mercoledì 11 luglio 2012

LA BASE DI SEL INVOCA L'UNITA' E CHIEDE STATI GENERALI DELLA SINISTRA



Siamo un gruppo di persone simpatizzanti, militanti, iscritti di SEL, preoccupati e disorientati dal percorso politico in atto, caratterizzato da tatticismi e cautele incomprensibili.
La situazione nazionale è complicata, viviamo una fase di emergenza democratica e sociale. Mentre non conosciamo ancora tutte le conseguenze che la crisi ci riserverà nel prossimo futuro, sempre più lavoratori, studenti, pensionati, comuni cittadini stanno sperimentando sulla loro pelle gli effetti dell'austerità e della recessione.
La politica (quella dei partiti) è stata annullata, sepolta dall'indifferenza delle persone, molte delle quali ora “giocano” l’ultima carta puntando sul nuovo pifferaio grillino, altri rifiutando di "giocare" ricorreranno all'astensionismo. Ma la politica si è auto-sepolta, in larga parte a causa dell'autoreferenzialità presente in ogni partito.
Dunque la prospettiva non è buona. I Partiti politici allo sbando e i poteri forti che ne approfittano per conquistare altre quote di potere aumentando la forbice sempre più ampia tra i pochi che detengono la maggioranza delle risorse economiche e i tanti che soccombono impoverendosi in maniera esponenziale.
In questa fase SEL dimostra di non essere affatto quel "PARTITO NUOVO" che aveva promesso di diventare al congresso. I propositi di evitare i tatticismi e di abbandonare la vecchia politica, non sono stati portati avanti.
Non dobbiamo aver paura, dicevamo. Invece se non la paura, è l'eccessiva "cautela" che ci sta facendo perdere quella credibilità che nel giro di un anno avevamo faticosamente conquistato.
Mentre il Paese naviga a vista in balìa delle tempeste finanziarie, destinato a sopportare un lungo periodo di austerità e sacrifici, il dibattito politico ora è arenato sull’alleanza del centro sinistra, bloccato sulle difficoltà del PD il quale sembra aver preso la strada della composizione tra moderati; di fatto la riformulazione della mai estinta Democrazia Cristiana. Un dibattito surreale se confrontato con le reali esigenze del Paese dal punto di vista di chi crede che al liberismo sia giusto rispondere con un’alternativa. Pensiamo che l’idea alternativa al governo delle destre, sia totalmente incompatibile con un qualsiasi Partito che garantisce continuità e fedeltà al Governo Monti.
Nei giorni scorsi il coordinatore della segreteria nazionale di SEL Claudio Fava, candidato alla presidenza della Regione Sicilia, ha affermato che il centro sinistra in Sicilia è svuotato di contenuti e che non intende stare seduto nelle segreterie di partito per "costruire patti politici che non possano dare un'alternativa ai siciliani".
Condividiamo quella scelta, la Regione Sicilia ha bisogno di un cambio di passo, ma quell’analisi calza a pennello anche con tante altre realtà territoriali e soprattutto con l’attuale situazione politica nazionale.
L’ipotesi di centrosinistra in campo ora, non è in grado di dare un’alternativa al Paese. Crediamo che sia ormai tempo di considerare il PD un partito di centro, moderato e vicino alle politiche liberiste. Pensiamo che nel PD ci siano militanti, dirigenti, elettori che mal sopportano questa condizione; possiamo aiutarli ad uscire da questa contraddizione solo mettendo in campo una credibile alternativa di Governo. Dobbiamo farlo nel pieno della nostra autonomia e coerenza in continuità alle nostre enunciazioni congressuali, aprendo alla sinistra diffusa, quella dei movimenti, condividendo l’esperienza di ALBA, accogliendo le istanze della Fiom, del forum dell’acqua, cercando il dialogo con l’IDV e con la FdS, ovviamente in un confronto che preveda il massimo rispetto reciproco, indispensabile premessa per una condivisione corretta di un eventuale progetto comune.
Dimenticare la foto di Vasto, e ripartire dalle foto dei volti delle persone che in questo periodo patiscono le conseguenze austere e ciniche del Governo della grande coalizione italiana. Crediamo che si debba mettere in campo una grande assemblea, gli stati generali della sinistra subito per affrontare e condividere imprescindibili punti programmatici: riforma della finanza; annullamento della riforma del lavoro; no al pareggio di bilancio; tassa patrimoniale e adeguamento scaglioni su redditi elevati; lotta all'evasione fiscale; riforma scolastica e universitaria; reddito minimo garantito; diminuzione spese militari; riforma elettorale; rispetto dell'esito del referendum sull'acqua; modello economico ambientalmente sostenibile…
 
Primi firmatari: Claudio Paolinelli, assemb. regionale SEL Marche - Attilio Casagrande assemb. federale SEL Ancona- Francesco Mancini, Coordinatore circolo SEL Senigallia – Patrizio Giuliante, circolo SEL Falconara – Angela Ciaccafava, assemb. federale SEL Ancona – Emanuele Rossi, Cons. comunale SEL Fabriano Bene Comune – Riccardo Brunelli – Tiziano Polidori, coordinatore circolo SEL Fabriano – Antonio Crocetti, coordinatore circolo SEL Falconara – Marcello Pesarini ass. Antigone, Forum SEL diritti e immigrazione – Manuela Bartolucci, assemb. regionale SEL Marche - Paola Stacchietti, circolo SEL Falconara – Francesco Rubini, gruppo SEL giovani Ancona – Diego Quattrini, circolo SEL Ancona – Isidoro Bacchiocchi, circolo SEL Senigallia – Erio Nobili, circolo SEL Falconara – Barbara Bravi, circolo SEL Falconara – Matteo Cognini, tesoriere federale SEL Ancona - Aurelio Notarstefano, Circolo SEL Loreto Osimo - Giancarlo Centanni forum diritti e immigrazione SEL
 circolo Laboratorio Sociale Ancona, Scuola di Pace Ancona

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