E' bene che lavoratori, disoccupati e pensionati non si lascino
ingannare dal clima di consenso intorno al governo Letta e ai
provvedimenti che intende adottare.
Nelle prossime settimane il governo presenterà la Legge di Stabilità –
dopo che verrà vagliata dai tecnocrati dell'Unione Europea. In questo
provvedimento ci saranno misure ancora una volta penalizzanti per
lavoratori e settori popolari e vantaggiose per le banche e i
“prenditori”.
1) Il cuneo fiscale è un vero inganno. Dei miliardi stanziati per
ridurre imposte e contributi sul lavoro, la gran parte andranno ai
padroni e solo le briciole ai lavoratori. Se va bene si parla di
duecento euro l'anno (praticamente 16,6 euro al mese, 55 centesimi al
giorno) di riduzione delle tasse sugli stipendi! Mentre l'Istat comunica
i dati sull’ulteriore diminuzione del potere d'acquisto di salari e
pensioni si regalano soldi alle imprese e si lasciano i salari fermi di
fronte all'aumento dei prezzi incattiviti anche dall'aumento dell'Iva.
2) Gli stipendi dei lavoratori pubblici continuano a rimanere
bloccati dal 2009 e lo saranno sino al 2017, mentre nel settore privato
assistiamo ad un abbassamento reale delle retribuzioni con paghe che in
molti casi sono scese a 5 euro l'ora per i giovani e i precari.
3) Il balletto sull'Imu fa prevedere una sua possibile reintroduzione
– non solo per le abitazioni di lusso - perché frutta quei miliardi che
non vengono sottratti agli evasori, alle spese militari, alle società
che gestiscono il gioco d'azzardo e le slot machine. Possiamo
scommettere che torneranno alla carica con il pretesto che “ce lo chiede
l'Unione Europea”.
4) Da dicembre sarà maggiorata la Tares, imposta sulla gestione
rifiuti. Da gennaio dovrebbe poi entrare in vigore la Service Tax, una
supertassa comunale che incorporerà Imu e Tares.
5) La disoccupazione giovanile sfiora ormai il 50% e due giovani su
dieci hanno rinunciato sia a studiare che lavorare. Non ci sono idee né
progetti per ridurre una piaga sociale che rischia di diventare
devastante per il futuro del paese.
6) Gli sfratti stanno dilagando, anche nelle città dove non è mai
esistita l'emergenza abitativa. In moltissimi casi si tratta di
“morosità involontaria” dovuta al licenziamento o alla perdita del
lavoro in moltissime famiglie.
7) Stanno svendendo alle multinazionali straniere e per un piatto di
lenticchie aziende strategiche come Telecom e Alitalia che dovrebbero
essere servizi pubblici e beni collettivi e non società privatizzate in
mano a speculatori.
C'è qualcuno che ha il coraggio di dire che di fronte a tutto questo
occorre rimanere zitti, fermi e buoni? Si! Sono i sindacati amici del
governo come Cgil Cisl Uil, la Confindustria, le banche e l'Unione
Europea che vogliono avere mano libera per rastrellare soldi da
lavoratori e pensionati e destinarli ai grandi gruppi bancari, alle
spese militari, alle multinazionali, ai “prenditori”.
Ci sono quindi ottimi motivi per scioperare, scendere in piazza e
farsi sentire, indicare altre priorità per i lavoratori, i disoccupati e
i pensionati nel nostro paese.
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