domenica 19 febbraio 2012

Veltroni: “Non lasciamo Monti alla Destra”

In mezzo a tante sofferenze, dopo la consacrazione dell’Italia dei Tecnici di Emma, poteva non mancare un commento sulle vicende politiche di oggi da parte di Walter Veltroni? Ovviamente no. Se ieri sera pensavamo di aver toccato il fondo, con l’intervista a Repubblica dell’ex-leader democratico di oggi abbiamo la prova provata che stiamo lentamente scavando per andare più sotto.
Come una Fornero qualsiasi (senza lacrime), Wonder Uolter spara a zero contro l’art.18, invita il centrosinistra a non lasciare Monti alla Destra e chiede un PD senza correnti. Sull’ultimo punto mi pare tanto quel bue che dice cornuto all’asino: la corrente di Veltroni, MoDem, oltre ad aver avuto personaggi come Calearo tra le sue fila (memorabile la sua presenza nel CdA di Democratica), ultimamente si è distinta per aver avuto anche il senatore Lusi tra i suoi aderenti.
Quanto all’art.18, il vecchio Walter compie lo stesso errore di cinque anni fa con la TAV: per finire sui giornali e accreditarsi presso i salotti buoni (che tanto buoni non si sono rivelati), si schiera a favore di qualcosa, anche se non ne conosce i dettagli. E dire che da uno che da un paio d’anni ha scoperto l’antimafia (a proposito di professionisti), dovrebbe saperlo che i vari tratti della TAV sono stati realizzati nei sub-appalti da fior fiore di imprese mafiose. Ma del resto quando si preoccupò di fare le liste per le elezioni politiche, il grande innovatore lasciò fuori persone come Nando Dalla Chiesa preferendogli le varie Marianne Madie, Calearo, Colaninno etc.
E dire che è chiarissimo come la battaglia sull’art.18 sia meramente ideologica, perché non è vero che in Italia non ci sono investimenti perché non è ammesso il licenziamento individuale senza giusta causa: non ci sono perché la corruzione è diffusa, le mafie imperano e i partiti, nella migliore delle ipotesi, tacciono. Lo spiegava anche Sandro Trento in un chiarissimo articolo del 20 dicembre scorso.
Quanto al non lasciare Mario Monti alla Destra: Monti è di destra. Da Lilly Gruber, il 1° novembre 2010, disse che “Berlusconi va ringraziato. Nel ’94 ci ha salvato dalla Sinistra di Occhetto aprendo alla rivoluzione liberale in Italia.” E lo ha ben dimostrato in questi mesi. I controlli fiscali, la blanda riduzione sugli F-35, l’annunciata revisione dell’Ici sugli immobili. Tutti specchietti per le allodole.
Per altro, a proposito di vecchie coperte rassicuranti, la ricetta Monti è proprio la riproposizione di quelle ricette che hanno portato alla crisi. Quindi, di cosa stiamo parlando?
Chiudo con due citazioni, una è del 1974 e l’altra del 15 giugno 1975:
Il nostro ruolo è nella capacità del movimento operaio di esercitare a pieno la propria egemonia su quei settori dei giovani delusi dall’esperienza estremista. Solo così sarà possibile recuperare alla milizia rivoluzionaria i giovani delusi dall’estremismo… Basta con l’acquiescenza all’imperialismo americano… Onore ai compagni del piccolo popolo vietnamita che ha sconfitto il grande colosso americano… No, non ci sono scorciatoie: Lenin diceva che “la via della Rivoluzione non è dritta e selciata come la Prospettiva Newski”. I giovani questa via hanno già cominciato a percorrerla… Si esalta nell’originale elaborazione italiana l’affermazione di Lenin secondo la quale la democrazia e il socialismo si saldano fortemente e la rivoluzione democratica apre la strada a quella socialista.”
Orientare la spesso generica aspirazione al rinnovamento che è presente tra i larghi settori delle nuove generazioni nella direzione dell’adesione all’ideale della società socialista è già un compito dei giorni successivi al 15 giugno… Fare politica significa edificare mattone per mattone una società nuova e partecipare al progetto ambizioso della Rivoluzione proletaria in Occidente, di quella Rivoluzione che noi portiamo avanti e che tutti i giovani devono poter vivere… Il socialismo e il comunismo devono essere il progetto di più alta realizzazione della libertà, di più grande valorizzazione del lavoro come forza motrice della storia.”
Di chi si tratta? Su, non è difficile. Sì, è proprio lui: Walter Veltroni. Fortuna che lui stava nel PCI senza essere comunista. Ci si può fidare di una persona che rinnega così violentemente il suo passato, fino a trasformarsi nell’opposto di quello che combatteva? Per me, ma è un mio parere, no. E faccio mea culpa perché nel 2008 il PD l’ho pure votato.

by Pierpaolo Farina, http://www.enricoberlinguer.it

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