Forse
è una coincidenza, ma non è poca cosa che l'annuncio di Ingroia ad
entrare in politica contro Berlusconi e Monti avvenga negli stessi
momenti in cui Bersani incontra Monti. Le agenzie infatti danno la
notizia dell'entrata in campo del magistrato con il movimento “io ci
sto” negli stessi momenti in cui riportano le frasi di Bersani che
annuncia che il premier sta ora riflettendo sul da farsi e lo farà per
molto. Il movimento di Ingroia illustrerà i suoi dieci punti venerdì
prossimo a Roma e si pone il tema del Governo del paese. "Io ci sto" del
resto è stata la frase con la quale il magistrato ha annunciato la sua
adesione all'assemblea di Cambiare si può del primo dicembre, ed è lo
stesso movimento al quale hanno aderito De Magistris e Leoluca Orlando.
L'annuncio di un manifesto progressista di 10 punti che mette al centro
l'idea di Governo con il quale incontrare le forze democratiche e della
società civile è quindi finalmente arrivato, e per molti, questa scelta
sembra chiudere in maniera definitiva il cerchio della lista della
sinistra rosso arancione alla quale proprio oggi De Magistris ha dato il
via libera dicendo che stava lavorando in questa direzione e che il
tutto si sarebbe deciso questa settimana. Fra i dieci punti di Governo
che contraddistinguono il programma c'è la riapertura (al punto 7) del
tema art.18, lo stesso che Bersani ha definito nei giorni scorsi
capitolo chiuso alla stampa internazionale. Sembra quindi che il
profilo del nuovo movimento sarà dialogante ma i temi che mette al
centro, non vedono una possibilità di dialogo con il PD, a meno che non
si voglia allarmare i mercati. Disco verde alla proposta di Ingroia da
parte di Di Pietro, e dei Comunisti Italiani che rientrano così in
pista. Ok anche da parte di Ferrero del Prc. "Con l'appello 'Io ci sto'
di Ingroia - ha affermato Ferrero- la costruzione del quarto polo fa un
ulteriore passo in avanti e sta diventando realtà: si parte!
Rifondazione Comunista lavora per aggregare in questo quarto polo tutte
le realtà che si sono opposte alle politiche del rigore di questo
governo - a partire dalle oltre 10.000 persone che hanno partecipato in
questo week end alle assemblee di "Cambiare si può" - e il quarto polo
sarà la vera novità delle prossime elezioni. Infatti non si tratta solo
di cambiare il presidente ma di cambiare indirizzo politico, uscendo
decisamente dalle politiche del rigore che ABC hanno appoggiato,
aggravando pesantemente la crisi e le diseguaglianze sociali nel nostro
paese. Per questo - conclude - saremo venerdì 21 a Roma al teatro
Capranica per l'assemblea 'Io ci sto'".
Ecco, intanto, i dieci punti di "Io ci sto!".
1) Vogliamo che la legalita' e la solidarieta' siano il cemento per la ricostruzione del Paese.
2) Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un'occasione per crescere
3) Vogliamo una scuola pubblica che abbia sia per gli insegnanti che per gli studenti il criterio del merito, con l'universita' e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanita' pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale medico e infermieristico
4) Vogliamo una politica antimafia nuova che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento, ma l'eliminazione della mafia, e la colpisca nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a cominciare dal potere politico
5) Vogliamo che lo sviluppo economico rispetti l'ambiente, la vita delle persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini e la scelta della pace e del disarmo sia la strada per dare significato alla parola "futuro". Vogliamo che la cultura sia il motore della rinascita del Paese. 6) Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse
7) Vogliamo la democrazia nei luoghi di lavoro e ripristinare il diritto al reintegro sul posto se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento
8) Vogliamo che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla Rai e dagli enti pubblici e che l'informazione non sia soggetta a bavagli
9) Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento
10) Vogliamo che la questione morale aperta in Italia diventi una pratica comune, mentre ci vogliono regole per l'incandidabilita' dei condannati e di chi e' rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto di interessi.
Ecco, intanto, i dieci punti di "Io ci sto!".
1) Vogliamo che la legalita' e la solidarieta' siano il cemento per la ricostruzione del Paese.
2) Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la differenza di genere come un'occasione per crescere
3) Vogliamo una scuola pubblica che abbia sia per gli insegnanti che per gli studenti il criterio del merito, con l'universita' e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati e una sanita' pubblica con al centro il paziente, la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale medico e infermieristico
4) Vogliamo una politica antimafia nuova che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento, ma l'eliminazione della mafia, e la colpisca nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a cominciare dal potere politico
5) Vogliamo che lo sviluppo economico rispetti l'ambiente, la vita delle persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini e la scelta della pace e del disarmo sia la strada per dare significato alla parola "futuro". Vogliamo che la cultura sia il motore della rinascita del Paese. 6) Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse
7) Vogliamo la democrazia nei luoghi di lavoro e ripristinare il diritto al reintegro sul posto se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento
8) Vogliamo che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla Rai e dagli enti pubblici e che l'informazione non sia soggetta a bavagli
9) Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento
10) Vogliamo che la questione morale aperta in Italia diventi una pratica comune, mentre ci vogliono regole per l'incandidabilita' dei condannati e di chi e' rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto di interessi.
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