martedì 19 agosto 2014

Sinistra – Ci vuole un “Karl Marx” del terzo millennio



Di Ciuenlai, Umbrialeft.it
PERUGIA - Sono condivisibili e per molti versi anche utili, gli sforzi che personaggi della sinistra storica di Perugia come l'Assessore Regionale Stefano Vinti e l'On. Leonardo Caponi  fanno, per rimettere in piedi una discussione su una parola, sempre pronunciata e mai praticata a sinistra : “Unità”. E' anche condivisibile il fatto che scadenze ravvicinate come l'elezione dei Consigli e dei Presidenti Provinciali e le prossime Regionali debbano riuscire a convincere tutti i “ciuffi” d'erba rimasti in campo( cespugli ormai è una parola grossa) a mettersi insieme per garantire una presenza politica e fisica nelle istituzioni.
Ma il problema mi sembra un altro. Credo che sia venuto il tempo, a tutti i livelli e non solo in Umbria, di smettere di iniziare dalla “cima” e partire (finalmente) dal “pedone”. La questione resta infatti appesa alla frase Shakespeariana , resa famosa dal film  “Viva la libertà” :"Meglio essere e sparire piano piano, o sparire del tutto per tornare a essere?". Forse , in  questa situazione, paradossalmente, possono andar bene entrambe le cose, tanto il dilemma essere o tornare ad essere è legato alla più banale delle frasi :   “per fare che cosa?” La sinistra non esiste più in una forma organizzata di un certo peso, perchè non ha più un progetto legato al sogno del cambiamento della società. Si ha persino paura di pronunciare parole come socialismo, beni comuni, stato e salario sociale, temendo di essere derisi o considerati come cariatidi del passato.
Quello che occorre alla sinistra in Europa in Italia , in Umbria e in ogni luogo è ricominciare a discutere, studiare, riprogettare, per rimettere in piedi una proposta concreta, ma anche ideale, di nuova società. Far partire l'idea che conteneva il progetto originale del Pds. Per fare questo occorrono posti, siti, momenti in cui questo possa accadere. Occorre ripensare a luoghi come fu il Circolo Karl Marx degli anni 60, dove si incontravano  tutte le diversità della sinistra di allora dai socialisti, a quelli del Pci ,agli extraparlamentari, agli anarchici ecc. Ormai i rimettere insieme i cocci della sinistra  è un esercizio che va dall'impossibile all'utopico. Basta leggere la quantità di gruppi e sigle che , nella sola Perugia, girano attorno a quest'area.
I Cuperliani e i Civatiani del Pd con annesse associazioni satellite, i laburisti del Psi, Sel, Prc, Pdci, Pcdl, quelli di Rizzo, l'associazione Berlinguer , l'associazione degli ex vendoliani,  verdi e ambientalisti e via “spezzettando”. Tante debolezze, che messe insieme formeranno una super debolezza, dando, come è stato nel recente passato, solo l'idea di essere in campo (finchè ci riescono) unicamente per trovare un posto al sole a qualcuno dei tanti “professionisti” della politica, che si annidano o si sono accasati in quasi tutte queste sigle. Dunque prima il progetto. E' banale, ma è così. E per questo occorre che ci sia un posto dove non si chieda a nessuno di uscire da qualcosa e dove non si entra  e si partecipa in forma organizzata, dove ci si presenta senza galloni e gradi di vario tipo (segretario di, presidente di tal cosa, coordinatore di quest'altra ecc.) ma in maniera singola e paritaria con l'unico scopo di portare idee e di realizzare un sogno. Un posto dove non si distribuiscono incarichi, non si fanno organigrammi e non si costruiscono liste per le elezioni.
Certo il fine è quello di creare una forma organizzata unica, ma dopo avere chiaro il “per fare cosa”, il “per costruire che” e il “con chi farlo”. Solo allora si potrà partire con una forma “costituente” di una nuova sinistra. Ci sono strutture come l'associazione Umbria Left e Micropolis che, da noi, possono costituire questo luogo e farsi promotori di questo processo che, naturalmente, deve essere più largo degli stretti confini dell'Umbria, ma che da qualcuno e da qualcosa deve pur cominciare, servendosi di strumenti antichi come il confronto faccia a faccia e moderni come la rete. Insomma un “circolo Marx” (o Gramsci o Berlinguer o semplicemente Pietro Conti) degli anni 2000 . L'Arcobaleno l'abbiamo già provato, è durato un attimo ed è stata subito pioggia. Meglio evitare!

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