Meravigliosa narrazione, evocativa e struggente, del paesaggio politico
nazionale, la relazione di Nichi Vendola al secondo congresso di Sel è
un pezzo di letteratura. Una straordinaria panoramica delle vicende
politiche sintetizzate da efficaci immagini metaforiche e da luccichii
di colte citazioni in cui Papa Francesco e Karl Marx sembrano andare a
braccetto, nell'epilogo di un racconto colto ed emozionante.
Ma come spiegano i grandi critici: la forza della letteratura è la finzione e per non smentire i canoni dell'estetica romanzesca Nichi Vendola infarcisce il suo tribolante incedere di tre grandi bugie, tutte fondamentali per giustificare la nuova collocazione internazionale di Sel, in vista delle prossime elezioni europee. Tre importanti bugie politiche, ovviamente non viste dagli acuti osservatori di casa nostra, per collocare Sel dentro l'area del socialismo europeo.
1) Schulz è una candidatura di rottura delle dinamiche dei socialisti, una lettura di sinistra alla crisi. Falso! Schulz è espressione di un partito che sostiene la grande coalizione tedesca guidata da Angela Merkel.
2) La candidatura di Schulz può impedire la formazione della grande coalizione al Parlamento europeo. Falso! Il parlamento europeo è costruito sulla dinamica bipolare tra socialisti e popolari che da sempre scelgono il governo congiunto. Se non altro perché imposto dai numeri, dalle dinamiche governative del Consiglio e dalla modalità di formazione della Commissione. Anzi Schulz è proprio espressione di questo equilibrio, visto che è stato deciso all'inizio di legislatura, in un accordo tra i due grandi gruppi, il nome dei due presidenti da alternare alla guida del Parlamento di Strasburgo.
3) Il Gue, il gruppo europeo della sinistra unitaria e della sinistra verde nordica, è una gabbia. Falso! Il Gue non è un gruppo settario e culturalmente minoritario. Se si analizzassero le dinamiche parlamentari degli ultimi dieci anni si scoprirebbe che il Gue è stato il gruppo che, più di altri, ha contribuito a rompere la gabbia del grande coalizione tra socialisti e popolari, spostando l'asse del Parlamento europeo, sui temi dei diritti civili e delle libertà, in una alleanza con socialisti, liberali e verdi. Inoltre l'eterogeneità del Gue è evidente dalla convivenza e dalla contaminazione tra culture ambientaliste, ecologiste, comuniste, socialiste radicali. Tra cui anche Syriza di Alexis Tsipras.
Ma come spiegano i grandi critici: la forza della letteratura è la finzione e per non smentire i canoni dell'estetica romanzesca Nichi Vendola infarcisce il suo tribolante incedere di tre grandi bugie, tutte fondamentali per giustificare la nuova collocazione internazionale di Sel, in vista delle prossime elezioni europee. Tre importanti bugie politiche, ovviamente non viste dagli acuti osservatori di casa nostra, per collocare Sel dentro l'area del socialismo europeo.
1) Schulz è una candidatura di rottura delle dinamiche dei socialisti, una lettura di sinistra alla crisi. Falso! Schulz è espressione di un partito che sostiene la grande coalizione tedesca guidata da Angela Merkel.
2) La candidatura di Schulz può impedire la formazione della grande coalizione al Parlamento europeo. Falso! Il parlamento europeo è costruito sulla dinamica bipolare tra socialisti e popolari che da sempre scelgono il governo congiunto. Se non altro perché imposto dai numeri, dalle dinamiche governative del Consiglio e dalla modalità di formazione della Commissione. Anzi Schulz è proprio espressione di questo equilibrio, visto che è stato deciso all'inizio di legislatura, in un accordo tra i due grandi gruppi, il nome dei due presidenti da alternare alla guida del Parlamento di Strasburgo.
3) Il Gue, il gruppo europeo della sinistra unitaria e della sinistra verde nordica, è una gabbia. Falso! Il Gue non è un gruppo settario e culturalmente minoritario. Se si analizzassero le dinamiche parlamentari degli ultimi dieci anni si scoprirebbe che il Gue è stato il gruppo che, più di altri, ha contribuito a rompere la gabbia del grande coalizione tra socialisti e popolari, spostando l'asse del Parlamento europeo, sui temi dei diritti civili e delle libertà, in una alleanza con socialisti, liberali e verdi. Inoltre l'eterogeneità del Gue è evidente dalla convivenza e dalla contaminazione tra culture ambientaliste, ecologiste, comuniste, socialiste radicali. Tra cui anche Syriza di Alexis Tsipras.
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