venerdì 5 marzo 2010

Le ragioni e gli obiettivi del nostro sciopero della fame

In questi giorni il dibattito politico è assorbito dal tema delle regionali e dalle manovre del centro destra per aggirare le leggi e violare la Costituzione. In questa situazione però il vero colpo di stato è stato commesso quasi di soppiatto nelle aule parlamentari con una norma che nei fatti introduce in Italia i contratti individuali in deroga a quanto previsto dalle leggi e dai contratti nazionali di lavoro. Questa norma approvata in via definitiva dal Senato è molto più pesante del solo tentativo di abolire l’articolo 18. E’ un passo decisivo per la trasformazione completa dei rapporti di lavoro in Italia, ponendo le condizioni per spazzare via un secolo di conquiste del movimento dei lavoratori. E’ infatti evidente che con la crisi e la disoccupazione ogni padrone avrà la possibilità di ricattare i lavoratori che intende assumere facendo loro firmare qualsiasi cosa. Al diritto del lavoro si sostituisce l’arbitrio della legge del più forte. Questa norma colpisce tutto il mondo del lavoro perché allarga a dismisura i lavoratori ricattabili e toglie qualunque rete di protezione che sino ad oggi era rappresentata dalla possibilità di rivolgersi al giudice per ottenere l’applicazione dei contratti nazionali o della legge. Questa norma distrugge le basi materiali della democrazia .In altri tempi avremo avuto scioperi spontanei nelle fabbriche, manifestazioni, un forte dibattito pubblico. Oggi nulla di tutto questo.
In questa situazione, in cui una modifica strutturale dei rapporti di forza tra le classi rischia di passare sotto silenzio dobbiamo mettere tutte le nostre energie per informare i lavoratori, aprire una discussione e costruire momenti di mobilitazione e di protesta. Oggi ho chiesto un incontro al Presidente della repubblica per chiedergli di non promulgare la legge. Nei prossimi giorni incontreremo organizzazioni sindacali e partiti dell’opposizione per cercare di costruire una mobilitazione comune, per chiedere alla Cgil di mettere la lotta a questa norma in cima alla piattaforma dello sciopero generale. Parallelamente stiamo definendo i quesiti della campagna referendaria per abrogare questo obbrobrio. Abbiamo cioè posto al centro dell’iniziativa della Federazione della Sinistra la battaglia contro questa legge infame. Dobbiamo evitare che una misura di questa portata passi senza colpo ferire e dobbiamo costruire la nostra iniziativa politica sui territori a partire da questa battaglia. Per rendere più incisiva e chiaramente comprensibile la radicalità della nostra avversione a questa norma la compagna Fantozzi ed io abbiamo cominciato lo sciopero della fame.


Paolo FERRERO, Segretario nazionale PRC

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