domenica 6 ottobre 2013

I Saggi con trucco e truffa Di ilsimplicissimus


giorgio-napolitano-commissione-dei-saggiTruffa aggravata, associazione a delinquere, corruzione, falso ideologico. Lo scenario dove si addensano queste accuse non è San Vittore o Regina Coeli e nemmeno Arcore o una bisca clandestina,  ma bensì le auliche stanze dove si sono riuniti i 40 saggi adibiti da Napolitano a preparare il terreno per il massacro della Costituzione e dunque per la migliore “agibilità politica” dell’attuale e dei futuri governo neo dc. Cinque di loro, Barbera, Violini, Caravita, Barbera e De Vergottini sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta sulla “cupola” dei concorsi universitari guidati e truccati nella quale sono incappate altri 33 docenti.
Com’è noto i “saggi” sono stati scelti uno per uno dal Qurinale, affinché non ci fossero sorprese e la cupola della vecchia politica venisse garantita: quindi da un certo punto di vista non stupisce che alcuni dei 40 galantuomini possano essere implicati in pratiche  così care all’establishment italiano e che dunque agli occhi di Napolitano possano rappresentare “il meglio degli atenei d’Italia”.  Naturalmente a nessuno dei cinque è venuto in mente di dimettersi, anche così, per evitare che vi siano speculazioni e cattivi pensieri su un gruppo destinato a dare una patina di credibilità e di decenza alle manovre sulla Carta: paghi di aver svolto, non certo gratuitamente, il ruolo di paravento e prestanome se ne fregano altamente di un “buoncostume” istituzionale che sarebbe d’obbligo in molta parte del mondo.
E di certo se ne frega ancor di più il Colle la cui unica preoccupazione è quello di dare una patina rituale alle proprie manovre: saggi sono e saggi rimangono anche perché sarebbe spiacevole dare la sensazione che una volta espulso il primo Condanato d’Italia, ammesso che poi effettivamente avvenga, tutto resti esattamente come prima. Così su questa vicenda non ci sono dichiarazioni o vibrazioni o moniti da parte di nessuno, tanto più che il Capo dello Statu Quo è impegnato a suggerire il reato di opinione per la Tav Torino – Lione. Dopotutto chissenefrega se cinque lor signori hanno truccato i concorsi, quando la stessa commissione dei saggi non è che un trucco?

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