domenica 29 luglio 2012

Il Libro. Sono proprio veri "Pigs!"di Maria R. Calderoni


Falso. Vi dicono che la crisi «è il problema del debito pubblico»? Falso. Vi dicono che «facendo i tagli si esce dalla crisi»? Falso. Vi dicono che «riducendo salari e diritti si esce dalla crisi»? Falso. Tutto quello che vorreste sapere sulla crisi e nessuno vi ha mai detto, qui lo trovate. In questo libro di Paolo Ferrero fresco di stampa - "Pigs!", DeriveApprodi, pag. 210, euro 12 - molto eloquente già a partire dal titolo (notate il punto esclamativo...), corredato da quattro facce "emblematiche", Monti, Merkel, Fornero Draghi... Sì, un libro di contro-informazione. Se volete, un manuale di autodifesa, potete tenerlo come libro da comodino, pronto all'uso. Le frasi sopra riportate tra virgolette sono in realtà tre dei 16 brevi capitoli in cui il volume è suddiviso: un rapido excursus dentro i meandri della crisi, che analizza e "rovescia", uno per uno, tutti i luoghi comuni coi quali il Potere, coadiuvato dalla bocca di fuoco dei mass media, erudisce (inganna) il pupo. Cioè noi, tutti noi, the People.
«Tra fine novembre 2008 e marzo 2010, la banca centrale guidata da Ben Bernanke "stampò" (virtualmente) 1425 miliardi di dollari e acquistò titoli legati al mercato immobiliare. Quello fu il cosiddetto "QE1". Poi tra fine 2010 e metà 2011, la banca centrale di Washington lanciò il "QE2"». Tranquilli, nel libro di Ferrero non troverete nemmeno un rigo riconducibile al linguaggio per addetti ai lavori, criptico, falsamente misterioso, creato su misura perché i più, tutti noi, non ci capiscano un'acca.
No, il linguaggio del libro (un pregio non da poco) è semplice, facile, su misura perché i più, tutti noi, ci capiscano e bene.
Un libro per tutti; gli arcani della Crisi svelati finalmente senza le formule degli apprendisti stregoni. Svelati, e addirittura intelligibili! Addirittura "semplici", Watson.
Per esempio. Prendete uno dei luoghi comuni più gettonati, "i mercati ci guardano". «Dei mercati finanziari si parla come di un fenomeno naturale, come del sole o di un terremoto, contro cui non si può fare nulla - scrive Ferrero - Per certi versi vengono rappresentati come una specie di divinità, tanto potente quanto facile all'ira, verso cui l'unico atteggiamento possibile è quello dell'accondiscendenza». Già, ma "i mercati", loro, "chi" sono? Pensateci bene e vedrete che nessuno - né giornali né telegiornali - ve l'hanno mai spiegato, "chi" sono, "i mercati". Ebbene, potete saperlo, se andate a pag. 69 di "Pigs". «Nel 1984 le prime dieci banche al mondo controllavano il 26% del totale delle attività finanziarie». Ma attraverso una serie impressionante di fusioni bancarie, una media di 440 all'anno, il potere delle Dieci è aumentato a tal punto (il libro riporta dati dell'Ufficio del Tesoro americano), che «al primo trimestre 2011 cinque Sim (Società di intermediazione mobiliare) che rispondono al nome di J.P. Morgan, Bank of America, City-bank, Goldman Sachs, Hsbc Usa; e cinque banche, Deutsche Bank, Ubs, Credit Suisse, Citycorp-Merrill Linch, Bnp-Paribas, controllavano oltre il 90% dei titoli derivati». Cioè il 90% delle attività finanziarie globali, il che vuol dire che se quei Dieci «si mettono d'accordo possono fare il bello e il cattivo tempo». Ecco, segnate sul vostro taccuino quei Dieci nomi e avrete l'identità dei famosi "mercati".
Per esempio, "Facciamo come in Danimarca", bello vero?, è un altro dei luoghi comuni che ci propinano: in salsa "flexsecurity", variante danese «proposta come alternativa da chi vuole fare piazza pulita dell'art. 18». Falso. Se non altro perché «in Danimarca il tasso di occupazione è dell'80%, in Italia meno del 57%»; e magari perché «la Danimarca è un posto dove se sei licenziato hai diritto a un salario di disoccupazione per quattro anni», in Danimarca.
Punto per punto, lo smontaggio dei luoghi comuni, delle menzogne, delle ipocrisie, dei falsi idoli coi quali sperano di farci ingoiare lacrime e sangue - la mazzata e la beffa - prosegue con argomentata semplicità e chiarezza. Siamo al tempo del "Pensiero unico" (il loro), della rivoluzione che trionfa (la loro, quella turbo-finanziarcapitalistica), della Internazionale (la loro, via globalizzazione), della più gigantesca "privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite" (diceva un certo Marx...).
Socialismo o barbarie, la via d'uscita c'è, pressoché «obbligata»; e l'ultima parte è dedicata appunto a questo tema. Per esempio, «cosa fare in Europa»; per esempio, come realizzare «un New Deal di classe in Italia», al tempo dell'euro che sta per saltare in aria; al tempo di Marchionne, di Monti, di Bce, di fiscal compact, di Troika e altri mostri.
Zero coupon, Il Fondo avvoltoio, Finanza con delitto, Nido di vipere: sono solo alcuni titoli dei "financial thriller", la collana di romanzi noir ambientati nel mondo dell'alta finanza edita alcuni anni fa dal "Sole24ore". Ebbene, la serie di delitti e misfatti - veri, non inventati! - che "Pigs!" enumera e descrive ne fa anche un noir (sia pure involontario).
Buono anche come "libro per l'estate".

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