Dopo
la decisione della Giunta regionale di togliere, a partire dai primi
giorni del 2014, l’accisa di 2,5 centesimi al litro sui carburanti,
introdotta nel 2011 per finanziare la ricostruzione post-terremoto nelle
zone colpite, eravamo convinti di poter finalmente veder calare i
prezzi. Ma non è così, perché dove la Regione toglie, lo Stato arriva e
prende.
Infatti nei primi giorni dell’anno è scattato a
livello nazionale un aumento di 0,4 centesimi al litro delle accise sui
carburanti per effetto della credit tax cinema per finanziare il settore
cinematografico.
La cosa che ci sembra inspiegabile è che mentre il
rincaro su benzina e gasolio è più contenuto per effetto degli sconti
che le pompe effetuano, il prezzo sul GPL e metano sta subendo una vera e
propria escalation. Proprio il GPL, scelto da molti automobilisti per
risparmiare riducendo i costi dei carburanti e per avere un impatto
minore sull’ambiente, sta subendo una speculazione economica da qualche
tempo.
Proprio sulla base delle tante segnalazioni ricevute
dai cittadini riguardo agli aumenti ingiustificati del gpl si era mosso
anche il Garante dei prezzi aprendo un’indagine che però non ha
prodotto ancora benefici.
Ci chiediamo come sia possibile che si speculi così
sui prezzi dei carburanti senza che le autorità facciano niente? In un
momento come quello attuale, la politica, a cui si chiede di ridurre i
costi e di rendere efficienti i servizi, deve agire sulle autority
dell’energia evitando che facciano cartello.
Allora non sarebbe il caso che si aprisse una nuova
indagine approfondita sulle motivazioni degli aumenti dei costi dei
carburanti per fermare la speculazione?
Consigliere comunale PRC Perugia
CARLO FABBRI
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