Durante il lungo ponte festivo, l’italietta provinciale della sinistra si è esercitata molto con articoli colti, impegnati ed evocativi, sul sostegno a Tsipras e sulla necessità di una lista nazionale a suo sostegno. Dico italietta provinciale e senza offesa per nessuno, perchè ho la sensazione che tutti coloro che in questi giorni hanno fatto sfoggio di grande decisionismo politico si sono ben guardati dal leggere (problemi di inglese?) il documento politico su cui si fonda in Europa la candidatura di Alexis Tsipras. (Documento finale Congresso SE) (Piattaforma programmatica SE)
Siccome penso che gli autorevoli esponenti che sin qui si sono esercitati nel sostegno ad Alexis Tsipras, l’inglese lo conoscono bene, mi sorge il dubbio che ci sia una rimozione un tantino voluta del contesto politico in cui si colloca questa candidatura.
Proviamo ad indicarne alcune:
1) E’ una candidatura della sinistra anticapitalista e socialista che si pone il seguente obiettivo: “La sinistra europea che noi rappresentiamo è internazionalista e solidale. Si tratta di un’alternativa socialista, di una civiltà libera dal capitalismo, dallo sfruttamento, dall’oppressione e dalle violenze che ne conseguono. La nostra visione garantirà una ripartizione delle ricchezze in favore del lavoro, un modello di sviluppo avanzato tanto sul piano sociale che su quello ambientale, l’uguaglianza e i diritti democratici di tutti i cittadini e le cittadine europei/e.”
2) La candidatura si basa su un programma e precisi contenuti per trasformare l’Europa: “È in quest’ottica che noi ci battiamo per una rifondazione dell’Europa, cioè di una nuova definizione dei suoi obiettivi, delle sue politiche e delle sue strutture, un modello economico produttivo, sociale ed ecologico completamente differente, fondato sulla solidarietà, la giustizia sociale e le sovranità popolari.”
3) Questa candidatura è chiaramente di sinistra, anticapitalista socialista e comunista e ha l’obiettivo di unire un fronte ampio atiliberista: “Oggi numerose forze critiche sono disponibili a costruire un fronte europeo, permettendo un’alternativa di sinistra per uscire dalla crisi dall’alto, e costruire una cooperazione regionale europea che sia benefica per i popoli d’Europa e del mondo. Vogliamo unirci a queste forze per cambiare veramente in Europa. È il senso che diamo all’esistenza del Partito della Sinistra Europea (SE). La SE unisce delle forze anticapitaliste, comuniste, socialiste, ecologiste, femministe, ecosocialiste, repubblicane e altre democratiche, e apre allo sviluppo di proposte, di azioni e di spazi di confluenza. È il nostro marchio di fabbrica nell’ambito di un paesaggio politico europeo dominato dalle forze che promuovono il neoliberismo e agiscono al servizio degli interessi del gran capitale. Il nostro obiettivo è di rompere questo consenso attraverso la convergenza nell’azione di forze politiche variegate che esistono nei paesi europei, che lottano nella strada e nelle istituzioni, con una prospettiva anticapitalista.”
La candidatura di Alexis Tsipras in sostanza, è la candidatura della sinistra socialista e comunista, che si pone l’obiettivo di trasformare l’europa in una chiara prospettiva anticapitalista. Per questo trovo veramente stucchevoli e provinciali, tutte quelle posizioni di intelletuali e professori, che esplicitamente o meno, in nome di un settarismo preconcetto e pure a tratti chiaramente anticomunista, contrappongono ideologicamente la sinistra alla famosa “società civile e movimenti”. E’ un gioco a perdere già visto in “Cambiare si può”, che produsse “Rivoluzione Civile” e che guarda caso ha in parte gli stessi protagonisti in campo.
Che fare quindi? Io penso che si debba essere onesti intelletualmente e politicamente, capire certamente i mille ostacoli e le opportunità e operare per la massima unità possibile. Ciò potrà avvenire tanto più se si sgombra dal campo l’equivoco strumentale che aleggia in certi dotti interventi.
Per cui il tema politico che si pone è dare risposta alla seguente domanda: “Si vuole costruire in Italia una lista di sinistra anticapitalista e antiliberista, a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras e del programma politico proposto, che unisca, individui, forze anticapitaliste, sindacali, comuniste, socialiste, ecologiste, femministe, ecosocialiste, repubblicane e democratiche?
A questa domanda debbono rispondere tutti coloro che si accingono all’impegnativa opera di cucitura unitaria, compresi gli autorevoli ed illuminati professori e giornalisti. In sostanza, pensare di disancorare la candidatura di Tsipras dal contesto politico in cui si colloca non ha semplicemente senso, a meno di un’operazione trasformista e politicista tesa solo a dotarsi di un candidato credibile ma che nulla ha a che fare con l’obiettivo che esso si prefigge: unire l’Europa del lavoro e dei popoli.
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