sabato 25 gennaio 2014

Con Tsipras, contro l’austerità di Paolo Ferrero, Il Manifesto


alexisAttorno alla can­di­da­tura di Ale­xis Tsi­pras a Pre­si­dente della Com­mis­sione Euro­pea, avan­zata dal Par­tito della Sini­stra Euro­pea, si è riscon­trata una forte atten­zione che riguarda il com­plesso dei mondi della sini­stra ita­liana. Con ogni evi­denza il pre­sti­gio di Ale­xis, di Syriza e l’identificazione con le bat­ta­glie fatte dal popolo greco con­tro i dic­tat della troika e le poli­ti­che decise a livello euro­peo da popo­lari libe­rali e socia­li­sti, sono ele­menti di con­fe­ri­scono a que­sta pro­po­sta una auto­re­vo­lezza tale da favo­rire per­corsi unitari.
A que­sta atten­zione ha rispo­sto ieri Tsi­pras con una let­tera inviata ai fir­ma­tari dell’appello Camil­leri — Spi­nelli ed a Rifon­da­zione Comu­ni­sta in quanto mem­bro ita­liano del Par­tito della Sini­stra Euro­pea, in cui si rende dispo­ni­bile a par­te­ci­pare ad una lista uni­ta­ria. Si tratta di un fatto assai impor­tante: La posi­tiva rispo­sta di Tsi­pras ci per­mette di fare un deciso passo in avanti sulla strada della costru­zione della lista ita­liana con­tro le poli­ti­che di auste­rità e per un Europa di pace e giustizia.
A que­sto riguardo mi pare oppor­tuno avan­zare due rifles­sioni. In primo luogo per quanto riguarda il pro­filo poli­tico della lista, su cui molto si è discusso in que­sti giorni. A me pare evi­dente che la can­di­da­tura di Tsi­pras per certi versi parla da sola. Ale­xis non è solo il vice­pre­si­dente del Par­tito della Sini­stra Euro­pea — che fa parte del gruppo del Gue nel Par­la­mento euro­peo — ma è Pre­si­dente di Syriza, che della bat­ta­glia con­tro l’austerità è un emblema. L’appoggio a Tsi­pras è quindi di per se una scelta di con­tra­sto alle poli­ti­che di auste­rità gestite da popo­lari, libe­rali e socia­li­sti e nel con­tempo la pro­po­sta di una Europa che rompa con memo­ran­dum e trat­tati cape­stro, a par­tire da Maa­stri­cht per arri­vare al Fiscal Com­pact. Le stesse pole­mi­che gior­na­li­sti­che apparse in que­sti giorni sulla stampa tede­sca tra Schulz — che difende la Mer­kel — e Tsi­pras — che giu­sta­mente l’attacca — la dicono lunga.
La scelta di Tsi­pras non è solo for­mal­mente ma sostan­zial­mente alter­na­tiva a quella di Schulz e del par­tito socia­li­sta che lo can­dida, in Ita­lia come in tutta Europa. A par­tire da que­sta dato di fatto io credo che — come giu­sta­mente sot­to­li­nea Ale­xis nella sua let­tera — dob­biamo ope­rare per il mas­simo di unità tra tutte le forze e i sog­getti sociali che lot­tano con­tro le poli­ti­che di auste­rità. Altro punto di discus­sione riguarda il modo di costruire la lista. Gli esempi nega­tivi, dall’arcobaleno alla lista Ingroia, hanno semi­nato sco­rie e veleni. Non si può essere ambi­gui, occorre fare una scelta di fondo: la lista non può ripro­durre la strada degli accordi di ver­tice da cui poi discen­dono sim­boli, can­di­da­ture e quant’altro, ma deve sce­gliere la strada della par­te­ci­pa­zione e della democrazia.
Se vogliamo costruire una lista inclu­siva, espres­sione del com­plesso delle forze sociali, poli­ti­che e cul­tu­rali che vogliono uscire dal neo­li­be­ri­smo, il per­corso deve essere demo­cra­tico. Dob­biamo dar vita ad uno spa­zio pub­blico della sini­stra in cui le deci­sioni ven­gano assunte in modi coe­renti con i valori che pro­fes­siamo. Oltre alla demo­cra­zia, dob­biamo sce­gliere con chia­rezza l’innovazione: tutti e tutte, indi­vi­dui, col­let­tivi, asso­cia­zioni e par­titi devono col­la­bo­rare per la piena riu­scita dell’impresa, come abbiamo fatto nel refe­ren­dum per l’acqua bene comune, ma la lista non deve essere la lista degli ex par­la­men­tari della Seconda repub­blica. Chi è stato nel governo o nel Par­la­mento ita­liano in que­sti anni, a mio parere, deve dare una mano ma non essere can­di­dato. Fare Syriza anche in Ita­lia può diven­tare realtà.

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