di Gianluca Graciolini
“Addebiti/Accrediti diversi ….. CA12 Partite preg.ante 2012 Del. 6-9/15 Atil-2 – Mc 166 x Euro/Mc 0,1704 in Rate 6.”
No,
non è una formula magica di qualche stregone, non è un’astrusa formula
matematica per analisti, non è una formula di microeconomia ad uso dei
marginalisti di scuola bocconiana, ma è l'oscura dicitura in caratteri
minuscoli riportata nel retro della fattura di Umbra Acque, la società
pubblico-privata per la gestione del servizio idrico integrato.
In
ragione di questa voce, la bolletta di Umbra Acque viene caricata di
ulteriori addebiti, da pagare in 6 comode rate, senza che un comune
cittadino possa comprendere il perchè.
Lo
spieghiamo: le partite pregresse ante 2012 corrispondono a debiti
milionari contratti dalla società prima del 2012. Con una deliberazione
unanime della Conferenza dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Integrato
(Del. 6-9/15 Atil-2) si è deciso di ripianare questi debiti spalmandoli
nelle bollette delle centinaia di migliaia di utenti di Umbra Acque:
ovvero a piè di lista nei bilanci familiari dei cittadini umbri.
Ben
lungi dall’aver onorato la vittoria referendaria del 2011 con cui gli
italiani pensavano di aver soppresso la cosiddetta remunerazione del
capitale investito (la garanzia pubblica e sociale per i profitti dei
soci privati) che si continua a caricare nei tariffari e nelle bollette,
Umbra Acque, con il beneplacito dei nostri zelanti primi cittadini,
l’ha pensata davvero giusta.
Finanza
creativa? Piccole truffe quotidiane? Una volta si chiamava così:
socializzazione delle perdite, privatizzazione dei profitti. Facile la
vita così, vero? Oggi lo è ancora è di più.
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