venerdì 2 novembre 2012

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA: UNA SCELTA DI RESPONSABILITA' DI Patrizia Turchi e Franco Astengo

 
La Direzione Nazionale della FdS nella riunione di domani sabato 3 novembre non potrà che affrontare la scelta relativa alla prossima fase politica, con particolare riferimento alla scadenza elettorale.
Alla luce del complesso dibattito sviluppatosi in questi mesi le opzioni possibili appaiono essere:
 
a) la ricerca di un accordo (che qualcuno ha opportunamente definito di “convenienza”) con il centrosinistra, a partire dall'accodarsi alla partecipazione alle primarie, per cercare di ottenere qualche posto in lista tale da garantire l'elezione di alcuni dirigenti, in cerca di ricollocazione personale. Davvero una ricollocazione personale poiché le vicende politico-sociali in atto non giustificano in altro modo questa tipa di scelta.
Le politiche della BCE e del governo Monti, al riguardo delle quali il PD non potrà assolutamente effettuare alcuna operazione di disconoscimento, risultano del tutto insopportabili e inaccettabili.
La proposta dell'”accordo di convenienza” porterebbe in seno la dissoluzione della Federazione stessa qualora suscitasse contrarietà: si sta cercando così un accoglimento unanime in nome di una sorta di “ragion di stato”. In questo caso a nostro giudizio si verificherebbe un atto di gravissima irresponsabilità politica nei confronti di chi ha portato avanti in questi anni le lotte nel sindacato, nei referendum, nella base sociale e che deve avere comunque un livello adeguato di rappresentanza politica.
 
b) Il secondo scenario prevederebbe, di fronte alla proposta di “accordo di convenienza” l'emergere di un rifiuto da parte dei settori più conseguenti nel gruppo dirigente della FdS.
In questo caso si porrebbe nell'immediato l'urgenza di una “scissione/ricomposizione” nell'area della sinistra di alternativa, lasciando così aperta la possibilità di una nuova soggettività sul terreno elettorale e politico. La via maestra per avviare questo processo di ricomposizione appare quella di ripartire dall'insieme di forze che hanno organizzato e partecipato al “No Monti Day” promuovendo subito un'autoconvocazione di livello nazionale nel corso della quale aprire il confronto in vista delle prossime scadenze e soprattutto di un progetto riguardante la nuova necessaria soggettività politica della sinistra in Italia, partendo da una piattaforma di “opposizione per l'alternativa”.

Nessun commento:

Posta un commento

Di la tua