di Paolo Ferrero
Care Compagne e Cari Compagni,
come deliberato in varie riunioni della Direzione nazionale e del Comitato Politico Nazionale, stiamo lavorando per la costruzione di una lista unitaria di sinistra che si presenti autonomamente alle prossime elezioni.
E’ questo un obiettivo necessario per evitare che proprio le forze che si sono opposte alle politiche del governo Monti siano escluse dal prossimo Parlamento, e con esse le ragioni dei diritti del lavoro, dell’opposizione al Fiscal Compact e alle politiche europee, della difesa del welfare. Sarebbe un fatto assai negativo per il nostro partito e per il nostro progetto politico.
Nessuna di queste forze, dall’IdV a Rifondazione Comunista, dal movimento di De Magistris ad Alba ha, da sola, la possibilità di eleggere. E’ invece evidente che una lista che tenga insieme l’arco di forze politiche, sociali e culturali che si sono opposte al governo Monti, può rappresentare un punto di riferimento reale per quanti non si riconoscono né nell’alleanza dei democratici e progressisti, né in Grillo.
Questa scelta non ha nulla a che vedere con lo scioglimento del partito o con la sua fine. Come abbiamo detto mille volte, Rifondazione Comunista è necessaria ma non sufficiente, ed in questa linea ci muoviamo.
Necessaria, quindi Rifondazione deve esserci per l’oggi e per il domani.
Non sufficiente, quindi contribuiamo alla costruzione di una lista unitaria.
Ovviamente in questo quadro, dovremo presentarci alle elezioni sotto un simbolo di coalizione, che per forza di cose non potrà coincidere con il nostro simbolo. Si tratta di una situazione presente anche in altri paesi europei – basti pensare al Izquierda Unida in Spagna, al Front de Gauche, in Francia, a Syriza in Grecia - dove i partiti comunisti o di sinistra radicale non si presentano alle elezioni con il loro simbolo ma con il simbolo della coalizione. E’ un passaggio necessario che dovremo gestire direttamente come partito, con una propaganda apposita che specifichi che Rifondazione Comunista invita a votare la lista unitaria.
Questo lavoro di costruzione della lista unitaria è tutt’ora in corso ed ha visto la nostra partecipazione attiva alle assemblee di Cambiare si può, così come abbiamo espresso una valutazione positiva sulla possibilità che sia Antonio Ingroia a svolgere la funzione di candidato presidente per il quarto polo.
Come ogni percorso unitario vi sono svariati problemi e stiamo lavorando affinché questo percorso trovi due primi momenti di sintesi nelle assemblee convocate per il 21 da Ingroia e per il 22 da “Cambiare si può”. In quel contesto si avrà una prima definizione della fisionomia del quarto polo e della lista che lo dovrà concretamente realizzare, alla quale intendiamo partecipare praticando il principio della reciprocità.
Ho ritenuto necessario rivolgervi questa lettera perché la fase è molto complicata ed in assenza del nostro giornale, vi è una seria difficoltà ad informare correttamente i compagni e le compagne su quanto sta avvenendo.
Nella convinzione di operare nella giusta direzione per la causa di tutti noi.
Care Compagne e Cari Compagni,
come deliberato in varie riunioni della Direzione nazionale e del Comitato Politico Nazionale, stiamo lavorando per la costruzione di una lista unitaria di sinistra che si presenti autonomamente alle prossime elezioni.
E’ questo un obiettivo necessario per evitare che proprio le forze che si sono opposte alle politiche del governo Monti siano escluse dal prossimo Parlamento, e con esse le ragioni dei diritti del lavoro, dell’opposizione al Fiscal Compact e alle politiche europee, della difesa del welfare. Sarebbe un fatto assai negativo per il nostro partito e per il nostro progetto politico.
Nessuna di queste forze, dall’IdV a Rifondazione Comunista, dal movimento di De Magistris ad Alba ha, da sola, la possibilità di eleggere. E’ invece evidente che una lista che tenga insieme l’arco di forze politiche, sociali e culturali che si sono opposte al governo Monti, può rappresentare un punto di riferimento reale per quanti non si riconoscono né nell’alleanza dei democratici e progressisti, né in Grillo.
Questa scelta non ha nulla a che vedere con lo scioglimento del partito o con la sua fine. Come abbiamo detto mille volte, Rifondazione Comunista è necessaria ma non sufficiente, ed in questa linea ci muoviamo.
Necessaria, quindi Rifondazione deve esserci per l’oggi e per il domani.
Non sufficiente, quindi contribuiamo alla costruzione di una lista unitaria.
Ovviamente in questo quadro, dovremo presentarci alle elezioni sotto un simbolo di coalizione, che per forza di cose non potrà coincidere con il nostro simbolo. Si tratta di una situazione presente anche in altri paesi europei – basti pensare al Izquierda Unida in Spagna, al Front de Gauche, in Francia, a Syriza in Grecia - dove i partiti comunisti o di sinistra radicale non si presentano alle elezioni con il loro simbolo ma con il simbolo della coalizione. E’ un passaggio necessario che dovremo gestire direttamente come partito, con una propaganda apposita che specifichi che Rifondazione Comunista invita a votare la lista unitaria.
Questo lavoro di costruzione della lista unitaria è tutt’ora in corso ed ha visto la nostra partecipazione attiva alle assemblee di Cambiare si può, così come abbiamo espresso una valutazione positiva sulla possibilità che sia Antonio Ingroia a svolgere la funzione di candidato presidente per il quarto polo.
Come ogni percorso unitario vi sono svariati problemi e stiamo lavorando affinché questo percorso trovi due primi momenti di sintesi nelle assemblee convocate per il 21 da Ingroia e per il 22 da “Cambiare si può”. In quel contesto si avrà una prima definizione della fisionomia del quarto polo e della lista che lo dovrà concretamente realizzare, alla quale intendiamo partecipare praticando il principio della reciprocità.
Ho ritenuto necessario rivolgervi questa lettera perché la fase è molto complicata ed in assenza del nostro giornale, vi è una seria difficoltà ad informare correttamente i compagni e le compagne su quanto sta avvenendo.
Nella convinzione di operare nella giusta direzione per la causa di tutti noi.
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