martedì 16 marzo 2010

Le nostre tre proposte

Venerdì le piazze di tutto il Paese si sono riempite delle bandiere della Cgil in uno sciopero generale che è andato oltre ogni previsione, mentre a Roma una partecipata manifestazione dei precari e della scuola indetta dai sindacati di base si snodava lungo le vie della città. Lo sciopero "impossibile" nel contesto della crisi che morde con sempre maggiore crudezza, con i salari taglieggiati dalla cassa integrazione, ha raccolto invece l'adesione di un numero amplissimo di lavoratrici e lavoratori, dell'industria e dei servizi, dei trasporti e della scuola. E ieri Piazza del Popolo era davvero stracolma di donne e uomini, bandiere diverse, indignazione, resistenze e speranze. Una manifestazione resa possibile anche dalle tenaci iniziative del popolo viola. Un pezzo di società, vera, che si è mobilitata per la manifestazione convocata da tutte le opposizioni e che chiede che il contrasto alle politiche del governo viva assai più di quanto non è fino ad oggi avvenuto. Chiede un salto di qualità nelle aule parlamentari e soprattutto nel Paese. A questo popolo abbiamo avanzato tre proposte. Che si dia vita ad una stagione di mobilitazione continuativa, che la denuncia e lo scandalo non siano questione di un giorno e soprattutto che al centro della denuncia stia il nesso tra l'attacco alla democrazia e l'attacco al lavoro.
Quell'attacco al lavoro oscurato nello spazio mediatico, non contrastato realmente nelle aule parlamentari, ma che è al centro dell'offensiva di Berlusconi come del padronato, per distruggere tutti i diritti dei lavoratori e fare di donne e uomini pura merce nella disponibilità dell'impresa. Ed abbiamo proposto di promuovere una campagna referendaria contro l'attentato ai diritti del lavoro e al contratto collettivo, contro la precarietà e la legge 30, per impedire il ritorno del nucleare e scongiurare la privatizzazione dell'acqua. Sappiamo bene che è tutt'altro che pacifico. Sappiamo che l'equidistanza tra lavoro e impresa è alla base dell'inefficacia dell'attuale opposizione e che non si tratta di un incidente di percorso. Ma sappiamo anche la necessità di ostacolare in tutti i modi i disegni eversivi del governo. Reiterando anche una terza proposta limpida, che abbiamo già avanzato: quella di un fronte comune alle prossime elezioni politiche per battere le destre e ripristinare le garanzie costituzionali, attraverso una legge elettorale proporzionale ed un'altra che metta fine al conflitto di interessi. Non la riedizione del passato, non una proposta di governo comune, di cui non esistono le condizioni. Ma la necessità di fare quanto possibile per mandare a casa il governo Berlusconi e fermare il disegno regressivo e devastante che sta portando avanti.



di Paolo Ferrero, portavoce Federazione della Sinistra

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