Ci siamo incontrati per la nascita
di Cambiare si può. Da allora sono seguite diverse assemblee tutte
verso la formazione di questo Quarto Polo. Un tuo bilancio sul percorso
sino all'assemblea di ieri.
L’ Assemblea al Quirino è stato un vero disastro. Uno scontro semi- militare fra canuti militanti di partito contro ex militanti. Si respirava l’ irrilevanza, la sconfitta, il cupio dissolvi della peggior sinistra. Ingroia è comparso ha parlato e non ha neppure ritenuto necessario far finta di ascoltare. Se ne è andato dopo mezz’ora! Altro che nuova politica….Il processo non è chiuso ma certo non è in buone mani.
L’ Assemblea al Quirino è stato un vero disastro. Uno scontro semi- militare fra canuti militanti di partito contro ex militanti. Si respirava l’ irrilevanza, la sconfitta, il cupio dissolvi della peggior sinistra. Ingroia è comparso ha parlato e non ha neppure ritenuto necessario far finta di ascoltare. Se ne è andato dopo mezz’ora! Altro che nuova politica….Il processo non è chiuso ma certo non è in buone mani.
Un'assemblea ricca di interventi e partecipata quella che ha
visto il Teatro Quirino pieno di realtà diverse: politiche, di
movimenti, associazioni e singoli individui. Nel teatro si è discusso a
lungo, negli interventi che si sono successi, sulla possibile
candidatura di Ingroia, su questo confronto con il Pd, mal visto da chi
crede con fermezza nella costruzione del Quarto Polo. E' arrivata poi la
notizia, da parte di Bersani, che non accetta il confronto con Ingroia.
Il tuo punto di vista in merito.L’ho detto apertamente e
lo ripeto. Per me Ingroia, per quel che rappresenta non certo come
persona che non conosco, è il peggior candidato possibile. Non solo il
metodo della sua scelta, informata alla logica puramente mediatica del
suo lavoro, ma anche il merito: una tetra simbologia disciplinare e
legalistica, un “uomo di Stato” che propone i metodi autoritari del
ripristino della statualità come panacea di ogni male. “Riforme,
meritocrazia, legalità e lotta alla corruzione” sono altrettanti
capitoli dei Programmi di aggiustamento strutturale con cui il Fondo
Monetario e la Banca Mondiale conducono la loro politica genocida. Io
sono, e con me sono davvero tanti compagni, per l’ illegalità creativa e
costituente, per una visione olistica della politica, per una vera
rivoluzione del senso comune. In questi ultimo cinque anni, soprattutto
con la Commissione Rodotà ed i referendum avevamo fatto passi da gigante
nell’ elaborare e diffondere le nostre ragioni. Ci vogliono studio,
riflessione ed impegno nelle lotte. Ingroia ha fatto un altro mestiere.
Non ci si improvvisa attori del cambiamento sociale. Quanto a Bersani,
credo che abbia tutto l’ interesse ad un polo guidato da Ingroia. Forse
toglierà qualche voto a Grillo, dovrebbe consentire a De Magistris di
sfilare l’IDV a Di Pietro, forse toglie qualche voto a Vendola e
ricostruisce lo spauracchio ridicolo di Berlusconi che torna, portando
il dibattito in dietro di vent’ anni. Ne guadagnerà il “voto utile”.
Soprattutto, non emozionando alcuna delle giovani energie che ci sono
nel paese, Ingroia non porterà a votare neppure uno di quelli che si
astengono anche con Grillo in campo, che sono il vero spauracchio della
partitocrazia. Quei voti si potrebbero conquistare con una simbologia e
un’immagine nuova e credibile del tutto opposta a quella del
giustizialismo antiberlusconiano.
