domenica 11 novembre 2012

Nuova politica: Per i grillini dissidenti cinque anni di rieducazione nelle risaie di Alessandro Robecchi, Il Misfatto

Il nuovo decalogo del comico genovese per il militanti del Movimento 5 Stelle: niente melanzane alla parmigiana e comunicare solo in norvegese. Problemi di democrazia interna? Nemmeno per sogno: tutti possono dire che Grillo ha ragione. Sgradevole incidente in un asilo a Savona: i bambini costretti a mandare affanculo la maestra.

Acque improvvisamente agitate intorno al Movimento 5 Stelle e al suo leader Beppe Grillo. Dopo la nota piccata di Scientology (“La smettano di paragonarci a Grillo, noi siamo più permissivi”) anche Mamma Ebe si è dissociata. E Al Quaeda ha fatto sapere di non gradire paragoni: “E’ vero che chiediamo ai nostri militanti di farsi esplodere, però possono andare in tivù quando vogliono”. Critiche che non sembrano scalfire la granitica tenuta del movimento. Alla sede della Casaleggio Associati sono molto compiaciuti per gli ultimi improperi rivolti a Matteo Renzi, Bersani, Vendola e Napolitano, ed è pronta una lista di personaggi famosi non ancora insultati sul blog. “Per la verità non è una lista molto lunga, ci mancano Madre Teresa di Calcutta e Ghandi, poi abbiamo finito”. La discussione interna al Movimento 5 Stelle è molto vivace e comprende varie frasi appositamente studiate per vivacizzare il dibattito: “Sì, capo”, “Certo, capo” e “Stavo per dirlo io, capo”. Tutti i militanti sono stati invitati a studiare attentamente il decalogo pubblicato on-line dal comico genovese e consigliati caldamente di recitarlo in speciali raduni notturni. Molto interessante il passaggio sull’uso dei mass-media: ai militanti è concesso di leggere il giornale, ma solo al giovedì e dalla pagina 9 in poi. Ma il punto centrale sono i rapporti con la tivù: “Si può possederla ma non accenderla, e in casi estremi guardare le partite, ma solo nei quindici minuti dell’intervallo”. Un militante di Cosenza, sorpreso dalle ronde del Movimento a guardare Ballarò è stato destinato a lavori agricoli in una zona paludosa del Piceno. Ai cronisti che l’hanno raggiunto ha dichiarato: “Va tutto bene, il Movimento è giusto e lungimirante, il suo leader guida il popolo verso la luce, avvertite la mia famiglia che sono vivo”.  Per ora nessuno si pone il problema degli eccessi della rivoluzione culturale avviata da Beppe Grillo. A Udine, un giovane è stato linciato perché alla guida di un auto blu, si trova ora in prognosi riservata all’ospedale di Pordenone, ma ha fatto in tempo a lasciare un biglietto indirizzato al comico genovese: “Cazzo, Beppe, era solo la panda di mio nonno”.

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