Quindi non era vero.
Non era vero che i facchini dell’Alitalia avevano preparato «valanghe di certificati medici» per darsi malati.
Non era vera la prima pagina gladiatoria del Giornale
(«Licenziateli»), non era vero l’editoriale del vicedirettore del
‘Corriere della Sera’, non era vera la mezz’ora di sdegno con cui la
radio della Confindustria ha dato dei ‘delinquenti frodatori’ ai
suddetti facchini, non era vero nemmeno il fondo furibondo del Sole 24 ore stesso.
Sia chiaro: questo non è un post sull’accordo Etihad-Alitalia, di cui
non so abbastanza; e nemmeno sulla vertenza dei facchini, di cui so
solo che per legge non possono scioperare mentre i loro vertici ne
decidono il licenziamento. Questo è un post sui media. Sulle verità
mediatiche. Su come vengono create, diffuse, metabolizzate e
ufficializzate. Anche se sono false.
Qualcuno, l’altro ieri, ha messo in giro la voce dei certificati
medici. Presumibilmente qualcuno che aveva tutto l’interesse a
delegittimare i lavoratori. A isolarli. A renderli obiettivi di sdegno
unanime: come infatti è avvenuto. Di certo questo qualcuno aveva un
ottimo ufficio stampa – ufficiale o ufficioso – e ottime attaccaglie e
nelle redazioni.
La bugia è passata subito. Senza nemmeno il beneficio del dubbio.
Come verità assodata. È stata sparata nei tg, sottolineata nei talk
show, stracommentata sui giornali.
Peccato che non fosse vera.
Oggi, da nessuna parte – nessuna – nemmeno due righe di rettifica
(non parliamo di scuse: verso i lettori, dovutissime; e magari pure
verso i facchini).
Una piccola storia, che passerà nel nulla, come tutte le altre. Ma è
così che si distorce la realtà: con la creazione di notizie false a
scopi di interesse (economico o politico che sia); e con una categoria
giornalistica a metà tra la pigrizia intellettuale e la complicità
amicale con il potere che ha creato il falso.
Vale oggi per questa storia, e pazienza. Ma vale anche per la
creazione di qualsiasi narrazione – economica e politica, di nuovo).
Vale in generale, e varrà sempre di più se non impariamo a diffidare
anche delle temperature nel mondo e dei numeri usciti al Lotto, almeno
finché non abbiamo verificato venti volte e in ogni modo che sono le
temperature e i numeri giusti.
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