La Direzione Nazionale della FdS nella
riunione di domani sabato 3 novembre non potrà che affrontare la scelta
relativa alla prossima fase politica, con particolare riferimento alla scadenza
elettorale.
Alla luce del complesso dibattito
sviluppatosi in questi mesi le opzioni possibili appaiono essere:
a) la
ricerca di un accordo (che qualcuno ha opportunamente definito di
“convenienza”) con il centrosinistra, a partire dall'accodarsi alla
partecipazione alle primarie, per cercare di ottenere qualche posto in lista
tale da garantire l'elezione di alcuni dirigenti, in cerca di ricollocazione
personale. Davvero una ricollocazione personale poiché le vicende politico-sociali
in atto non giustificano in altro modo questa tipa di scelta.
Le
politiche della BCE e del governo Monti, al riguardo delle quali il PD non
potrà assolutamente effettuare alcuna operazione di disconoscimento, risultano
del tutto insopportabili e inaccettabili.
La proposta
dell'”accordo di convenienza” porterebbe in seno la dissoluzione della
Federazione stessa qualora suscitasse contrarietà: si sta cercando così un
accoglimento unanime in nome di una sorta di “ragion di stato”. In questo caso
a nostro giudizio si verificherebbe un atto di gravissima irresponsabilità
politica nei confronti di chi ha portato avanti in questi anni le lotte nel
sindacato, nei referendum, nella base sociale e che deve avere comunque un
livello adeguato di rappresentanza politica.
b) Il
secondo scenario prevederebbe, di fronte alla proposta di “accordo di
convenienza” l'emergere di un rifiuto da parte dei settori più conseguenti nel
gruppo dirigente della FdS.
In questo
caso si porrebbe nell'immediato l'urgenza di una “scissione/ricomposizione”
nell'area della sinistra di alternativa, lasciando così aperta la possibilità
di una nuova soggettività sul terreno elettorale e politico. La via maestra per
avviare questo processo di ricomposizione appare quella di ripartire dall'insieme
di forze che hanno organizzato e partecipato al “No Monti Day” promuovendo
subito un'autoconvocazione di livello nazionale nel corso della quale aprire il
confronto in vista delle prossime scadenze e soprattutto di un progetto
riguardante la nuova necessaria soggettività politica della sinistra in Italia,
partendo da una piattaforma di “opposizione per l'alternativa”.
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua