Cori in platea a Riccione: «Tsipras! Tsipras!». Chi vincerà il congresso? Intanto in 5mila firmano l'appello di Camilleri e Co.
di Checchino Antonini, Popoff.globalist
I delegati di Sel hanno salutato ieri con un lungo applauso - ed un coro "Tsipras, Tsipras" - il messaggio di saluto del giovane leader greco letto dalla presidenza del congresso nazionale vendoliano in corso a Riccione. Tiepida, invece, l'accoglienza per la lettera inviata dal presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, candidato della socialdemocrazia alle prossime europee. un appoggio che per Sel significherebbe una automatica alleanza con il Pd. Tutto ciò all'indomani delle dichiarazioni del leader del partito che gelava le speranze della sinistra interna: «Lo spazio politico da occupare è quello tra Schulz e Tsipras, nel Pse, luogo in cui si può lavorare per superare un modello fallimentare di austerità». Così riferiva Tiscali News da Riccione: «L'assemblea ha già scelto - confida un delegato - Alexis Tsipras sarà il nostro anti-Renzi». Infatti c'è una parte consistente di Sel, guidata da Nicola Fratoianni e Claudio Fava, che vorrebbe evitare di cementarsi nel Pd, che non crede più al ruolo di cerniera che Sel potrebbe svolgere tra socialdemocrazia e sinistra radicale e che all'interno del partito spinge verso una maggiore autonomia e uno spostamento a sinistra. Per quest'area il candidato alla Commissione europea sarebbe Tsipras. Per Vendola, come per Gennaro Migliore, l'uomo giusto è invece Martin Schulz, il candidato di Pd e Psi. Nencini, da parte sua, ha lanciato l'ipotesi di una lista unitaria Pd-Sel-Psi per le prossime europee. Idea congelata dopo i toni "duri" del governatore pugliese nei confronti del Pd e lo sgarbo di Renzi che ha mandato un sostituto a salutare la costola vendoliana della coalizione Italia bene comune riunita a congresso. Ma in sostanza sulle europee Vendola sembra lasciare le porte aperte a ogni soluzione: «Vi propongo di continuare nel dialogo con tutti. Ma non dobbiamo neanche avere paura di andare con il nostro simbolo alle Europee». L'Huff Post, piuttosto ben informato degli affari interni di Sel, ipotizza che «Se davvero vincerà la via greca, Fratoianni potrebbe essere eletto coordinatore di Sel al congresso, figura che si affiancherebbe alla presidenza che resta a Nichi Vendola, per il momento. Una transizione soft di leadership, decisa per non spaccare una creatura come Sel, che non gode di ottima salute. Opzione Tsipras, insomma, per tentare anche di alzare il prezzo con Matteo Renzi sulla legge elettorale italiana: l'Italicum, incubo degli incubi al Palacongressi di Riccione». Le adesioni all'appello
Intanto, al di là del politicismo, per una lista autonoma della società civile alle elezioni europee che candidi Tsipras alla Presidenza di Bruxelles, hanno già firmato in cinquemila in calce all'appello promosso nei giorni scorsi da Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli, Guido Viale.
Tra loro: Michele Serra scrittore, editorialista di "la Repubblica", Adriano Prosperi accademico dei Lincei, ordinario alla Normale di Pisa, editorialista di "la Repubblica", Furio Colombo giornalista del Fatto quotidiano, ex-direttore dell'Unità, ex-deputato Pd, Moni Ovadia, Carlo Freccero direttore di rete Rai, Luciano Canfora ordinario di Storia antica a Bari, collaboratore del Corriere della sera, Ermanno Rea scrittore, Giorgio Parisi fisico quantistico, medaglia Boltzmann, medaglia Max Planck, premio Dirac; Massimo Carlotto scrittore, Roberta De Monticelli ordinario di filosofia morale, Nicola Vallinoto dirigente del Movimento Federalista Europeo, Angelo D'Orsi storico, ordinario all'università di Torino, Gianni Rinaldini ex segretario generale della Fiom-Cgil, Dario Vergassola attore, comico televisivo, cantautore, Paolo Sollier grande gloria del calcio anni '70, allenatore, scrittore.
