sabato 1 giugno 2013

Poveri imprenditori... come fanno a sopravvivere?

Un classico della povertà: una gioielleria 
E' una storia vecchi, certamente. Ma non cambia mai e quindi va denunciata con forza ogni giorno. Gioiellieri e altri "prenditori" dichiarano redditi inferiori a quelli dei dipendenti...

Una breve rassegna delle dichiarazoni dei redditi di impresa o di lavoro autonomo degli studi di settore (2012, anno di imposta 2011), resi noti ieri dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia, non lascia dubi su chi è che in questo paese non paga le tasse e strarompe "i cabbasisi" con la favoletta del "costo del lavoro troppo alto" .

Ecco nel dettaglio i dati, a partire dai "più poveri":

Noleggio di autovetture               5.300
Negozi abbigliamento e scarpe   6.500
Istituiti di bellezza                       7.200
Tintorie e lavanderie                   9.100
Negozi giocattoli                         9.800
Autosaloni                                 10.100
Parrucchieri                               13.200
Servizi di ristorazione                 15.400
Taxi                                            15.600
Macellerie                                  16.700
Gioiellieri                                    17.300
Bar e gelaterie                            17.800
Alberghi e affittacamere              18.300
Veterinari                                    21.000
Imbianchini e muratori                 23.600
Architetti                                      29.100
Avvocati                                       58.700
Studi medici                                 69.500
Farmacie                                    103.400
Notai                                           315.600

Chi l'avrebbe mai detto che l'imbianchino era quasi un mestiere da vip... E teniamo conto che la media dei redditi (certi, non "dichiarati") dei dipendenti "regolarizzati" di questi settori oscilla intorno al 20.000 euro annui (lordi, naturalmente).

E teniamo conto che - bontà loro - nel 2012 queste categorie hanno deciso di ridurre il margine di ignominia che li separa dal resto della popolazione. Hanno fatti dichiarato addirittura l'1,3% in più dell'anno precedente, facendo probabilmente violenza su stessi. Il reddito totale è stato infatti pari a 106,2 miliardi di euro.

I professionisti sembrano avere un briciolo di vergogna in più dei commercianti ed esercenti vari. Dichiarano infatti un reddito medio di 49.900 euro, mentre il reddito medio dichiarato più basso si è registrato nel commercio (20.000 euro).

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