Falso.
Vi dicono che la crisi «è il problema del debito pubblico»? Falso. Vi
dicono che «facendo i tagli si esce dalla crisi»? Falso. Vi dicono che
«riducendo salari e diritti si esce dalla crisi»? Falso. Tutto quello che vorreste sapere sulla crisi e nessuno vi ha mai
detto, qui lo trovate. In questo libro di Paolo Ferrero fresco di stampa
- "Pigs!", DeriveApprodi, pag. 210, euro 12 - molto
eloquente già a partire dal titolo (notate il punto esclamativo...),
corredato da quattro facce "emblematiche", Monti, Merkel, Fornero
Draghi... Sì, un libro di contro-informazione. Se volete, un manuale di
autodifesa, potete tenerlo come libro da comodino, pronto all'uso. Le frasi sopra riportate tra virgolette sono in realtà tre dei 16
brevi capitoli in cui il volume è suddiviso: un rapido excursus dentro i
meandri della crisi, che analizza e "rovescia", uno per uno, tutti i
luoghi comuni coi quali il Potere, coadiuvato dalla bocca di fuoco dei
mass media, erudisce (inganna) il pupo. Cioè noi, tutti noi, the People.
«Tra fine novembre 2008 e marzo 2010, la banca centrale guidata da
Ben Bernanke "stampò" (virtualmente) 1425 miliardi di dollari e acquistò
titoli legati al mercato immobiliare. Quello fu il cosiddetto "QE1".
Poi tra fine 2010 e metà 2011, la banca centrale di Washington lanciò il
"QE2"». Tranquilli, nel libro di Ferrero non troverete nemmeno un rigo
riconducibile al linguaggio per addetti ai lavori, criptico, falsamente
misterioso, creato su misura perché i più, tutti noi, non ci capiscano
un'acca.
No, il linguaggio del libro (un pregio non da poco) è semplice, facile, su misura perché i più, tutti noi, ci capiscano e bene.
Un libro per tutti; gli arcani della Crisi svelati finalmente senza
le formule degli apprendisti stregoni. Svelati, e addirittura
intelligibili! Addirittura "semplici", Watson.
Per esempio. Prendete uno dei luoghi comuni più gettonati, "i mercati
ci guardano". «Dei mercati finanziari si parla come di un fenomeno
naturale, come del sole o di un terremoto, contro cui non si può fare
nulla - scrive Ferrero - Per certi versi vengono rappresentati come una
specie di divinità, tanto potente quanto facile all'ira, verso cui
l'unico atteggiamento possibile è quello dell'accondiscendenza». Già, ma
"i mercati", loro, "chi" sono? Pensateci bene e vedrete che nessuno -
né giornali né telegiornali - ve l'hanno mai spiegato, "chi" sono, "i
mercati". Ebbene, potete saperlo, se andate a pag. 69 di "Pigs". «Nel
1984 le prime dieci banche al mondo controllavano il 26% del totale
delle attività finanziarie». Ma attraverso una serie impressionante di
fusioni bancarie, una media di 440 all'anno, il potere delle Dieci è
aumentato a tal punto (il libro riporta dati dell'Ufficio del Tesoro
americano), che «al primo trimestre 2011 cinque Sim (Società di
intermediazione mobiliare) che rispondono al nome di J.P. Morgan, Bank
of America, City-bank, Goldman Sachs, Hsbc Usa; e cinque banche,
Deutsche Bank, Ubs, Credit Suisse, Citycorp-Merrill Linch, Bnp-Paribas,
controllavano oltre il 90% dei titoli derivati». Cioè il 90% delle
attività finanziarie globali, il che vuol dire che se quei Dieci «si
mettono d'accordo possono fare il bello e il cattivo tempo». Ecco,
segnate sul vostro taccuino quei Dieci nomi e avrete l'identità dei
famosi "mercati".
Per esempio, "Facciamo come in Danimarca", bello vero?, è un altro
dei luoghi comuni che ci propinano: in salsa "flexsecurity", variante
danese «proposta come alternativa da chi vuole fare piazza pulita
dell'art. 18». Falso. Se non altro perché «in Danimarca il tasso di
occupazione è dell'80%, in Italia meno del 57%»; e magari perché «la
Danimarca è un posto dove se sei licenziato hai diritto a un salario di
disoccupazione per quattro anni», in Danimarca.
Punto per punto, lo smontaggio dei luoghi comuni, delle menzogne,
delle ipocrisie, dei falsi idoli coi quali sperano di farci ingoiare
lacrime e sangue - la mazzata e la beffa - prosegue con argomentata
semplicità e chiarezza. Siamo al tempo del "Pensiero unico" (il loro),
della rivoluzione che trionfa (la loro, quella
turbo-finanziarcapitalistica), della Internazionale (la loro, via
globalizzazione), della più gigantesca "privatizzazione dei profitti e
socializzazione delle perdite" (diceva un certo Marx...).
Socialismo o barbarie, la via d'uscita c'è, pressoché «obbligata»; e
l'ultima parte è dedicata appunto a questo tema. Per esempio, «cosa fare
in Europa»; per esempio, come realizzare «un New Deal di classe in
Italia», al tempo dell'euro che sta per saltare in aria; al tempo di
Marchionne, di Monti, di Bce, di fiscal compact, di Troika e altri
mostri.
Zero coupon, Il Fondo avvoltoio, Finanza con delitto, Nido di vipere:
sono solo alcuni titoli dei "financial thriller", la collana di romanzi
noir ambientati nel mondo dell'alta finanza edita alcuni anni fa dal
"Sole24ore". Ebbene, la serie di delitti e misfatti - veri, non
inventati! - che "Pigs!" enumera e descrive ne fa anche un noir (sia
pure involontario).
Buono anche come "libro per l'estate".
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