Intanto già il Partito della Sinistra europea (Syriza, Izquierda Unida, Die Linke, Front de Gauche, Rifondazione ecc...) aveva chiesto al leader di Syriza, al termine del congresso di Madrid, di guidare una coalizione contro l'austerity per le prossime europee.
Il direttore di Micromega, celebre per le sue giravolte trentennali alla spasmodica ricerca del nuovo che avanza (da Segni, alla Cosa di Occhetto, dalla Sinistra dei club ai Girotondi, da Di Pietro a Veltroni fino alla guerra di Libia) aveva però lanciato un'idea a Tsipras: candidati ma lascia perdere quel partito, almeno i suoi soci italiani perché ormai non servirebbero più. Pare che la sortita non abbia avuto un effetto travolgente e più di qualcuno si sia domandato chi mai sarebbe andato, in assenza dell'unico partito di sinistra ancora organizzato da Bolzano a Caltanissetta, strada per strada a raccogliere firme visto che ne servono una marea. Tsipras non vuole veti a sinistra
A sbloccare la questione sarebbe dovuta pervenire una lettera di Tsipras, leader di un partito di sinistra radicale che rischia di vincere le elezioni nel suo paese, la Grecia, martoriata dagli effetti dei memorandum della Troika.
Così è stato, la lettera è appena arrivata e Tsipras, accettando la candidatura, mette nero su bianco le condizioni: «Prima condizione è che questa lista si costituisce dal basso, con l'iniziativa dei movimenti, degli intellettuali, della società civile. Seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare di partecipare e di sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono. Terza condizione è di avere speciale e unico scopo di rafforzare i nostri sforzi in queste elezioni europee per cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l'Europa dei popoli, di mettere freno all'austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia. L'esperienza di Syriza in Grecia ci ha insegnato che in tempi di crisi e di catastrofe sociale, come oggi, è di sinistra, radicale, progressista ogni cosa che unisce e non divide». Rifondazione interloquisce con tutti
«È tanto difficile provarci? - si domanda Paolo Ferrero, segretario del Prc, in una lettera aperta a tutti e tutte coloro che vogliono sostenere la candidatura del leader di Syriza in Italia - non ci interessa rivendicare primogeniture né consumare energie in manovre egemoniche inutili, ma il tempo a disposizione non è molto e tutti i soggetti che si sono già mossi lo hanno fatto separatamente. Per superare questa situazione è indispensabile avviare un processo unitario condiviso, pubblico, democratico e partecipato. La lista dovrebbe caratterizzarsi come la lista di tutti coloro che si oppongono alle politiche di austerità a livello nazionale ed europeo. Le differenti posizioni che vi sono in Italia sono presenti all'interno di Syriza come di tutte le altre aggregazioni della Sinistra Europea ma altrove non impediscono di ritrovarsi insieme in una comune battaglia». Dal suo profilo facebook, Maurizio Acerbo, consigliere regionale in Abruzzo e nuovo membro della segreteria nazionale del partito, rivela che c'è stata «una positiva interlocuzione tra segreteria nazionale Prc e i promotori dell'appello per la lista Alexis Tsipras Presidente». Sinistra Anticapitalista ci crede
A sinistra di Rifondazione, c'è Sinistra anticapitalista che è interessata all'ipotesi di una lista Tsipras: «In questi giorni molte forze e diverse figure sociali ed intellettuali propongono di costruire, intorno alla figura di Tsipras e nel riferimento al ruolo di Syriza in Grecia, una lista alternativa, se pure con molte diffidenze ed anche tentativi di esclusione. Noi vogliamo interloquire con queste proposte e vogliamo partecipare a una discussione aperta e a tutto campo - dice un documento del coordinamento nazionale - verificheremo nel concreto se tutto questo, come speriamo, troverà una soluzione positiva e convergente con i criteri di fondo da noi espressi. Sulla base di questo dibattito e delle sue conclusioni Sinistra Anticapitalista assumerà una posizione definitiva sulla scadenza elettorale». « Avremmo voluto che questa proposta uscisse da Ross@ ed ancora auspichiamo che questa aggregazione possa assumere un maggiore ruolo, ma in ogni caso Sinistra Anticapitalista si farà carico nelle prossime settimane di difendere questa prospettiva».
I delegati di Sel hanno salutato ieri con un lungo applauso - ed un coro "Tsipras, Tsipras" - il messaggio di saluto del giovane leader greco letto dalla presidenza del congresso nazionale vendoliano in corso a Riccione. Tiepida, invece, l'accoglienza per la lettera inviata dal presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, candidato della socialdemocrazia alle prossime europee. un appoggio che per Sel significherebbe una automatica alleanza con il Pd. Tutto ciò all'indomani delle dichiarazioni del leader del partito che gelava le speranze della sinistra interna: «Lo spazio politico da occupare è quello tra Schulz e Tsipras, nel Pse, luogo in cui si può lavorare per superare un modello fallimentare di austerità». Così riferiva Tiscali News da Riccione: «L'assemblea ha già scelto - confida un delegato - Alexis Tsipras sarà il nostro anti-Renzi». Infatti c'è una parte consistente di Sel, guidata da Nicola Fratoianni e Claudio Fava, che vorrebbe evitare di cementarsi nel Pd, che non crede più al ruolo di cerniera che Sel potrebbe svolgere tra socialdemocrazia e sinistra radicale e che all'interno del partito spinge verso una maggiore autonomia e uno spostamento a sinistra. Per quest'area il candidato alla Commissione europea sarebbe Tsipras. Per Vendola, come per Gennaro Migliore, l'uomo giusto è invece Martin Schulz, il candidato di Pd e Psi. Nencini, da parte sua, ha lanciato l'ipotesi di una lista unitaria Pd-Sel-Psi per le prossime europee. Idea congelata dopo i toni "duri" del governatore pugliese nei confronti del Pd e lo sgarbo di Renzi che ha mandato un sostituto a salutare la costola vendoliana della coalizione Italia bene comune riunita a congresso. Ma in sostanza sulle europee Vendola sembra lasciare le porte aperte a ogni soluzione: «Vi propongo di continuare nel dialogo con tutti. Ma non dobbiamo neanche avere paura di andare con il nostro simbolo alle Europee». L'Huff Post, piuttosto ben informato degli affari interni di Sel, ipotizza che «Se davvero vincerà la via greca, Fratoianni potrebbe essere eletto coordinatore di Sel al congresso, figura che si affiancherebbe alla presidenza che resta a Nichi Vendola, per il momento. Una transizione soft di leadership, decisa per non spaccare una creatura come Sel, che non gode di ottima salute. Opzione Tsipras, insomma, per tentare anche di alzare il prezzo con Matteo Renzi sulla legge elettorale italiana: l'Italicum, incubo degli incubi al Palacongressi di Riccione». Le adesioni all'appello
Intanto, al di là del politicismo, per una lista autonoma della società civile alle elezioni europee che candidi Tsipras alla Presidenza di Bruxelles, hanno già firmato in cinquemila in calce all'appello promosso nei giorni scorsi da Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli, Guido Viale.
Tra loro: Michele Serra scrittore, editorialista di "la Repubblica", Adriano Prosperi accademico dei Lincei, ordinario alla Normale di Pisa, editorialista di "la Repubblica", Furio Colombo giornalista del Fatto quotidiano, ex-direttore dell'Unità, ex-deputato Pd, Moni Ovadia, Carlo Freccero direttore di rete Rai, Luciano Canfora ordinario di Storia antica a Bari, collaboratore del Corriere della sera, Ermanno Rea scrittore, Giorgio Parisi fisico quantistico, medaglia Boltzmann, medaglia Max Planck, premio Dirac; Massimo Carlotto scrittore, Roberta De Monticelli ordinario di filosofia morale, Nicola Vallinoto dirigente del Movimento Federalista Europeo, Angelo D'Orsi storico, ordinario all'università di Torino, Gianni Rinaldini ex segretario generale della Fiom-Cgil, Dario Vergassola attore, comico televisivo, cantautore, Paolo Sollier grande gloria del calcio anni '70, allenatore, scrittore.
Intanto già il Partito della Sinistra europea (Syriza, Izquierda Unida, Die Linke, Front de Gauche, Rifondazione ecc...) aveva chiesto al leader di Syriza, al termine del congresso di Madrid, di guidare una coalizione contro l'austerity per le prossime europee.
Il direttore di Micromega, celebre per le sue giravolte trentennali alla spasmodica ricerca del nuovo che avanza (da Segni, alla Cosa di Occhetto, dalla Sinistra dei club ai Girotondi, da Di Pietro a Veltroni fino alla guerra di Libia) aveva però lanciato un'idea a Tsipras: candidati ma lascia perdere quel partito, almeno i suoi soci italiani perché ormai non servirebbero più. Pare che la sortita non abbia avuto un effetto travolgente e più di qualcuno si sia domandato chi mai sarebbe andato, in assenza dell'unico partito di sinistra ancora organizzato da Bolzano a Caltanissetta, strada per strada a raccogliere firme visto che ne servono una marea. Tsipras non vuole veti a sinistra
A sbloccare la questione sarebbe dovuta pervenire una lettera di Tsipras, leader di un partito di sinistra radicale che rischia di vincere le elezioni nel suo paese, la Grecia, martoriata dagli effetti dei memorandum della Troika.
Così è stato, la lettera è appena arrivata e Tsipras, accettando la candidatura, mette nero su bianco le condizioni: «Prima condizione è che questa lista si costituisce dal basso, con l'iniziativa dei movimenti, degli intellettuali, della società civile. Seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare di partecipare e di sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono. Terza condizione è di avere speciale e unico scopo di rafforzare i nostri sforzi in queste elezioni europee per cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l'Europa dei popoli, di mettere freno all'austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia. L'esperienza di Syriza in Grecia ci ha insegnato che in tempi di crisi e di catastrofe sociale, come oggi, è di sinistra, radicale, progressista ogni cosa che unisce e non divide». Rifondazione interloquisce con tutti
«È tanto difficile provarci? - si domanda Paolo Ferrero, segretario del Prc, in una lettera aperta a tutti e tutte coloro che vogliono sostenere la candidatura del leader di Syriza in Italia - non ci interessa rivendicare primogeniture né consumare energie in manovre egemoniche inutili, ma il tempo a disposizione non è molto e tutti i soggetti che si sono già mossi lo hanno fatto separatamente. Per superare questa situazione è indispensabile avviare un processo unitario condiviso, pubblico, democratico e partecipato. La lista dovrebbe caratterizzarsi come la lista di tutti coloro che si oppongono alle politiche di austerità a livello nazionale ed europeo. Le differenti posizioni che vi sono in Italia sono presenti all'interno di Syriza come di tutte le altre aggregazioni della Sinistra Europea ma altrove non impediscono di ritrovarsi insieme in una comune battaglia». Dal suo profilo facebook, Maurizio Acerbo, consigliere regionale in Abruzzo e nuovo membro della segreteria nazionale del partito, rivela che c'è stata «una positiva interlocuzione tra segreteria nazionale Prc e i promotori dell'appello per la lista Alexis Tsipras Presidente». Sinistra Anticapitalista ci crede
A sinistra di Rifondazione, c'è Sinistra anticapitalista che è interessata all'ipotesi di una lista Tsipras: «In questi giorni molte forze e diverse figure sociali ed intellettuali propongono di costruire, intorno alla figura di Tsipras e nel riferimento al ruolo di Syriza in Grecia, una lista alternativa, se pure con molte diffidenze ed anche tentativi di esclusione. Noi vogliamo interloquire con queste proposte e vogliamo partecipare a una discussione aperta e a tutto campo - dice un documento del coordinamento nazionale - verificheremo nel concreto se tutto questo, come speriamo, troverà una soluzione positiva e convergente con i criteri di fondo da noi espressi. Sulla base di questo dibattito e delle sue conclusioni Sinistra Anticapitalista assumerà una posizione definitiva sulla scadenza elettorale». « Avremmo voluto che questa proposta uscisse da Ross@ ed ancora auspichiamo che questa aggregazione possa assumere un maggiore ruolo, ma in ogni caso Sinistra Anticapitalista si farà carico nelle prossime settimane di difendere questa prospettiva».
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