sabato 30 agosto 2014

LE (CONTRO)RIFORME? DA QUI ALL’ETERNITA’ C’E’ TEMPO Di Ciuenlai

LE (CONTRO)RIFORME? DA QUI ALL’ETERNITA’ C’E’ TEMPO

Di Ciuenlai

“Il countdown vero parte dal 1 settembre”. Also Sprach (così disse), non Zarathustra, ma  Renzi. Cioè tutti gli annunci con le slide, secondo i quali le (contro)riforme sarebbero state fatte in un baleno, erano uno scherzo, una roba da primo aprile. Da 100, si è passati a mille giorni e il tempo continua ad allungarsi.  I dì, son diventati settimane, le settimane mesi, i mesi anni e, se va avanti così, gli anni diventeranno lustri, i lustri decenni e i decenni  secoli. E’ un film già visto “Da qui all’eternità”. Vuoi vedere che i Gufi avevano Ragione? (Ah ieri se n’è aggiunto un altro. E’ Napolitano intossicato da tutta quella “fuffa” che saliva da Palazzo Chigi al Colle e che oscurava il cielo del Quirinale). Del giochino delle smentite del premier si è accorto persino il suo giornale, “Repubblica” , che ha elencato dettagliatamente gli annunci e le correzioni d’estate. Leggetele, sono un botto.  Insomma il nostro premier è un inesauribile “ripartente” e un inguaribile “ripetente”. Ogni 7/10 giorni fa pubblicare dai giornali e mandare in onda dai tg , elenchi infiniti di presunte riforme, conditi con l’immancabile “da oggi si riparte”  (lo ha fatto anche ieri in conferenza stampa e si prepara a rifarlo domani con un elenco infinito di incontri coi giornalisti per "chiacchierare" praticamente su tutto. Ieri anche sul gelato).. Elenchi che hanno una precisa caratteristica; ogni volta si aggiunge qualcosa, perché la propaganda di Renzi deve sempre comunicare cose nuove.  Solo che a forza di aggiungere ha fatto una fila lunga fino al cielo. E’ toccato a Napolitano sfoltirla. Scuola e Beni Culturali vanno “a babo morto”. Il Financial Times lo ha disegnato, insieme a Merkel, Hollande e Draghi, in una barca che affonda, con un gelato in mano e l’aria spensierata di uno che non si rende minimamente conto di quello che sta succedendo. Il ritratto dell’irresponsabilità. E allora forse noi italiani, dovremmo iniziare a dare meno retta a questi venditori di pentole e appoggiare una sola ripartenza : quella per la via di casa (non ce ne vogliano i fiorentini) .“Il countdown vero parte dal 1 settembre”. Also Sprach (così disse), non Zarathustra, ma Renzi. Cioè tutti gli annunci con le slide, secondo i quali le (contro)riforme sarebbero state fatte in un baleno, erano uno scherzo, una roba da primo aprile. Da 100, si è passati a mille giorni e il tempo continua ad allungarsi. I dì, son diventati settimane, le settimane mesi, i mesi anni e, se va avanti così, gli anni diventeranno lustri, i lustri decenni e i decenni secoli. E’ un film già visto “Da qui all’eternità”. Vuoi vedere che i Gufi avevano Ragione? (Ah ieri se n’è aggiunto un altro. E’ Napolitano intossicato da tutta quella “fuffa” che saliva da Palazzo Chigi al Colle e che oscurava il cielo del Quirinale). Del giochino delle smentite del premier si è accorto persino il suo giornale, “Repubblica” , che ha elencato dettagliatamente gli annunci e le correzioni d’estate. Leggetele, sono un botto. 
 Insomma il nostro premier è un inesauribile “ripartente” e un inguaribile “ripetente”. Ogni 7/10 giorni fa pubblicare dai giornali e mandare in onda dai tg , elenchi infiniti di presunte riforme, conditi con l’immancabile “da oggi si riparte” (lo ha fatto anche ieri in conferenza stampa e si prepara a rifarlo domani con un elenco infinito di incontri coi giornalisti per "chiacchierare" praticamente su tutto. Ieri anche sul gelato).. Elenchi che hanno una precisa caratteristica; ogni volta si aggiunge qualcosa, perché la propaganda di Renzi deve sempre comunicare cose nuove. Solo che a forza di aggiungere ha fatto una fila lunga fino al cielo. E’ toccato a Napolitano sfoltirla. Scuola e Beni Culturali vanno “a babo morto”. Il Financial Times lo ha disegnato, insieme a Merkel, Hollande e Draghi, in una barca che affonda, con un gelato in mano e l’aria spensierata di uno che non si rende minimamente conto di quello che sta succedendo. Il ritratto dell’irresponsabilità. E allora forse noi italiani, dovremmo iniziare a dare meno retta a questi venditori di pentole e appoggiare una sola ripartenza : quella per la via di casa (non ce ne vogliano i fiorentini) .

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