Il
nuovo decalogo del comico genovese per il militanti del Movimento 5
Stelle: niente melanzane alla parmigiana e comunicare solo in norvegese.
Problemi di democrazia interna? Nemmeno per sogno: tutti possono dire
che Grillo ha ragione. Sgradevole incidente in un asilo a Savona: i
bambini costretti a mandare affanculo la maestra.
Acque
improvvisamente agitate intorno al Movimento 5 Stelle e al suo leader
Beppe Grillo. Dopo la nota piccata di Scientology (“La smettano di
paragonarci a Grillo, noi siamo più permissivi”) anche Mamma Ebe si è
dissociata. E Al Quaeda ha fatto sapere di non gradire paragoni: “E’
vero che chiediamo ai nostri militanti di farsi esplodere, però possono
andare in tivù quando vogliono”. Critiche che non sembrano scalfire la
granitica tenuta del movimento. Alla sede della Casaleggio Associati
sono molto compiaciuti per gli ultimi improperi rivolti a Matteo Renzi,
Bersani, Vendola e Napolitano, ed è pronta una lista di personaggi
famosi non ancora insultati sul blog. “Per la verità non è una lista
molto lunga, ci mancano Madre Teresa di Calcutta e Ghandi, poi abbiamo
finito”. La discussione interna al Movimento 5 Stelle è molto vivace e
comprende varie frasi appositamente studiate per vivacizzare il
dibattito: “Sì, capo”, “Certo, capo” e “Stavo per dirlo io, capo”. Tutti
i militanti sono stati invitati a studiare attentamente il decalogo
pubblicato on-line dal comico genovese e consigliati caldamente di
recitarlo in speciali raduni notturni. Molto interessante il passaggio
sull’uso dei mass-media: ai militanti è concesso di leggere il giornale,
ma solo al giovedì e dalla pagina 9 in poi. Ma il punto centrale sono i
rapporti con la tivù: “Si può possederla ma non accenderla, e in casi
estremi guardare le partite, ma solo nei quindici minuti
dell’intervallo”. Un militante di Cosenza, sorpreso dalle ronde del
Movimento a guardare Ballarò è stato destinato a lavori agricoli in una
zona paludosa del Piceno. Ai cronisti che l’hanno raggiunto ha
dichiarato: “Va tutto bene, il Movimento è giusto e lungimirante, il suo
leader guida il popolo verso la luce, avvertite la mia famiglia che
sono vivo”. Per ora nessuno si
pone il problema degli eccessi della rivoluzione culturale avviata da
Beppe Grillo. A Udine, un giovane è stato linciato perché alla guida di
un auto blu, si trova ora in prognosi riservata all’ospedale di
Pordenone, ma ha fatto in tempo a lasciare un biglietto indirizzato al
comico genovese: “Cazzo, Beppe, era solo la panda di mio nonno”.
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua