Dunque alla fine anche l'Istat certifica ciò che la maggioranza della
popolazione italiana vive direttamente ogni santo giorno: la crisi si
aggrava e la recessione avanza.
Il dato economico della nuova caduta del PIL è pesantissimo, molto
più grave di quanto la solita informazione di regime cercherà di
presentare per minimizzare. Il segno negativo giunge alla fine di una
caduta economica che dura sostanzialmente dal 2008, dunque è peggio che
nella terribile crisi del 1929. Ulteriore aggravante è il fatto che
tutte le previsioni e i programmi economici del governo parlavano di
ripresa. Qui c'è da stendere un velo pietoso su economisti e presunti
tecnici di palazzo. È dal 2008 che prevedono la ripresa senza prenderci
neppure per sbaglio, o sono particolarmente incompetenti o
particolarmente imbroglioni, o tutte e due le cose assieme come spesso
capita.
Ma la cosa che dovrebbe suscitare indignazione e scandalo è il fatto
che mentre tutto ciò avviene Renzi e i suoi mettono tutte le loro forze
al servizio della non eleggibilità del futuro senato. Qui siamo alla
cialtroneria diventata sistema di governo.
Nel passato si erano cominciati a conteggiare i costi per il paese di
venti anni di berlusconismo. Anche tenendo conto del fatto che nella
metà di quei venti anni ha governato un centrosinistra totalmente
subalterno al Cavaliere, quel conteggio ci stava. Ma ora con la
benedizione del capo storico della destra Renzi governa e lancia quelle
riforme che il suo ventennale predecessore ha sempre auspicato. E la
crisi si aggrava perché le politiche economiche son sempre le stesse ed i
risultati negativi pure. Berlusconi aveva alzato a 500 euro le pensioni
minime, Renzi ha dato 80 euro a una parte dei lavoratori dipendenti, le
loro risposte a chi li ha criticati sono state le stesse: voi non
capite la gente è contenta. No, sono loro che sono ottusi e non
capiscono che redistribuire qualche soldo mentre non si fa nulla per
ridurre la disoccupazione di massa, mentre l'impoverimento complessivo
cresce, significa spargere acqua nel deserto. Acqua che magari dura il
tempo necessario per vincere una elezione, ma poi sparisce lasciando
tutti più assetati di prima.
Naturalmente i danni Renzi e Berlusconi non li han provocati da soli.
Con loro c'è tutto un establishment politico economico e intellettuale
che sostiene le politiche liberiste, da venti anni spiegando che se esse
non hanno successo è perché si è stati poco coraggiosi nel realizzarle.
Così mentre la politica economica reale è sempre la stessa da decenni,
Berlusconi prima e Renzi poi si sono assunti il ruolo di organizzare la
distrazione di massa, di imbrogliare il paese facendo credere, almeno
alla sua maggioranza, che le loro riforme cambierebbero le cose. Mentre
in realtà servono solo a costruire una cappa di autoritarismo che tuteli
la pura continuità nelle decisioni che contano.
Sì a Berlusconi e a Renzi bisognerebbe chiedere i danni, ma in realtà
la maggioranza degli italiani li dovrebbe chiedere a sé stessa per aver
creduto in loro, se non fosse che questi danni la maggioranza del paese
già li paga in continuazione. E continuerà a farlo fino a che non ci si
libererà delle politiche di austerità e degli imbroglioni che le
realizzano parlando d'altro.
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