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I dati sulle entrate diffusi dalla Banca d'Italia sono sostanzialmente confermati dal ministero delle Finanze, anche se con cifre leggermente differenti. Il calo “limitato” del gettito, fanno sapere da via XX Settembre si attesta a 3,3%. Nel dato disaggregato spicca il -7% dell'Iva, la cartina di tornasole dell'andamento dell'economia italiana. “L'andamento dell'Iva - spiegano dalle Finanze - e' collegato al deterioramento del ciclo economico a livello sia nazionale sia internazionale”.
A gennaio, inoltre il debito pubblico sì è attestato sui 1.787,8 miliardi di euro, con un incremento dell'1,2% rispetto ai 1.761,1 miliardi registrati a dicembre 2009. L'aumento è ancora più sensibile se confrontato con il valore di un anno fa (gennaio 2009), più 5,2%, anche se il picco si è avuto a ottobre dello scorso anno, con 1.802 miliardi. Invertito dunque il trend che aveva visto il debito scendere nell'ultimo bimestre 2009. Quello fornito dall'istituto di via Nazionale è il dato del debito in valore assoluto. Ai fini del Patto di Stabilità europeo, il debito pubblico va invece considerato in relazione all'andamento del Prodotto interno lordo.
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