domenica 12 ottobre 2014

I volti del mostro

monstredi Serge Quadruppani
Il volto della mostruosità – DAESH [=Isis1] in Iraq e Siria, Boko Haram in Nigeria, AQMI nel Sahara, gli al-Shabaab in Somalia, fino a quella start-up della Cabila che ha fatto la sua rumorosa irruzione sul web che sappiamo, e qualche altro ancora – meritano senz’altro la ripugnanza che suscitano. Fino al punto da far quasi dimenticare che si tratta di creature dell’Occidente.
Ricordiamo allora che l’Occidente (come ci insegna Edward Said) ha inventato l’Oriente, ha fabbricato quelle frontiere coloniali artificiali che oggi il DAESH rimette in discussione, ha elevato a propri principali difensori e clienti l’Arabia Saudita e gli Stati del Golfo che hanno inventato e finanziato la maggior parte dei movimenti islamisti, ha sostenuto in prima persona l’islamismo in Afghanistan quando il paese era nelle mani dei russi, ha sostenuto i regimi che, dall’Egitto all’Algeria passando per lo Yemen e Israele, hanno incoraggiato l’islamismo per schiacciarne le opposizioni popolari e laiche. Ricordiamo allora che la portaerei dell’Occidente, gli Stati Uniti, ha fabbricato in tutto e per tutto il caos iraqeno, mentre tiene in caldo per giorni più propizi – escatologia evangelica oblige – un’eventuale apocalisse con lo Stato d’Israele. Ricordiamo anche che la piccola cannoniera francese non ha mancato di portare in Libia (con una starlette filosofica come polena2) il proprio contributo alla creazione di un nido di vipere barbute. E non dimentichiamo la cleptocrazia algerina e il suo triplo gioco con l’islamismo, giacché tra l’AQMI3 e i suoi annessi e rivali diventa difficile indovinare quali sono gli agenti del servizio segreto algerino [DSR] ancora in servizio, quali sono diventati islamisti per ¾ e quali lo sono ormai diventati a tutti gli effetti…
Ma non basta ricordarselo: bisogna vedere che ad opporsi ai tagliagole è la prima potenza militare del mondo, che è al tempo stesso quella che ha sviluppato più di tutte l’impresa di terrorizzare i poveri attraverso l’industria penitenziaria, che pratica la pena di morte nelle più barbare delle condizioni, ma pretendendo al tempo stesso di medicalizzarla (ricordiamoci la recente esecuzione interminabile d’un condannato a morte); ma anche, un’Europa nella quale la pena di morte ricompare sotto spoglie sedicenti civilizzate dell’eutanasia. Dovremmo forse scegliere tra l’orrore degli sgozzamenti e l’orrore suscitato dalla storia di questo prigioniero belga4  che chiede e ottiene di essere eutanasizzato?
Non dovremmo chiederci come sono state fabbricate le migliaia di giovani zombificati dall’islamismo twitter e dal gore YouTube, come accede che le loro vite siano miserabili a tal punto che essi si precipitino ad impersonare la parte del boia o del kamikaze in luoghi così distanti dalle loro mura domestiche? Si potrebbe cominciare col capire perché le loro mura domestiche sono così poco desiderabili: come accade che le proprie case siano così poco desiderabili?
L’Occidente – comoda denominazione geografica del modello dominante del tardo capitalismo – deve guardare i volti del mostro come il proprio riflesso moltiplicato all’infinito.
Versione originale: Visages du monstre, in Les contrées magnifiques, 25 settembre 2014. Traduzione e note di Girolamo De Michele.
Kkk

  1. Il termine Daesh (Ad dawla al islamiya fi 'Iraq wa Shem) è l'acronimo arabo di ISIS (Islamic State of Iraq and the Levant). 
  2. Bernard-Henri Lévy. 
  3. Acronimo di “al-Qāʿida nel Maghreb islamico”, organizzazione jahdista algerina nata dall’affiliazione del “Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento” con al-Qāʿida. 
  4. Il riferimento è al caso di Frank Van Den Bleeken

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