CONSIGLIO COMUNALE di TORGIANO 30 Settembre 2014
Relazione del capogruppo d’opposizione Ferroni Andrea in merito alla proposta di modifica al bilancio di previsione annuale 2014.
Le modifiche al bilancio di previsione proposte dalla Giunta e dalla sua maggioranza sono da respingere.
Di sicuro le difficoltà su modi e tempi, su quella che di fatto è una manovra correttiva, certificano chiaramente che gli enti locali sono oramai in balia di un neocentralismo da parte del governo. Non è per noi una novità per la verità. Renzi sta continuando nei confronti dei comuni le stesse politiche messe in campo dai governi Berlusconi, Monti e Letta. I continui tagli alla spesa corrente, allo stato sociale, al sistema dei servizi hanno colpito e colpiscono innanzitutto i cittadini, sacrificati sull’altare dell’Europa delle banche e della speculazione finanziaria. Nel concreto tutte le direttive europee degli ultimi anni hanno determinato il controllo diretto da parte della Commissione sui bilanci nazionali. Bilanci, che esattamente come quello italiano, devono rispettare il mantra del 3% tra deficit/Pil, il patto di stabilità, il fiscal compact. Non solo. Le forze politiche a sostegno dei governi delle larghe e larghissime intese hanno anche inserito in Costituzione il pareggio di bilancio. E così i comuni, sempre più ridotti nella loro rappresentanza, si trasformano giorno dopo giorno in gabellieri per conto dello stato centrale.
È vero. Anche Torgiano è ferocemente colpito da queste misure antipopolari, neoliberiste, di austerità e rigore. E ci è talmente chiara questa situazione che con la raccolta firme sui referendum della Cgil contro l’austerità abbiamo provato e proviamo non solo ad informare la cittadinanza su come stanno realmente le cose, ma anche a raggiungere un cambiamento concreto rispetto alla legge nazionale.
Relazione del capogruppo d’opposizione Ferroni Andrea in merito alla proposta di modifica al bilancio di previsione annuale 2014.
Le modifiche al bilancio di previsione proposte dalla Giunta e dalla sua maggioranza sono da respingere.
Di sicuro le difficoltà su modi e tempi, su quella che di fatto è una manovra correttiva, certificano chiaramente che gli enti locali sono oramai in balia di un neocentralismo da parte del governo. Non è per noi una novità per la verità. Renzi sta continuando nei confronti dei comuni le stesse politiche messe in campo dai governi Berlusconi, Monti e Letta. I continui tagli alla spesa corrente, allo stato sociale, al sistema dei servizi hanno colpito e colpiscono innanzitutto i cittadini, sacrificati sull’altare dell’Europa delle banche e della speculazione finanziaria. Nel concreto tutte le direttive europee degli ultimi anni hanno determinato il controllo diretto da parte della Commissione sui bilanci nazionali. Bilanci, che esattamente come quello italiano, devono rispettare il mantra del 3% tra deficit/Pil, il patto di stabilità, il fiscal compact. Non solo. Le forze politiche a sostegno dei governi delle larghe e larghissime intese hanno anche inserito in Costituzione il pareggio di bilancio. E così i comuni, sempre più ridotti nella loro rappresentanza, si trasformano giorno dopo giorno in gabellieri per conto dello stato centrale.
È vero. Anche Torgiano è ferocemente colpito da queste misure antipopolari, neoliberiste, di austerità e rigore. E ci è talmente chiara questa situazione che con la raccolta firme sui referendum della Cgil contro l’austerità abbiamo provato e proviamo non solo ad informare la cittadinanza su come stanno realmente le cose, ma anche a raggiungere un cambiamento concreto rispetto alla legge nazionale.
Detto questo però, la variazione che ci viene
presentata, rispetto al bilancio di previsione, presenta caratteristiche
tutte specifiche che consideriamo negativamente. Siamo di fronte a
misure pesanti che sono anche il prodotto di una gestione locale del
sistema della tassazione. Intanto, la revisione generalizzata delle
imposte smentisce clamorosamente quanto l’attuale maggioranza aveva
garantito durante la campagna elettorale.
Le modifiche al bilancio sono una vera e propria stangata, l’esatto contrario degli impegni presi sulla riduzione della pressione fiscale.
Il tutto è dimostrato dagli aumenti di:
Le modifiche al bilancio sono una vera e propria stangata, l’esatto contrario degli impegni presi sulla riduzione della pressione fiscale.
Il tutto è dimostrato dagli aumenti di:
• Addizionale IRPEF con un aumento pari a 90.000,00€ (dallo 0,7% approvato a Maggio 2014 allo 0,8% di oggi, cioè da 630.000,00€ a 720.000,00€)
• IMU con un aumento pari a 70.000,00€ (+5% - passando quindi da 1.200.000,00€ approvati a Maggio 2014 a 1.270.000,00€ di oggi)
• TARI con un aumento pari a 49.500,00€ (+5% inserimento fondo rischi su crediti inesigibili – passando quindi da 1.000.000,00€ a 1.050.000,00€)
In secondo luogo, in un momento di così forte crisi sociale ed economica che interessa anche Torgiano, le misure proposte dalla maggioranza sono sostanzialmente di carattere ragionieristico. Si badi bene, un’impostazione di questo tipo è di fatto una scelta politica che non tiene conto invece della necessità di operare delle scelte chiare e nette nella direzione dell’equità e della giustizia sociale. Non solo. È evidente che la necessità di queste misure è in relazione alla difficoltà concreta per chiudere il bilancio del nostro comune.
Il punto è che però questo problema viene scaricato sui soliti noti. Inoltre se ai torgianesi si chiedono ulteriori sacrifici, servono misure che facciano in modo che tutti partecipino alla risoluzione del problema in maniera equa e proporzionata. E tutti devono conoscere con chiarezza gli obiettivi e i traguardi più avanzati per cui si chiedono questi sacrifici. Noi crediamo che l’aumento generalizzato delle tasse così come viene proposto peggiorerà la situazione di crisi in cui tanti cittadini versano. Di più. Pensiamo che prima di chiedere ai cittadini questi pesanti sacrifici dovevano essere messe in campo tutte quelle politiche possibili per riqualificare la spesa e per colpire l’evasione. Nello specifico, noi ritenevamo e riteniamo possibile la definizione di una “task force” comunale contro l’evasione e l’elusione fiscale, un sistema capace di monitorare tutto il territorio al fine di condurre un’azione capillare di accertamenti.
Non si possono imporre ai cittadini aumenti
su tasse e tariffe senza aver verificato prima che tutti coloro che
devono e possono pagare siano adempienti. Perché oltre al danno si
aggiungerebbe la beffa: sempre i soliti pagano e nemmeno per un
miglioramento dei servizi. L’Amministrazione poteva e può organizzare in
tal senso il personale del Comune e dare vita ad un'attività di
controllo capace non solo di ristabilire la legalità, ma di recuperare
anche una parte consistente di evasione ed elusione delle imposte. Il
fenomeno di certo andava e va verificato perché si tratta di un danno
enorme per la collettività sia da un punto di vista sociale che
economico. Ecco perchè crediamo che questa sia una proposta concreta e
percorribile da subito per iniziare a dare risposte reali e visibili ai
cittadini.
Ecco perché in assenza di questa proposta e per l’aumento generalizzato di tasse e tariffe voteremo contro questa manovra correttiva al bilancio.
Ecco perché in assenza di questa proposta e per l’aumento generalizzato di tasse e tariffe voteremo contro questa manovra correttiva al bilancio.
Ferroni Andrea
Terdelinda Rastelli
Peppicelli Serena
Martinelli Feliciano
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