giovedì 11 marzo 2010

Il ministro Sacconi per i lavoratori è peggio della crisi

Per una cosa concreta che questa classe politica aveva fatto per rendere meno disastrosi gli effetti della crisi per i lavoratori e le loro famiglie, cioè il prolungamento della cassa integrazione ordinaria da 12 a 18 mesi votato all’unanimità dalla Commissione lavoro della Camera, ecco che il governo Berlusconi si affretta a tirare l’ennesimo schiaffo al mondo del lavoro.
Il ministro del lavoro e del welfare Sacconi, infatti, ha voluto bocciare il provvedimento approvato dalla camera come una norma inutile, perché le tutele per i lavoratori delle aziende in crisi secondo lui sono già più che sufficienti. E la ragioneria dello Stato è stata fin troppo celere e zelante a dare man forte al ministro, sottolineando come il provvedimento che prolunga la Cigo sia troppo costoso e manchi di copertura.
Come al solito per i tanti lavoratori dipendenti che sono sull’orlo della perdita del posto di lavoro perché le aziende scaricano i costi della crisi sui soliti noti, ci sono solo briciole e scelte insufficienti. In questo anno terribile sono a rischio migliaia di posti di lavoro e anche in Umbria sono tante le aziende che sono ricorse alla cassa integrazione (la vicenda della Merloni è solo la punta dell’iceberg di una situazione di estrema sofferenza del nostro tessuto produttivo regionale) per tentare di superare la difficile congiuntura economica.
I disoccupati aumentano, i salari e gli stipendi restano al palo, la precarietà si diffonde, le pensioni subiscono un carico fiscale del 15% più pesante rispetto a Francia e Germania, l’art. 18 viene aggirato dall’arbitrato secondo equità, e adesso la ciliegina sulla torta, ci si rifiuta di prolungare la cassa integrazione.
Questo governo si mostra sempre più un esecutivo nemico dei lavoratori, nonché privo di una qualsivoglia politica industriale in grado di rilanciare l’economia del nostro Paese. Il ministro Sacconi è peggio della crisi per le tasche dei lavoratori e con la sua decisione ci dà un motivo in più per scendere in piazza domani per la riuscita dello sciopero generale indetto dalla Cgil.



di Stefano Vinti, candidato alle regionali nelle liste della Fed. Sinistra

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