“…quando
ho accettato ho detto che non sarò il candidato della Grecia, del Sud e
della periferia, bensì un candidato di tutti i popoli d’Europa. Perchè
la sinistra è quella che sostiene la lotta per i diritti dei popoli,
contro gli interessi dei mercati finanziari, delle banche e dei ricchi…”
Il quotidiano francese “Humanitè” ospita oggi un’intervista al Presidente di Syriza, Alexis Tsipras. Nell’intervista concessa al giornalista Fabien Perrier, Tsipras ribadisce la necessità che si ponga fine alla politica di austerità anche attraverso la cancellazione di una parte del debito dei paesi del Sud Europa. Sottolinea pure la necessità di ristrutturare la parte rimanente di debito, col contemporaneo avvio di politiche di sviluppo in grado di sviluppare occupazione e lavoro stabile e non precarietà.
Riferendosi alla sua candidatura alla presidenza della Commissione Europea il presidente di Syriza ha detto : “ Abbiamo deciso di usare questo mezzo, la candidatura alla presidenza della Commissione, con lo scopo di avvalorare le nostre tesi. Siamo gli unici che esprimono un’alternativa al neoliberismo. Questa è un’occasione. E malgrado siamo l’outsider di questa competizione, abbiamo un vantaggio nella nostra lotta : i nostri avversari sono fautori di un sistema che ha fallito, sono forze che appartengono ad un sistema che non riesce più a raccogliere la fiducia della gente.
Naturalmente, la mia nomina ha un simbolismo specifico, perché viene da un paese che è diventato la cavia della crisi. Ma la guerra contro i popoli viene condotta in tutta Europa. E miete vittime, disoccupati, senzatetto, poveri. Poiché la Grecia è in prima linea in questa battaglia, è emersa l’idea della mia candidatura. Ma quando ho accettato ho detto che non sarò il candidato della Grecia, del Sud e della periferia, bensì un candidato di tutti i popoli d’Europa. Perchè la sinistra è quella che sostiene la lotta per i diritti dei popoli, contro gli interessi dei mercati finanziari, delle banche e dei ricchi.”
Infine, Tsipras ha sottolineato la necessità di convincere i popoli del Nord che è nel loro interesse trovare una soluzione per i paesi del Sud colpiti dalla crisi, perchè altrimenti questi ultimi continueranno a ricorrere all’indebitamento che però non supporta l’economia reale e la coesione sociale bensì le banche che hanno già fallito.
“ A mio parere le separazioni non sono geografiche ma politiche. La grande sfida per noi è convincere le società e i popoli del Nord che il loro vero interesse non è proseguire le politiche che vengono imposte oggi e che includono il ricorso sistematico a nuovi prestiti. E’ un circolo vizioso : austerità, recessione, debiti, prestiti. Vogliamo romperlo. Il nostro obiettivo è quello di convincere i popoli del nord che è una soluzione per i popoli del sud conviene anche a loro. In caso contrario, i paesi del Sud saranno costretti continuamente ad indebitarsi, senza alcun vantaggio per l’economia reale e la coesione sociale, ma solo a favore delle banche che sono di fatto fallite e le quali continuiamo a finanziare. L’Europa della coesione sociale, della solidarietà e della democrazia è nell’interesse di tutti i popoli. L’Europa può esistere solo se democratica e giusta, altrimenti è destinata a disintegrarsi “.
Il quotidiano francese “Humanitè” ospita oggi un’intervista al Presidente di Syriza, Alexis Tsipras. Nell’intervista concessa al giornalista Fabien Perrier, Tsipras ribadisce la necessità che si ponga fine alla politica di austerità anche attraverso la cancellazione di una parte del debito dei paesi del Sud Europa. Sottolinea pure la necessità di ristrutturare la parte rimanente di debito, col contemporaneo avvio di politiche di sviluppo in grado di sviluppare occupazione e lavoro stabile e non precarietà.
Riferendosi alla sua candidatura alla presidenza della Commissione Europea il presidente di Syriza ha detto : “ Abbiamo deciso di usare questo mezzo, la candidatura alla presidenza della Commissione, con lo scopo di avvalorare le nostre tesi. Siamo gli unici che esprimono un’alternativa al neoliberismo. Questa è un’occasione. E malgrado siamo l’outsider di questa competizione, abbiamo un vantaggio nella nostra lotta : i nostri avversari sono fautori di un sistema che ha fallito, sono forze che appartengono ad un sistema che non riesce più a raccogliere la fiducia della gente.
Naturalmente, la mia nomina ha un simbolismo specifico, perché viene da un paese che è diventato la cavia della crisi. Ma la guerra contro i popoli viene condotta in tutta Europa. E miete vittime, disoccupati, senzatetto, poveri. Poiché la Grecia è in prima linea in questa battaglia, è emersa l’idea della mia candidatura. Ma quando ho accettato ho detto che non sarò il candidato della Grecia, del Sud e della periferia, bensì un candidato di tutti i popoli d’Europa. Perchè la sinistra è quella che sostiene la lotta per i diritti dei popoli, contro gli interessi dei mercati finanziari, delle banche e dei ricchi.”
Infine, Tsipras ha sottolineato la necessità di convincere i popoli del Nord che è nel loro interesse trovare una soluzione per i paesi del Sud colpiti dalla crisi, perchè altrimenti questi ultimi continueranno a ricorrere all’indebitamento che però non supporta l’economia reale e la coesione sociale bensì le banche che hanno già fallito.
“ A mio parere le separazioni non sono geografiche ma politiche. La grande sfida per noi è convincere le società e i popoli del Nord che il loro vero interesse non è proseguire le politiche che vengono imposte oggi e che includono il ricorso sistematico a nuovi prestiti. E’ un circolo vizioso : austerità, recessione, debiti, prestiti. Vogliamo romperlo. Il nostro obiettivo è quello di convincere i popoli del nord che è una soluzione per i popoli del sud conviene anche a loro. In caso contrario, i paesi del Sud saranno costretti continuamente ad indebitarsi, senza alcun vantaggio per l’economia reale e la coesione sociale, ma solo a favore delle banche che sono di fatto fallite e le quali continuiamo a finanziare. L’Europa della coesione sociale, della solidarietà e della democrazia è nell’interesse di tutti i popoli. L’Europa può esistere solo se democratica e giusta, altrimenti è destinata a disintegrarsi “.
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