terra con la testa
spaccata". Stefania racconta che la stessa barriera di poliziotti in
tenuta antisommossa si era formata anche sul binario 10, dove c'era il
treno in partenza per Genova, ma molte meno persone. "Ho fatto tante
manifestazioni, sono stata anche a Genova, ma ho visto una cosa
allucinante stasera, perché c'erano solo persone che volevano prendere
il treno, tranquille. Gente di tutte le età con il biglietto del treno
in mano".
Alla stazione di Torino al momento delle cariche c'era anche Giorgio
Cremaschi, portavoce nazionale del Comitato No Debito: «Ero sul treno
delle 19,50 per Milano e ho assistito a delle azioni assolutamente
ingiustificate e ingiustificabili delle forze dell'ordine che, a un
certo punto, parevano avere perso completamente la testa arrivando a
prendere manganellate, oltre che le persone, i finestrini del treno».
Aggiunge il Presidente del Comitato Centrale della Fiom: «credo che ci
dovrebbe essere un'inchiesta su quanto è accaduto anche perchè dopo
un'eccezionale manifestazione pacifica e non violenta, questo episodio
pare messo lì apposta, e non certo dai manifestanti, per macchiare una
giornata splendida».
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua