Siamo
un gruppo di giovani iscritti, simpatizzanti ed elettori di SEL -
Marche e Abruzzo, già da alcuni anni attivi come gruppo territoriale
legato non solo al partito ma a tutta una più vasta orbita di sinistra
diffusa, associazionismo culturale e volontariato.
Abbiamo deciso di intervenire con una lettera aperta nel dibattito che precede il congresso nazionale del nostro partito per esprimere un disappunto che non riteniamo solamente nostro ma che percepiamo crescente nella società civile nei confronti di un'ambiguità e di un tatticismo esasperato con cui la nostra dirigenza sta affrontando la richiesta di unità della Sinistra italiana ed europea nel segno della dirompente candidatura di Alexis Tsipras.
La dichiarazione di Nichi Vendola su “Il manifesto” del 19 gennaio per cui “lo spazio politico da occupare è quello tra Schulz e Tsipras, nel Pse, luogo in cui si può lavorare per superare un modello fallimentare di austerità” ci pare poco concreta e fallace, poiché trascura in maniera evidente che tutti i partiti membri del gruppo politico europeo S&D (Alleanza dei Socialisti e Democratici) hanno votato a favore del fiscal compact e del Two Pack, sostenendo quindi in maniera decisa le misure di austerity che SEL ha sempre criticato e dalle quali vuole teoricamente smarcarsi.
Una "funzione cerniera" tra l'area più progressista del PSE e la Sinistra Europea è inoltre senza dubbio auspicabile: ma da quale lembo del tessuto sociale vogliamo cucirla, questa cerniera? Dal punto di vista della grande borghesia e delle larghe intese che stanno affamando i popoli europei o dal punto di vista dei movimenti che rappresentano la voce e gli interessi dei popoli affamati?
La subalternità sistematica rispetto al PD e le ultime dichiarazioni di Vendola prefigurano la scelta, calata dall'alto, di abbandonare il nostro progetto originario che era quello di rafforzare, aggiornandolo, il campo vasto della Sinistra di alternativa, preferendo occupare un ipotetico e immaginario spazio politico interno ad un partito quasi ovunque protagonista di scelte economiche, politiche e sociali inaccettabili e inique.
Difficile che si possano sparigliare le carte all’interno del gruppo S&D, specie se il numero di Parlamentari eletti nelle liste di SEL sarà di poche unità. Se la stessa tattica non ha evidentemente portato frutti all’interno del parlamento italiano, come si spera di ottenere gli stessi risultati all’interno del più vasto e complesso Parlamento europeo? Sarebbe invece più auspicabile contribuire alla costituzione di una Nuova sinistra, a sinistra del PSE e del PD, che sappia essere attrattiva e giovane, aggiornata e potenzialmente maggioritaria, rappresentando tutti coloro che in questa fase economica si trovano in maggiore difficoltà, proprio come ha saputo fare Syriza in Grecia.
Utilizzando le parole di Nichi Vendola del 2012: “La sinistra di Tsipras che si candida a forza di governo propone di cambiare l'agenda Ue e di mettere al bando le ricette del liberismo che non rappresentano la cura della crisi, bensì la malattia”. Un'altra Europa è possibile, soprattutto ora. Solo un grande polo di Sinistra potrà impedire la svolta a destra e offrire a Schulz l'occasione storica per un'inedita coalizione verde, rossa e arancione.
Chiediamo altrimenti una spiegazione limpida e franca circa l'ostinazione con la quale la nostra dirigenza ha deciso di suicidare il progetto di Sinistra diffusa e plurale per cui siamo nati, nella speranza di un altro mondo possibile, in questa ansia di integrazione nel peggiore e fallimentare socialismo europeo che poco ha che vedere con le sue origini semantiche e dalla cui critica nascevano le istanze della nostra stessa fondazione. State distruggendo tutto il nostro sogno, perché?
Noi, giovani iscritti, simpatizzanti ed elettori di SEL, voteremo Tsipras. Abbiamo tutti meno di 35 anni, viviamo la precarietà sulla nostra pelle e non possiamo permetterci di mancare questa importante occasione di riscatto generazionale e sociale.
Speriamo di poterlo fare votando il nostro partito, altrimenti saremo costretti a dare il nostro voto altrove.
Firme:
Domenico Caiati – Iscritto SEL Fermo
Dalia Collevecchio – Iscritta SEL Roseto degli Abruzzi (TE)
Stefania De Filippis – Iscritta SEL Roseto degli Abruzzi (TE)
Cosimo Del Faro – Iscritto SEL Fermo
Costantino Di Marco – Iscritta SEL Castellalto (TE)
Mario Di Vito – Simpatizzante San Benedetto del Tronto (AP)
Guido Ianni – Consigliere comunale Sinistra diffusa Roccafluvione (AP)
Martina Ionni – Ex Fabbrica di Nichi Fermo
Fabio Monti – Iscritto SEL Sant'Egidio alla Vibrata (TE)
Loris Mandracchia – Iscritto SEL Roseto degli Abruzzi (TE)
Davide Nota – Iscritto SEL Ascoli Piceno
Sabatino Prosperi – Iscritto SEL Roseto degli Abruzzi
Valentina Recchia – Iscritta SEL Fermo
Daniele Rossini – Iscritto SEL Fermo
Francesco Rubini – Consigliere comunale SEL Ancona
Jonata Sabbioni – Iscritto SEL Fermo
Claudio Siepi – Iscritto SEL Vallesina (AN)
Daniele Spinsanti – Iscritto SEL Ancona
Abbiamo deciso di intervenire con una lettera aperta nel dibattito che precede il congresso nazionale del nostro partito per esprimere un disappunto che non riteniamo solamente nostro ma che percepiamo crescente nella società civile nei confronti di un'ambiguità e di un tatticismo esasperato con cui la nostra dirigenza sta affrontando la richiesta di unità della Sinistra italiana ed europea nel segno della dirompente candidatura di Alexis Tsipras.
La dichiarazione di Nichi Vendola su “Il manifesto” del 19 gennaio per cui “lo spazio politico da occupare è quello tra Schulz e Tsipras, nel Pse, luogo in cui si può lavorare per superare un modello fallimentare di austerità” ci pare poco concreta e fallace, poiché trascura in maniera evidente che tutti i partiti membri del gruppo politico europeo S&D (Alleanza dei Socialisti e Democratici) hanno votato a favore del fiscal compact e del Two Pack, sostenendo quindi in maniera decisa le misure di austerity che SEL ha sempre criticato e dalle quali vuole teoricamente smarcarsi.
Una "funzione cerniera" tra l'area più progressista del PSE e la Sinistra Europea è inoltre senza dubbio auspicabile: ma da quale lembo del tessuto sociale vogliamo cucirla, questa cerniera? Dal punto di vista della grande borghesia e delle larghe intese che stanno affamando i popoli europei o dal punto di vista dei movimenti che rappresentano la voce e gli interessi dei popoli affamati?
La subalternità sistematica rispetto al PD e le ultime dichiarazioni di Vendola prefigurano la scelta, calata dall'alto, di abbandonare il nostro progetto originario che era quello di rafforzare, aggiornandolo, il campo vasto della Sinistra di alternativa, preferendo occupare un ipotetico e immaginario spazio politico interno ad un partito quasi ovunque protagonista di scelte economiche, politiche e sociali inaccettabili e inique.
Difficile che si possano sparigliare le carte all’interno del gruppo S&D, specie se il numero di Parlamentari eletti nelle liste di SEL sarà di poche unità. Se la stessa tattica non ha evidentemente portato frutti all’interno del parlamento italiano, come si spera di ottenere gli stessi risultati all’interno del più vasto e complesso Parlamento europeo? Sarebbe invece più auspicabile contribuire alla costituzione di una Nuova sinistra, a sinistra del PSE e del PD, che sappia essere attrattiva e giovane, aggiornata e potenzialmente maggioritaria, rappresentando tutti coloro che in questa fase economica si trovano in maggiore difficoltà, proprio come ha saputo fare Syriza in Grecia.
Utilizzando le parole di Nichi Vendola del 2012: “La sinistra di Tsipras che si candida a forza di governo propone di cambiare l'agenda Ue e di mettere al bando le ricette del liberismo che non rappresentano la cura della crisi, bensì la malattia”. Un'altra Europa è possibile, soprattutto ora. Solo un grande polo di Sinistra potrà impedire la svolta a destra e offrire a Schulz l'occasione storica per un'inedita coalizione verde, rossa e arancione.
Chiediamo altrimenti una spiegazione limpida e franca circa l'ostinazione con la quale la nostra dirigenza ha deciso di suicidare il progetto di Sinistra diffusa e plurale per cui siamo nati, nella speranza di un altro mondo possibile, in questa ansia di integrazione nel peggiore e fallimentare socialismo europeo che poco ha che vedere con le sue origini semantiche e dalla cui critica nascevano le istanze della nostra stessa fondazione. State distruggendo tutto il nostro sogno, perché?
Noi, giovani iscritti, simpatizzanti ed elettori di SEL, voteremo Tsipras. Abbiamo tutti meno di 35 anni, viviamo la precarietà sulla nostra pelle e non possiamo permetterci di mancare questa importante occasione di riscatto generazionale e sociale.
Speriamo di poterlo fare votando il nostro partito, altrimenti saremo costretti a dare il nostro voto altrove.
Firme:
Domenico Caiati – Iscritto SEL Fermo
Dalia Collevecchio – Iscritta SEL Roseto degli Abruzzi (TE)
Stefania De Filippis – Iscritta SEL Roseto degli Abruzzi (TE)
Cosimo Del Faro – Iscritto SEL Fermo
Costantino Di Marco – Iscritta SEL Castellalto (TE)
Mario Di Vito – Simpatizzante San Benedetto del Tronto (AP)
Guido Ianni – Consigliere comunale Sinistra diffusa Roccafluvione (AP)
Martina Ionni – Ex Fabbrica di Nichi Fermo
Fabio Monti – Iscritto SEL Sant'Egidio alla Vibrata (TE)
Loris Mandracchia – Iscritto SEL Roseto degli Abruzzi (TE)
Davide Nota – Iscritto SEL Ascoli Piceno
Sabatino Prosperi – Iscritto SEL Roseto degli Abruzzi
Valentina Recchia – Iscritta SEL Fermo
Daniele Rossini – Iscritto SEL Fermo
Francesco Rubini – Consigliere comunale SEL Ancona
Jonata Sabbioni – Iscritto SEL Fermo
Claudio Siepi – Iscritto SEL Vallesina (AN)
Daniele Spinsanti – Iscritto SEL Ancona
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