venerdì 3 gennaio 2014

Renzi, olè di Il Simplicissimus

renzi-berlusconi1Visto che l’intero sistema dei media si affanna a nascondere l’evidenza, ossia la fuga della Fiat dall’Italia, l’attenzione si sposta sul Renzi in salsa spagnola. Il sindaco di Firenze per spiazzare chi sostiene che non ha un’idea in testa, ne ha tirato fuori ben tre. Vale a dire ben tre possibili riforme elettorali, ognuna della quali risponde all’esigenza di una diversa strategia di alleanze. con Berlusconi, con Grillo, o con il suo partito, che è poi quella più ardua.
Il Paese e l’interpretazione dei suoi bisogni passa completamente in secondo piano, dal momento che vengono presentate come possibili e attuabili con chi ci sta, leggi elettorali totalmente diverse e anzi antitetiche: dal maggioritario al doppio turno, passando attraverso un sistema misto con il Mattarellum rivisitato, per arrivare al proporzionale alla spagnola. Come dire che è possibile scegliere tutto e il contrario di tutto.
In questo modo accredita la sua disponibilità a negoziare con tutti e in primo luogo con Berlusconi che pare apprezzare moltissimo, confortato in questo anche da Dudù, il doppio turno, che peraltro non spiace nemmeno ai naufraghi di Alfano che in questo modo possono attaccarsi a una scialuppa e non annegare dentro la loro inconsistenza.
Ma per attutire l’immagine di personaggio di Pongo, che può assumere qualsiasi forma detti la convenienza, Renzi ha anche tirato fuori dalla capiente soffitta del Pd perduto, il tema delle unioni civili e omosessuali. Una cosa “di sinistra” che non ha nessuna concreta possibilità di passare, ma che si presta a contrastare l’impressione dell’elettorato piddino di trovarsi di fronte a un nuovo trasformismo e consociativismo. Nuovo solo nel senso anagrafico.
E tuttavia proprio l’uscita sui matrimoni omosessuali inaccettabili da tutti i potenziali alleati, da una consistente parte del Pd, ma soprattutto dalla pattuglia di catto-reazionari attorno ad Alfano, costituisce una strizzatina d’occhio proprio a Berlusconi, facendo intendere che è proprio con lui che si cerca l’accordo. Tanto più che con la defezione del drappello più devoto, il Pdl è diventato paradossalmente disponibile anche alla laicità, se questa dovesse essere negli interessi del Cavaliere.
Così il nuovo anno non si apre con la tombola e i fagioli per coprire i numeri estratti, ma con il gioco delle tre carte dove il banco vince e i cittadini pagano pegno.

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