L’assemblea di Cambiare si può del 1 dicembre scorso rappresenta un passaggio importantissimo.
In quella assemblea infatti si è deciso di verificare attraverso
assemblee sui territori se vi sono le condizioni per dar vita ad una lista di sinistra, autonoma dal centro sinistra e avversa alle politiche neoliberiste.
Quanto andiamo proponendo da mesi sulla necessità di aggregare tutte le
forze - sociali, politiche, culturali, associative – disponibili a
costruire una lista di sinistra fuori dal centro sinistra trova quindi
un primo importante momento di concretizzazione. Si tratta di un punto
fermo per noi decisivo. All’interno di questo positivo indirizzo
politico vi sono certo diverse culture politiche, tra di loro non di
rado in contrasto. Si tratta di una condizione fisiologica di cui non
occorre spaventarsi. Ogni processo di apertura di uno spazio pubblico è
destinato ad essere attraversato da diverse ipotesi e sensibilità. Il
nodo è affrontare queste diversità con calma e pazienza, nel reciproco
ascolto, per cercare di individuare una strada che non faccia fare due
passi indietro a nessuno ma piuttosto un passo in avanti a tutti. Il
punto fondamentale è infatti il dar vita ad una lista di
sinistra che sia in grado contemporaneamente di fare una critica al
neoliberismo e alla degenerazione della politica tipica della Seconda
repubblica. In questo quadro valuto molto positivamente che queste diversità si possano confrontare all’interno di un processo democratico e partecipato che comincerà con le assemblee provinciali del 14, 15 e 16 dicembre. Il punto fondamentale è quindi operare per la piena riuscita delle assemblee provinciali, allargando al massimo i soggetti coinvolti nel percorso costituente della lista.
In altre parole il punto fondamentale posto dall’assemblea del primo
dicembre è l’orientamento politico e il tratto innovativo che deve
esprimere la lista, il resto verrà discusso democraticamente nel
percorso di costruzione che è chiaramente aperto, democratico e plurale.
Nei prossimi giorni vi saranno poi altri appuntamenti che possono costituire un arricchimento e un allargamento della costruzione della lista. Il 12 dicembre De Magistris presenterà il suo movimento arancione che dichiaratamente vuole operare per la costruzione della lista unitaria. Il 15 dicembre da parte sua l’Italia dei Valori scioglierà le riserve riguardo alla collocazione politica nelle prossime elezioni. Ho ragione di credere che anche l’Italia dei Valori deciderà di partecipare alla nostra impresa. Così come, in questo processo di allargamento, confido si possa aprire un dialogo proficuo con i Verdi. Il processo cominciato il primo dicembre si potrà e si dovrà quindi arricchire sia sul piano degli interlocutori politici che sul piano dei soggetti associativi, dei comitati, delle realtà territoriali e sindacali che costituiscono la vera spina dorsale della sinistra diffusa italiana. Non resta quindi che lavorare per la costruzione di questa lista di sinistra, con la precisa consapevolezza che si tratta di un passaggio decisivo per la ripresa e il rilancio della sinistra antiliberista in Italia. Occorre costruire uno spazio pubblico di sinistra che sia in grado di aggregare tutta la sinistra diffusa e di farci uscire da una condizione di minorità che rischia di essere il principale ostacolo al dispiegarsi della nostra proposta anticapitalista. Il Partito della Rifondazione Comunista ne farà quindi parte con spirito unitario e costruttivo. Come avrebbe detto un grande rivoluzionario, si tratta di fare un passo indietro per farne due avanti.
Nei prossimi giorni vi saranno poi altri appuntamenti che possono costituire un arricchimento e un allargamento della costruzione della lista. Il 12 dicembre De Magistris presenterà il suo movimento arancione che dichiaratamente vuole operare per la costruzione della lista unitaria. Il 15 dicembre da parte sua l’Italia dei Valori scioglierà le riserve riguardo alla collocazione politica nelle prossime elezioni. Ho ragione di credere che anche l’Italia dei Valori deciderà di partecipare alla nostra impresa. Così come, in questo processo di allargamento, confido si possa aprire un dialogo proficuo con i Verdi. Il processo cominciato il primo dicembre si potrà e si dovrà quindi arricchire sia sul piano degli interlocutori politici che sul piano dei soggetti associativi, dei comitati, delle realtà territoriali e sindacali che costituiscono la vera spina dorsale della sinistra diffusa italiana. Non resta quindi che lavorare per la costruzione di questa lista di sinistra, con la precisa consapevolezza che si tratta di un passaggio decisivo per la ripresa e il rilancio della sinistra antiliberista in Italia. Occorre costruire uno spazio pubblico di sinistra che sia in grado di aggregare tutta la sinistra diffusa e di farci uscire da una condizione di minorità che rischia di essere il principale ostacolo al dispiegarsi della nostra proposta anticapitalista. Il Partito della Rifondazione Comunista ne farà quindi parte con spirito unitario e costruttivo. Come avrebbe detto un grande rivoluzionario, si tratta di fare un passo indietro per farne due avanti.
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