domenica 21 marzo 2010

l voto utile? Quello per la Federazione della Sinistra

Si parla molto di voto utile, di non disperdere il voto. Ma votare secondo il proprio orientamento politico, in modo onesto, verso, prima di tutto, se stessi, vuol dire disperdere il voto?. Credo proprio di no! E ragionare attentamente sulle complesse dinamiche sociali, evitando coinvolgimenti emotivi e poco razionali, distinguendo l’analisi dalla propaganda, la proposta politica dalla politique-politicienne , è cosa saggia? Credo proprio di si.
Purtroppo oggi la propaganda e la demagogia si intrecciano fra di loro e il dibattito politico è molto condizionato da queste deviazioni. Per fare un esempio concreto in questa campagna elettorale la grande assente è stata la politica, quella con la P maiuscola. Si è parlato esageratamente di presentazione di liste, scatenando anatemi feroci, senza il minimo rispetto delle regole democratiche. Di problemi concreti, invece, che attanagliano la vita di milioni di cittadini, in modo molto superficiale e completamente insufficiente. L’opinione pubblica è finita per dividersi ancora una volta sulle istituzioni, sul ruolo del premier, sulla magistratura. È passato in secondo piano e quasi scomparso il caso “Bertolaso”. Eppure avrebbe meritato ben altra attenzione. Non mi riferisco ai fatti giudiziari, che pure sono gravi, ma di pertinenza della magistratura, ma al ruolo sociale che deve ricoprire un’istituzione come la Protezione Civile. Associazione che, secondo me, non può che rimanere un’associazione di volontari pubblica, che opera nel territorio interagendo con altre associazioni e con le istituzioni, che interviene in caso di calamità naturali, che frequenta corsi di formazione per prepararsi a prevenire i rischi geologici tipici di quel determinato comune. Non può e non deve programmare, progettare eventi. Non è la sua funzione, verrebbe snaturata la sua mission, si costituirebbe una cosa diversa da quello che è il suo compito sociale: prevenire, intervenire, assistere.
Non parliamo poi dei problemi del lavoro. Aumentano i cassintegrati, i disoccupati, la crisi investe interi comparti produttivi e la cosa più semplice che il centro destra possa dire è riformare l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e abrogare l’articolo 1 della Costituzione, precarizzando ancora di più il lavoro. Tutto questo con il beneplacito di CISL e UIL e con la sola CGIL che fortunatamente ancora si oppone. Così facendo, declinando di fatto quest’impegno all’impresa e al libero mercato, viene mortificata la nostra legge fondamentale, che invece attribuisce al lavoro e ai lavoratori il compito sociale di contribuire al progresso civile del nostro stato. Inoltre tutte le istituzioni pubbliche vengono scardinate: sanità, scuola, previdenza. È in atto una rivoluzione neoliberale i cui effetti drammatici devono essere ancora visti. Il tutto con una visione peronista della politica, mista al culto della personalità, della retorica e della demagogia. E’ questa la linea di demarcazione che rivela l’enorme differenza fra uno schieramento politico che si richiama ai principi e ai valori del socialismo e del comunismo e quello che vuole culturalmente superare le radici storiche del movimento operaio.
Credo che a ciò si debba mettere un freno, opporci a questo stato di cose e rilanciare una politica che sia di rispetto verso le istituzioni, verso valori che hanno fatto grande il movimento operaio nel ‘900.
La realtà è ben diversa da quella del secolo scorso, ma i bisogni sono gli stessi, e per questi bisogni, e per gli stessi valori di sempre (libertà, uguaglianza, emancipazione) dobbiamo ancora lottare. Dall’Umbria quindi riprendiamo la lotta. Dalla nostra terra che conta in una tradizione democratica e civile, dalla terra di San Francesco e Aldo Capitini diamo un segnale di civiltà. Domenica 28 marzo esprimiamo un “voto utile”, diamo un contributo a questo progetto di federazione della sinistra. Una sinistra che sia proiettata nel terzo millennio, che non rinneghi la propria storia, che non è fatta solo di tragedie, ma anche di conquiste avanzate e di progresso, per dare ai nostri giovani una speranza per il loro futuro.


Attilio Gambacorta

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