Se l''avesse detto Berlusconi! Se il vecchio
Presidente del Consiglio o magari Brunetta avessero vantato la bellezza
della precarietà si sarebbe scatenato lo scandalo, giustamente. E
invece...
Invece Monti ha parlato, non a caso in una rete
berlusconiana, con la stessa arroganza, con la stessa ottusità sociale
di un salotto di Cortina, e per questo viene considerato uno statista
coraggioso.
Naturalmente una responsabilità non piccola di questo ce l'ha il
sistema informativo, quel giornale e quel telegiornale unici che da
quando è andato al governo il professore della Bocconi ci forniscono
solo la versione ufficiale del palazzo.
Ma resta il fatto che le frasi di Monti sono comunque rivelatrici del
degrado sociale e culturale del paese. Nessun capo di governo di paese
occidentale potrebbe parlare così in un momento di crisi drammatica e di
disoccupazione di massa come questo. Se lo fa quello italiano è perché
pensa di poterselo permettere.
Certo queste frasi dimostrano che Monti e il suo governo sono in
larga parte persone sopravvalutate, com'è sopravvalutata la Bocconi e
com'è sopravvalutato un certo mondo culturale e intellettuale che non è
mai stato in grado di spiegare davvero nulla del nostro paese e della
sua crisi. Ma resta il fatto che frasi di questo genere sono un segno
politico chiaro. Se dopo averle dette Monti è ancora lì al suo posto a
salvare l'Italia, vuol dire che il degrado dell'epoca di Berlusconi sta
ancora continuando.
Monti è un Berlusconi sobrio e casto, ma è anche il continuatore
radicale ed estremo dell'ideologia e della cultura politica del padrone
di Mediaset. La crisi vera dell'Italia sta tutta qui: nel fatto che il
Presidente del Consiglio possa fare affermazioni di destra liberista
estrema, a cui peraltro paiono corrispondere le reali intenzioni del
governo, e che tutto questo sia presentato e gestito in un regime di
unità nazionale.
Questo è l'aspetto devastante per la nostra democrazia, di cui ha
gravissime responsabilità anche il Presidente della Repubblica. Che un
capo di governo, espressione degli interessi delle banche e della grande
finanza, parli con arroganza del lavoro, e che di fronte a tutto questo
ci siano balbettii in quella che era una volta la sinistra e nel
movimento sindacale, questo ci fa dire che il regime Monti è un regime
più dannoso per la nostra democrazia di quello berlusconiano. Contro
Berlusconi qualche difesa in questi vent'anni si era costruita. Contro
Monti la democrazia, i diritti sociali, il pensiero critico, sembrano
andare tranquillamente al macello. Per questo dobbiamo solo augurarci
che Monti fallisca, e magari fare qualcosa perché ciò succeda. Solo la
sconfitta politica e sociale di questo governo può davvero chiudere
l'era berlusconiana.
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