Ho appena ascoltato la diretta di Antonio Ingroia.
Ha chiesto il sostegno del nostro movimento, il movimento delle Agende Rosse.
Ho sempre sostenuto che il nostro movimento non debba partecipare direttamente alle competizioni politiche, ma qui non si tratta più di una competizione politica, qui stiamo per affrontare la battaglia finale di una guerra.
Da una parte c'è chi con la mafia vuole convivere, tra chi con l'antistato ha condotto trattative e su di esse ha mantenuto uno scellerato silenzio lungo venti anni.
Dall'altra parte c'è chi con la criminalità organizzata, con questo cancro che continua a corrodere il nostro paese, vuole seguire la strada di quegli uomini che hanno dedicato la loro vita a questa lotta.
Di chi ha scelto di combatterla senza quartiere, combatterla fini all'ultimo, fino al sacrificio della loro stessa vita.
In questa guerra io non posso avere dubbi.
Non posso avere esitazioni nel decidere da quale parte stare. Ma stare da una parte non significa stare fermi a guardare, significa buttarsi nella mischia e dare il proprio apporto, versare il proprio sangue.
Io porto un nome per cui per me non è possibile entrare direttamente in una competizione elettorale.
Il nome di Borsellino appartiene a tutti gli Italiani e non può alcun modo diventare un nome di parte, anche se sono fermamente convinto che questa sia la parte giusta e che ora potrebbe essere giusto farlo.
Ma mi sento di potere dire agli appartenenti al mio Movimento, soprattutto ai giovani, che è il momento di slanciarsi in avanti.
Non posso mettermi alla vostra testa con la nostra bandiera. ma sarò insieme a voi, davanti a voi, soltanto con il mio nome, Salvatore, con la mia rabbia e con la mia passione
Il mio cognome non appartiene solo a me, ma ciascuno di voi, ciascuno di quelli che nei nostri ideali, Giustizia e Verità, ha sempre creduto e solo per essi ha combattuto, potrà alzare la sua Agenda Rossa, la nostra Agenda Rossa e combattere per quello che essa rappresenta.
Si è chiuso il tempo della RESISTENZA, adesso comincia un tempo nuovo, il tempo della RIVOLUZIONE.
Ha chiesto il sostegno del nostro movimento, il movimento delle Agende Rosse.
Ho sempre sostenuto che il nostro movimento non debba partecipare direttamente alle competizioni politiche, ma qui non si tratta più di una competizione politica, qui stiamo per affrontare la battaglia finale di una guerra.
Da una parte c'è chi con la mafia vuole convivere, tra chi con l'antistato ha condotto trattative e su di esse ha mantenuto uno scellerato silenzio lungo venti anni.
Dall'altra parte c'è chi con la criminalità organizzata, con questo cancro che continua a corrodere il nostro paese, vuole seguire la strada di quegli uomini che hanno dedicato la loro vita a questa lotta.
Di chi ha scelto di combatterla senza quartiere, combatterla fini all'ultimo, fino al sacrificio della loro stessa vita.
In questa guerra io non posso avere dubbi.
Non posso avere esitazioni nel decidere da quale parte stare. Ma stare da una parte non significa stare fermi a guardare, significa buttarsi nella mischia e dare il proprio apporto, versare il proprio sangue.
Io porto un nome per cui per me non è possibile entrare direttamente in una competizione elettorale.
Il nome di Borsellino appartiene a tutti gli Italiani e non può alcun modo diventare un nome di parte, anche se sono fermamente convinto che questa sia la parte giusta e che ora potrebbe essere giusto farlo.
Ma mi sento di potere dire agli appartenenti al mio Movimento, soprattutto ai giovani, che è il momento di slanciarsi in avanti.
Non posso mettermi alla vostra testa con la nostra bandiera. ma sarò insieme a voi, davanti a voi, soltanto con il mio nome, Salvatore, con la mia rabbia e con la mia passione
Il mio cognome non appartiene solo a me, ma ciascuno di voi, ciascuno di quelli che nei nostri ideali, Giustizia e Verità, ha sempre creduto e solo per essi ha combattuto, potrà alzare la sua Agenda Rossa, la nostra Agenda Rossa e combattere per quello che essa rappresenta.
Si è chiuso il tempo della RESISTENZA, adesso comincia un tempo nuovo, il tempo della RIVOLUZIONE.
Salvatore
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