venerdì 3 febbraio 2012

Le liberalizzazioni e gli affari di Montezemolo di Paolo Ferrero

La vicenda delle ferrovie mi pare un buon esempio di cosa significa la parola liberalizzazioni. Un tempo sulle ferrovie circolavano solo i treni dello Stato. Adesso, con le liberalizzazioni, anche i privati possono far circolare i loro treni. Così tra poco Montezemolo farà circolare i suoi treni ad alta velocità tra Roma e Milano. Qui vi è la prima fregatura. Sappiamo infatti che non tutte le linee ferroviarie rendono nello stesso modo. Sull’alta velocità da Roma a Milano c’è da guadagnare mentre sulla linea tra Roma e Avezzano – per non fare che un esempio – probabilmente il servizio è in perdita. Mentre prima i ricavi di una linea potevano coprire la perdita di un’altra e dare luogo a quello che chiamiamo un “servizio pubblico”, adesso le tratte dove ci si guadagna vedranno i privati prendersi una fetta di guadagni, mentre le tratte in perdita rimarranno allo Stato e probabilmente nei prossimi anni ci diranno che non ci sono i soldi per farle funzionare. Montezemolo guadagna e lo Stato e i cittadini ci perdono.

A questo primo passo il governo Monti ne ha aggiunto un altro. Nel decreto sulle liberalizzazioni è previsto il superamento del contratto nazionale di lavoro per le ferrovie. In altre parole Montezemolo non sarà obbligato ad applicare il contratto delle ferrovie e potrà applicare un contratto peggiore per i suoi dipendenti. Monti ha fatto per legge quello che Marchionne ha fatto con i suoi diktat alla Fiat. In questo modo potrà fare concorrenza alle Fs a partire dallo sfruttamento dei lavoratori. Immagino che dopo qualche mese di concorrenza al ribasso, Moretti dirà che deve licenziare dei ferrovieri a meno che non accettino anche loro di lavorare ad un costo inferiore.

Non è finita qui, perché, se passa la porcheria che vuole fare la Fornero, i lavoratori assunti da Montezemolo oltre a non avere il contratto non avranno nemmeno l’articolo 18 e saranno quindi licenziabili in ogni momento. Immagino il livello di ricatto che si determinerà nei confronti di quei lavoratori e così l’azienda di Montezemolo diventerà ancora più competitiva. Alla fin della fiera avremo Montezemolo che guadagnerà molti soldi, lo Stato che perderà molti soldi, meno lavoratori con diritti, più lavoratori senza diritti e meno servizi per il cittadino.

Io sono comunista e penso che le ferrovie siano un monopolio naturale che deve essere gestito integralmente dal pubblico attraverso un controllo democratico sulle scelte dell’azienda da parte dei lavoratori e degli utenti, un controllo sui vertici dell’azienda, in modo da garantire che non si facciano gli “affari propri”. Ritengo che invece di un ibrido tra pubblico e privato sia auspicabile un servizio pubblico gestito con trasparenza. Penso anche che Moretti andrebbe licenziato, per come ha gestito in questi anni la compagnia ferroviaria.

Mi piacerebbe sapere, infine, dai liberali che cosa c’entrano queste liberalizzazioni con il benessere dei cittadini e con il progresso sociale.

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