Tra i tanti lacci e lacciuoli che questo Paese mette sul cammino della crescita e della competitività c’era fino a qualche giorno fa l’assurda pretesa che le assicurazioni risarciscano i danni. Ma per fortuna che c’è l’ Enrico il quale svelto svelto, da anatroccolo di palude, è riuscito a sanare questa stortura, almeno per quanto concerne la Rca: per rendere la vita facile al polo assicurativo di governo, ovvero La Unipol Sai, ma anche agli altri, ha inserito nel piano Destinazione Italia, un decretino (subito firmato dall’autista Napolitano) grazie al quale vengono di fatto cancellati i risarcimenti per “le lesioni di lieve entità”.
Così, non solo i colpi di frusta che sono il tipico strascico di incidenti anche lievi, ma anche una lunghissima serie di danni che non possono essere dimostrati strumentalmente, a meno che non si abbiano tac, radiografie ecografi e referti precedenti, sono escluse da ogni possibile rimborso. non basta la patologia conclamata. Le compagnie di assicurazione che già godono del privilegio dell’obbligatorietà dell’assicurazione auto, potranno risparmiare fino al 50%. Così mentre i premi continuano ad aumentare le compagnie potranno fare bei soldoni perché se anche si stabilisse che la normativa è anticostituzionale, passerebbero parecchi anni prima di arrivare a una sua cancellazione.
Naturalmente la suprema giustificazione del settore assicurativo è che tutti devono pagare il peso di chi compie le piccole truffe, anche se poi la quantificazione di queste ultime è di fatto lasciata alla fantasia degli uffici stampa o alle necessità del momento e di solito viene attuata estendendo surrettiziamente alla popolazione generale il numero di frodi compiute da organizzazioni a delinquere. Tutte cose che per la verità esistono dovunque senza che questo porti allo svuotamento del senso stesso dell’assicurazione, come invece accade da noi nell’ineffabile circolo affari – politica.
La cosa singolare di tutto questo non è però l’ennesimo favore fatto ai potentati che alla fine dimostreranno in qualche modo la loro gratitudine, non è il disprezzo verso i cittadini che ormai è diventato quasi ostentato, ma il fatto che, raccogliendo a piene mani lo spirito del tempo, l’ultimo decreto comincia a togliere di fatto la copertura per i danni alla persona mentre invece lo mantiene per quelli, anche lievi, subiti dagli oggetti, cioè dai veicoli per i quali sarebbe facile ottenere consistenti risparmi per tutti generalizzando il sistema delle franchigie. L’idea di colpire i danni alla persona è una scelta civile ed economica che interviene nel momento in cui le persone hanno perso il loro valore.
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