Si fa tanto
parlare di censura televisiva, di spazi democratici che si
riducono sempre più sul piccolo schermo, di conduttori cacciati perché "di
sinistra". Fabio Fazio, col suo "Che tempo che fa" pare
sopravvivere a tutte le bufere, continuando a rappresentare bene l'elettorato
piddino e i suoi leader. Ma anche il programma del weekend ha la sua
variabile impazzita, imprevedibile, nei panni del meteorologo
Luca Mercalli. Il quale, domenica sera, non ha avuto paura di
sedersi su quella poltrona e pronunciare un'appassionata arringa contro la TAV
(comprensibile: Luca è vasusino) e in difesa delle due attiviste ancora agli
arresti (ne avevamo parlato qui).
Apriti
cielo! Oggi si sono scatenate le cateratte piddine, che
imperversano su ogni gazzetta ad invocare a gran voce, in sintesi, la
censura. "Ha fatto propaganda contro la TAV coi soldi pubblici",
"non c'era contraddittorio", "uso improprio
del servizio pubblico" (questa mi ricorda tanto
qualcuno), e si arriva persino a dare del "fazioso" a Fazio a mò
di avvertimento. La prossima settimana si chiede anche al conduttore di "invitare
gli agenti feriti", e anche ciò mi
ricorda qualcuno.
Ma come mai il PD
attacca così ferocemente uno dei suoi ultimi baluardi
televisivi, Fabio Fazio?
Ma come mai
è il PD a difendere in modo così spasmodico una Grande Opera?
O non era il Berlusca quello che si è inventato le Grandi Opere, coi disegnini
da Bruno Vespa?
Ma come mai
è il PD a invocare la censura, a chiedere la par condicio, a dar
del terrorista a madri di famiglia che protestano?
Ma non sarà che
il PD è coinvolto mani e piedi coi cementificatori della TAV,
e non fa altro che difendere ciecamente gli interessi di tali soggetti invece
di dar ascolto ai cittadini?
Ma non sarà
che il PD mi ricorda tanto qualcuno?
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