venerdì 10 dicembre 2010

Il gabbiano vola basso e incespica anche un po’

Integerrimi, incorruttibili quasi come Robespierre, ma senza nessuna pretesa di ammantarsi di riti, formule e pensieri giacobini. Praticamente i difensori della “dura lex sed lex”, con qualche dubbio a volte sul “dura” più che sul “sed”. Con il passare degli anni l’Italia dei Valori è divenuta un soggetto politico che, suo malgrado, ha abbandonato la statura di movimento per assurgere a quella di partito vero e proprio, con un congresso fatto dopo lustri dalla fondazione e con una cavalcata dell’onda di protesta al berlusconismo che le ha fatto guadagnare i lustrini di opposizione responsabile, di apparente sinistra italiana, di apparente un po’ tutto.Infatti, apparentemente parlando, l’IdV è dalla parte dei lavoratori salvo schierarsi in Europa per l’aumento dell’età pensionabile e per altre norme comprese negli standard di Maastricht e in tutti i protocolli di intesa comunitari licenziati dalle commissioni europee succedutesi nel tempo e, come sappiamo bene tutti, nessuna di queste è stata mai accusata di “bolscevismo”.Sempre apparentemente parlando, il partito dell’onorevole Di Pietro è per la giustizia, quella vera, quella con la “G” maiuscola, ma poi – anni or sono – vota contro la Commissione di inchiesta per i fatti del G8 di Genova. Insomma, va bene la giustizia, ma la verità può far male, soprattutto se riguarda lo Stato e, si sà, difficilmente lo Stato si processa da solo. E’ una prova di democrazia troppo feroce, troppo impetuosa, troppo dirompente per una fragile costruzione di libertà come quella in cui viviamo da decenni.Il partito del gabbiano iridato difende le Forze dell’Ordine, ma non ce ne sarebbe bisogno. Nessuno le ha mai accusate più del dovuto, più di quanto poi i giudici stessi abbiano confermato con le loro sentenze sulla Diaz e sui veri e propri massacri perpetrati ai danni dei manifestanti di quell’estate del 2001.L’Italia dei Valori, dunque, è o forse diviene anche ambientalista. Si scopre con una parte di cuore verde: peccato che sposi felicemente l’idea del Ponte sullo Stretto di Messina. In tempo di berlusconeide di tramontato modello, ora ci ripensano un po’ tutti: in fondo, dicono gli esperti, quel ponte reggerebbe male ad una arcata così ampia e con una corrente eolica fortissima nel tratto di mare tra Scilla e Cariddi.E allora Eolo spazza via anche questi dubbi e ridà verginità all’IdV. Un partito tutto d’un pezzo dunque, che sa difendersi dagli attacchi de Cavaliere nero di Arcore, che sa cantarle ogni giovedì ad Annozero dove sembra avere una poltrona di eccellenza oltre a quella già occupata da Marco Travaglio, scambiato da molti per un giornalista di sinistra, essendo semplicemente, in questa Italia a brandelli, un uomo coraggioso che dice la verità e che difende il ruolo dei magistrati.Salvo eccedere, alcune volte, anche con “Il Fatto Quotidiano” in tintinnii di manette ad ogni scoppiar di inchiesta. Giustizia o giustizialismo. Non ai posteri l’ardua sentenza! Ce la prendiamo tutta noi la responsabilità: il tipo di giustizia che sogna Di Pietro non è una giustizia sociale, ma una giustizia legalitaria che non concede nulla ai diritti se non attraverso nuove normative, che non contempla le occupazioni di case, scuole e università per protesta, ma che si schiera con gli studenti per dimostrare la sua lontananza da Berlusconi.Un Giano bifronte, una contraddizione: essere di destra liberale e stare nel centrosinistra per evidente anti-patia (proprio anti-phatos) politica col Cavaliere nero d’Arcore.Ma il volo del gabbiano non è sempre un volo alto. Noi liguri lo sappiamo bene: i “ciumbin” (così chiamati perché si “ciumbano” – ossia si “buttano” – nell’acqua alla pesca di prede ghiotte) volano alto quando piove. Così dicono i detti popolari. In questi giorni hanno volato molte volte in alto. Quando tornano verso le quote di umana altitudine, allora vuol dire che il tempo promette bene e che tornerà presto il sole. Eppure c’è un gabbiano che oggi vola basso, ma che non promette niente di buono: è quello dipietrista, che incespica anche un po’, che si perde gli amici per i banchi di Montecitorio e che li accusa ora di fellonia e tradimento.Un medico agopunturista, un uomo che dice di essere stato preso poco in considerazione dal suo partito, è pronto a votare la fiducia a Berlusconi e anche l’ex responsabile esteri del partito è non solo pronto a questo passo, ma ha già aderito a “Noi Sud”, una microcomponente filoberlusconiana del Gruppo Misto.Insomma, il gabbiano ha negli anni raccolto pesci in molti mari. Ora qualcuno di questi pesci comincia a puzzare, ma per fortuna non ancora dalla testa.
Marco Sferini
www.lanternerosse.it

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