In assemblea si doveva arrivare a stipulare le regole per
capire le regole sulla formazione della lista elettorale, ma si è
protratta e sul finale è stato deciso che Revelli, Pepino e la Sasso
proporranno un testo che poi passerà al vaglio delle assemblee
territoriali votate dagli iscritti e da chi si iscriverà a Cambiare si
può fino al momento del voto e da quelli che il 15 dicembre hanno
partecipato alle assemblee in tutta italia lasciando una mail. A quali
modalità e regole daresti spazio per proseguire?Francamente,
come avrai capito dalle precedenti risposte, comincio a nutrire dubbi
seri sul senso di proseguire. Quali che siano le regole scritte nel
dispositivo i mestieranti del vecchio riusciranno a sconfiggere quei
pochi, fra i coinvolti in CSP, che vogliono davvero innovare. Io voglio
bene a Pepino e Revelli ma credo che il sol fatto che si sia dato a loro
l’incarico di questa esplorazione dimostra il fallimento dell’
Assemblea del Quirino. Con chi parleranno? Ce li hanno i numeri di
telefono dell’insorgenza che c’è nel paese e a cui bisogna spiegare
perché abbia ancora senso votare nonostante la crisi terminale della
rappresentanza? Ho cercato di dirlo nel mio discorso, che con gran
mestiere è stato autorizzato solo quando tutti se ne erano già andati
per minimizzarne il senso: sarebbe molto più importante coinvolgere
10.000 militanti giovani e pieni di energie che continuare a ripetere
che non c’e’ tempo e bisogna affidarsi a chi può andare a Porta a Porta o
a Otto e Mezzo… Il Quirino sembrava una famiglia di genitori rissosi
dalla quale i figli scappano: dov’erano gli studenti? Gli occupanti dei
Teatri? Le prime linee dei movimenti contro le grandi opere? Dove i
Centri Sociali? Dove gli acquaioli? L’ invito di Ingroia ha fatto
scappare i figli ancora di più! Io credo che la sola via a questo punto
sia di smetterla con la retorica delle candidature “dal basso” che
porteranno solo esponenti di classe politica, e provare a immaginare un
gruppo di quattro o cinque persone che abbiano voglia di mettere la
faccia e magari annacquino un po' il senso giustizialista-partitocratico
emerso al Quirino. Io creerei un comitato di tre saggi, presieduto da
Gallino che decidano questi cinque o sei nomi. Poi le assemblee locali
compilino i restanti posti in lista e tanti auguri a tutti!
I movimenti che "aderiscono" a Cambiare si può sono una
realtà molto importante, dall'acqua al no tav, insieme ad alcuni partiti
e rappresentano gran parte dei cittadini che hanno votato il referendum
contro la privatizzazione dell'acqua pubblica, sostenuti dall'impegno
nei territori. Aumentano i sostenitori a Cambiare si può. Resta un
lavoro immane da fare per la campagna elettorale rispetto ai tempi a
disposizione.Io non condivido quest’ analisi. A cambiare si
può non aderisce alcun movimento in quanto tale. I movimenti non
“aderiscono” a un bel niente e si autorappresentano. A CSP per ora ci
sono solo alcuni esponenti, più o meno prestigiosi e attivi dei vari
movimenti e poi ci sono tutti gli ingredienti di un nuovo, vetusto
arcobaleno. Ma l’ottimismo della tua domanda mi fa ben sperare. Ed è
forse per questo che, nonostante il processo fin qui mi stia davvero
facendo tristezza, ci resto dentro. Non mi piacciono quelli che
abbandonano e vanno sull’ Aventino. Non è il mio carattere.
Con lo scioglimento delle camere da parte di Napolitano il
percorso delle firme raccolte viene interrotto? Cosa accadrà adesso
tecnicamente?
Io credo che l’accelerazione della crisi e le dimissioni di Monti accettate senza batter ciglio da Napolitano abbiano come principale scopo la salvezza del “lavoro flessibile” che è stata la più importante conquista neoliberale del Governo Monti in combutta con il PD. Il referendum sarebbe stato pericolosissimo perché prefigurava la forza di un alternativa possibile se SEL non avesse fatto altre scelte. Avrebbe messo in imbarazzo tutti. I poteri forti, danti causa del Montismo e dell’attuale fase non potevano sopportare il rischio che il paese scegliesse. Un po' come per il Referendum di Papandreu. Ora tutto il lavoro è perso.
Io credo che l’accelerazione della crisi e le dimissioni di Monti accettate senza batter ciglio da Napolitano abbiano come principale scopo la salvezza del “lavoro flessibile” che è stata la più importante conquista neoliberale del Governo Monti in combutta con il PD. Il referendum sarebbe stato pericolosissimo perché prefigurava la forza di un alternativa possibile se SEL non avesse fatto altre scelte. Avrebbe messo in imbarazzo tutti. I poteri forti, danti causa del Montismo e dell’attuale fase non potevano sopportare il rischio che il paese scegliesse. Un po' come per il Referendum di Papandreu. Ora tutto il lavoro è perso.
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