L'intervento. Verso la manifestazione del 4 ottobre a Roma
Il 4 ottobre Sinistra ecologia e libertà ha convocato
a Roma una manifestazione che vuole essere non una piazza di partito
ma l’occasione per rimettere in campo una proposta politica dentro
l’agenda del prossimo autunno.
Ancora una volta il presidente del consiglio Matteo Renzi mostra
tutta la sua abilità comunicativa trasformando un diritto in un
privilegio, l’art .18, e capovolgendo il tavolo della
conservazione mettendone a capo la sinistra e il sindacato.
Può la sinistra riprendere fiato solo dalla conservazione
dell’esistente e senza pagare pegno di essere nell’immaginario comune
corresponsabile di vent’anni di precarietà spacciata per
flessibilità positiva e subalterna ad un sindacato concertativo?
Ecco: il 4 ottobre deve essere per Sel l’occasione per rompere
questa gabbia e produrre una rottura netta e chiara con la sinistra
degli ultimi vent’anni rispondendo a Renzi sul terreno
dell’innovazione: reddito per tutti, diritti per tutti. O la difesa
dell’art. 18 si inserisce in questa priorità o rischia di diventare
una bandiera politicamente residuale e socialmente
incomprensibile.
Per queste ragioni lo stesso scontro nel Partito democratico non può vederci subalterni.
Certo è positivo che finalmente il dibattito si sia aperto. Ma
francamente, prima di trovarmi in compagnia di chi in questo
ventennio ha massacrato la credibilità della sinistra
rendendola perfino innominabile, vorrei che questo punto sia
messo in chiaro con una discussione vera. Questa è anche la ragione
che mi spinge a guardare alla lista Tsipras con un po’ più di fiducia.
In quel voto europeo c’è molto di questo investimento
innovativo. E gli errori e i ritardi di questi mesi di piccoli ceti
politici non devono farci buttare via anche le cose positive: come le
relazioni europee con Tsipras, con Podemos e con quella parte dei
verdi che dalla Catalogna al nord Europa ormai ha scelto una
collocazione antiliberista.
Dopo il 4 ottobre, l’autunno ci porterà una stagione di lotte
sociali e di mobilitazioni. Noi di Sel possiamo dare una mano
mettendo a disposizione la nostra presenza parlamentare e il
radicamento in alcuni territori ma anche valorizzando un
ragionamento comune sulle forme della politica e della
rappresentanza. Il 4 ottobre può essere un nuovo inizio utile anche
fuori di noi.
*Presidente assemblea nazionale di Sel
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