sabato 15 dicembre 2012

Scarsa competitività (del centrosinistra) di Francesca Fornario, Pubblico


Scarsa competitività <br />(del centrosinistra)

Berlusconi, dopo una raffica simultanea di dichiarazioni contraddittorie «micandido-nonmicandido» (I presenti alla presentazione del libro di Bruno Vespa erano così disorientati che Vespa, oltre ad autografare centinaia di copie del nuovo libro, le ha dovute correggere a penna), si è assestato su: «Se alla guida dei moderati si candida Mario Monti io faccio un passo indietro».
Un auspicio (anzi, due) ribadito dal Ppe, che preme per la candidatura di Monti alla guida del centrodestra. Bersani ci è rimasto male. Non perché reputi Monti un avversario difficile da battere, ma perché sperava di averlo al suo fianco.
Ho fatto mente locale per rintracciare altri casi di premier conteso dagli opposti schieramenti. A parte Elena di Troia, non è che mi sia venuto in mente niente.
Una volta c’erano i voltagabbana alla Scilipoti, quelli che passavano da uno schieramento all’altro cambiando leader di riferimento. La cosa suscitava parecchio scandalo. Oggi, invece, si fanno le cose in grande: è l’intero schieramento che si ribalta a sostegno del leader indicato dagli avversari, come se a una partita di calcio le due squadre si mettessero a segnare nella stessa porta, lasciando di stucco le tifoserie. Comincio anche io a pensare che il problema del paese sia la scarsa competitività. Del centrosinistra.

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